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Hyulius's pov

Dopo aver finito di lavorare torno subito a casa per farmi una doccia e cambiare i miei vestiti. Anche oggi esco con Ruben ed è una cosa bellissima. Basta solo l'idea di vederlo a darmi energia e calore, la mia vita è radiosa da quando l'ho ritrovato. Anche il mio lavoro ne risente in modo positivo, non sono mai stato così produttivo e veloce. Anche Minosse se n'è reso conto.
  -Hai trovato la tua Musa, eh ragazzo?- mi ha detto una volta in un turno di lavoro. -Stai andando davvero bene nell'ultimo periodo, potrei perfino darti un aumento-.
  -Sì- ho risposto io con un sorriso dopo qualche attimo di silenzio. -È un amico a me molto caro-.
  -Solo amico?- Minosse ha aggrottato la fronte ed è scoppiato a ridere. -Oh ragazzo, non te ne rendi conto. Quando pensi e parli di lui nei tuoi occhi e nei tuoi sorrisi c'è una luce che va oltre una semplice amicizia-.
Questa frase mi è rimasta impressa in mente fino ad adesso, ci penso spesso e ogni volta vedo il bel faccino di Ruben.
Dopo essermi sistemato vado in camera a scegliere i vestiti da mettere. Ho il guardaroba pieno di vestiti comprati con Ruben, quelli vecchi li ho sistemati in alcuni cassetti. Guardo le varie felpe e polo appese e il mio sguardo si posa su una maglietta in particolare. La stoffa è blu mare e su di essa c'è una piccola stampa di un coniglietto bianco stilizzato. A Ruben era così felice di averla trovata da convincermi a comprarla anche se non è proprio nel mio stile. Guardandola di nuovo mi rendo conto che piace anche a me, è davvero carina. Decido di indossare questa e la abbino a dei jeans chiari e scarpe nere.
Mi incammino per arrivare ad uno degli ascensori che portano in superficie. Dopo averlo preso vado verso il piccolo parchetto poco lontano dal dormitorio. Ruben non è ancora arrivato, lo aspetto seduto su una panchina. Ma molti minuti passano e di lui non c'è nessuna traccia. Mi alzo e mi guardo attorno, questo ritardo un po' mi preoccupa. Torno sui miei passi e arrivo al dormitorio, ricordo perfettamente qual è la sua stanza. Busso un paio di volte sulla porta, ma non ricevo risposta, così busso ancora.
  -Ruben? Sei qui?- domando.
  -Sì, entra pure!- lo sento urlare, la sua voce sembra lontana.
Avendo il suo permesso entro nella sua stanza. È la prima volta vedo effettivamente dove Ruben abita, non pensavo le stanze del dormitorio fossero così piccole. In ogni caso ha fatto un buon lavoro con l'arredamento. Le piastrelle del pavimento sono grigie e grandi come quelle dei corridoi, le pareti sono dipinte di rosa e decorate di fiori. Al centro della stanza c'è un letto matrimoniale, la testata bianca si appoggia su una parete. Lenzuola e copriletto sono di tonalità di rosa più scure, tra i cuscini c'è il pinguino peluche rosa che gli ho comprato giorni fa. Il comodino ha tre cassetti che si alternano tra bianco e rosa, una lampada è posizionata su di esso. Una grande finestra è stata costruita sopra il letto e al momento è chiusa, ai piedi del letto c'è un grande e morbido tappeto sempre rosa. Alla mia sinistra c'è una grossa e alta libreria completamente bianca, arriva fino al soffitto. Ogni scaffale è stracolmo di libri, sono tutti ordinati in base alla loro altezza. Le copertine sono state tolte ed è difficile leggerne i titoli, chissà perché li tiene così. Sono curioso di sapere cosa gli piace leggere, vorrei tanto prenderne uno. Evito comunque di farlo senza chiederglielo, sarebbe irrispettoso. Alla mia destra c'è un grande armadio, anche questo arriva fino al soffitto. La struttura è verniciata di bianco mentre le quattro ante sono di varie tonalità di rosa. Infine vicino ad esso c'è la porta del bagno ed è aperta. Non mi avvicino troppo per non essere scortese, forse ho interrotto qualcosa.
  -Scusa se mi sono presentato qui- gli dico, mi siedo sopra un angolo del letto stando attento a non rovinare il copriletto. -Ma non vederti mi ha fatto preoccupare-.
  -Sono io a doverti delle scuse per il ritardo- mi risponde dispiaciuto. -Spero di poter rimediare in qualche modo-.
  -Ti perdono solo se mi dai un bacio sulla guancia- ci scherzo io, mi sembra una bella battuta.
  -Molto volentieri!- ridacchia a sua volta stando al gioco. Effettivamente non mi dispiacerebbe avere un bacino da lui.
Rimango in attesa mentre Ruben si asciuga e si sistema i capelli, probabilmente avrà perso la cognizione del tempo facendo un bagno caldo. Dopo qualche minuto si affaccia dalla porta, con una mano tiene un asciugamano per non farlo cadere. Il tessuto bianco gli copre perfettamente il petto e gli stringe i fianchi  lasciando completamente scoperte le gambe.
  -Posso chiederti un piccolo favore?- mi chiede. -Mi prenderesti dei vestiti dall'armadio?-.
La sua voce mi distoglie da qualsiasi pensiero io possa formulare. -Ma certamente!- gli rispondo sorridendo, conosco bene i suoi gusti in fatto di vestiario. Apro tutte e quattro le ante degli armadi e anche i cassetti del comodino, in pochi minuti scelgo qualcosa di carino. Mi presrnto sulla soglia del bagno e gli porto un vestito verde mela dalle maniche a sbuffo con mutandine e mascherina coordinate e calze lunghe bianche. Diventa rosso e si avvicina a per prenderli, la mia scelta gli piace. In un attimo finisce per scivolare rischiando di cadere, prontamente faccio un passo avanti e lo stringo a me per proteggerlo. Ruben sta stretto a me e il mio viso diventa completamente rosso. Nella foga del momento l'asciugamano che lo copriva è finito a terra, è completamente nudo addosso a me. Con una mano gli accarezzo la schiena con delicatezza, la sua pelle è così morbida e liscia. Riesco perfino a sentire il profumo di lillà del suo bagnoschiuma, sono sensazioni bellissime.
  -Oh cielo, che sbadato- ridacchia imbarazzato. -Grazie dell'aiuto-.
  -D-di nulla!- rispondo con lo stesso tono. -Non ti avrei mai lasciato cadere-.
Rimaniamo così per alcuni minuti senza sapere cosa fare. Non posso staccarmi da lui, lo vedrei completamente nudo. Come potrebbe reagire Ruben? Come potrei reagire io? Sarebbe una cosa così sbagliata? Forse no, dopotutto io non gli farei mai del male! Santo cielo, preferirei morire piuttosto che vedere delle lacrime rigare il suo viso a causa mia. Sto ancora accarezzando la sua schiena senza andare oltre, nel mentre penso ad una soluzione. Lo sento tremare, inizia ad avere freddo.
  -Uhm... facciamo così- sono io a rompere il silenzio. -Io adesso chiudo gli occhi e li terrò chiusi finché non uscirò dal bagno così che tu possa vestirsi, va bene? Non ti guarderò, te lo prometto-.
Sono un uomo di parola, lo lascio e me ne vado senza guardarlo neanche per un secondo. Una parte di me vorrebbe, lo devo ammettere, ma non lo farei mai senza il suo consenso. Finisco per sbattere una spalla contro lo stipite della porta, ci rido su e basta. Quando la porta si chiude mi appoggio ad essa. Per un attimo mi preoccupo per il mio cuore, sta battendo molto forte. Ma mi rendo subito conto di non essere in pericolo, è una cosa piacevole. Da cos'è dovuto? È la prova del mio profondo legame con Ruben?

Mentre aspetto che Ruben finisca di prepararsi decido di sistemare la sua stanza, ho lasciato l'armadio completamente aperto e ho messo in disordine i cassetti. Così mi metto a piegare e riporre con cura la sua biancheria e tutte le mascherine, né ha davvero tante. Metto in ordine anche l'armadio sistemando correttamente i vestiti nelle loro rispettive grucce. Il mio sguardo cade su uno scatolone posizionato in fondo, da esso esce la gamba di quelli che sembrano dei pantaloni. Che cosa strana, forse mi sbaglio. Lo tiro fuori per capire meglio.
In questo momento Ruben esce dal bagno completamente vestito rimanendo a piedi scalzi. Saltella verso di me e mi dà un bacio sulla guancia attraverso la mascherina.
  -Questo è per farmi perdonare per il ritardo- subito dopo me ne dà un altro. -E questo è per prima-.
Sorrido e gli accarezzo i capelli stando attento a non spettinarli.
  -Cosa c'è qui dentro?- gli chiedo indicando la scatola.
  -Oh, ci sono i miei vecchi vestiti maschili- la apre per farmi vedere il contenuto: ci sono jeans e felpe di colori scuri, sono vecchi e strappati in alcuni punti. -Li mettevo per essere come tutti si aspettavano. Un ragazzo deve vestirsi da ragazzo, no? Ma così non facevo altro che farmi del male. Quella sera tu ed Edwin mi avete fatto capire che è più importante essere felice e in pace con me stesso invece di ascoltare il giudizio degli altri. Sono state parole molto significative per me-.
Gli asciugo delicatamente un paio di lacrime. -Sei stato bravo e coraggioso, le persone che ti vogliono bene ti rimarranno affianco qualunque cosa accada-.
  -Grazie. Adesso però non so cosa farne di questi vestiti, mi sembra comunque uno spreco buttarli-.
Ci penso un attimo e mi viene un'idea. -Mettiamoli a nuovo facendoli diventare più belli e regaliamoli a chi ne ha più bisogno. Ho anche io dei vestiti vecchi, usiamo anche quelli. Non so cucire bene, ma farò del mio meglio-.
  -Uh sì, è un'idea bellissima! Tranquillo, io sono molto bravo a cucire!-. Ridacchio, non avevo dubbi su ciò. -Però sei sicuro? Non volevi fare delle passeggiate con me?-.
  -Non importa l'attività, importa che tu sia al mio fianco- gli dico con tono sicuro.



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