~chapter 11~

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Youngjae si trovava all'università, aveva appena mangiato con Wonwoo, la loro pausa pranzo era appena finita perciò il maggiore salutò il minore e si diresse verso l'aula dove aveva la prossima lezione, e Youngjae avrebbe fatto lo stesso dopo poco tempo dato che aveva ancora dieci minuti prima che la sua lezione cominciasse, ma non successe.

Mentre stava prendendo i suoi libri per la prossima lezione dall'armadietto ,un numero sconosciuto lo chiamò e gli chiese di uscire ed incontrarlo fuori dai cancelli dell'università, e lui non ci pensò molto, pensava fosse qualcuno che voleva parlare con lui.
Insomma lui non era mai stato una persona che pensava troppo.

Uscì ma non vide nessuno lì ad aspettarlo, si guardò intorno cercando qualcuno, fino a che d'improvviso qualcuno arrivò alle sue spalle e gli mise qualcosa sulla bocca, come un panno,ma Youngjae non capí cosa fosse,
però capí che l'obbiettivo era non farlo gridare.

Si era messo nei guai ?

La persona tenne il panno stretto sulla bocca di Youngjae con una mano e gli puntò qualcosa di appuntito sulla schiena con l'altra.
Un coltello.

Youngjae cercó di muoversi e di scalciare lo sconosciuto, ma invano.

Lo guidò fino alla moto del ragazzo per farlo salire in sella senza mai rimuovere il coltello dalla sua posizione, come per minacciarlo : se provi a disobbedire sei morto.

Tolse il panno ma non il coltello, obbligò il ragazzo a guidare fino a casa propria, ed una volta lì parcheggiò la moto ed entrarono nella villa.

Il tragitto fu estenuante, e Youngjae non sapeva neanche come aveva fatto a concentrarsi sulla strada.

Era terrificato, stava tremando, non sapeva cosa sarebbe successo, ma sapeva che non era niente di buono.

Aprirono la porta con la chiave che aveva il ragazzo.

Camminarono lentamente e attraversarono il salotto e la cucina.

La persona spinse il ragazzo dentro alla sua propria stanza ,quest'ultimo cadde sul pavimento ma non provò a lamentarsi ne a rialzarsi per via della troppa paura.

Non c'era nessuno a casa, ma Youngjae
sapeva che Wonwoo si sarebbe accorto della sua assenza, sapeva che si sarebbe preoccupato e sarebbe venuto a cercarlo ,probabilmente stava già guidando ed era già vicino alla casa, sperava facesse in fretta e lo salvasse.

La persona tirò fuori delle corde dal suo zaino nero e poi sorrise a Youngjae in modo malato, non era un buon segno.

Cosa voleva fare con una corda?

Il ragazzo cominciò a piangere e tremare incontrollabilmente, la paura lo stava mangiando vivo.

Guardò mentre la persona fissava la corda sul soffitto prima di fare un nodo un po' più in basso, youngjae era troppo spaventato per provare a scappare, aveva paura di farlo arrabbiare.

Continuò a sistemare la corda accertandosi che fosse stabile poi si rigirò verso Youngjae.

Si avvicinò pericolosamente e lo prese bruscamente dal braccio, la sua presa faceva male ma non riusciva a liberarsene , la persona prese la sedia della scrivania di Youngjae e la piazzò sotto la corda ed obbligò il ragazzo a salirci sopra.

"Wonwoo sbrigati." Pensò il minore.

Mise lentamente prima il piede destro poi quello sinistro ,sudando freddo.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora