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Alberto's pov

Gnh!
Aaah!
Oh sì!
Così, di più!
-Aaaah! Sì! Cento!-
Un set da cento con il bilanciere, vai così baby!
-Amico, devi per forza fare tutti questi versi quando ti alleni?-
Il ragazzo alle mie spalle, un angioletto secco secco che per bontà divina ha appena cominciato a frequentare la palestra, mi si è avvicinato già durante l’allenamento chiedendomi la stessa cosa, ma io l’ho ignorato.
Tanto per cominciare tra me e lui ci sono anni luce di differenza, quindi non dovrebbe nemmeno parlarmi così, seconda cosa, io vengo alla palestra della zona ricreativa dell’antipurgatorio da quando sono morto, è la mia terra, e non si mettono regole nella mia terra.
-Non c’è gusto altrimenti!- rispondo allargando il mio sorriso, alzandomi dalla panca. -Guarda qua che risultati!-
Davanti a noi c’è un gigantesco specchio che non solo mostra tutti gli attrezzi di fronte, ma soprattutto il mio corpo da urlo!
Un metro e novanta di muscoli scolpiti, pelle con una tintarella perfetta, barba e capelli biondi da favola che nemmeno il principe azzurro se li sogna, e soprattutto gli occhi!
Gli o-c-c-h-i!
Sembrano due smeraldi cavolo!
-Da paura, eh?- dico fiero, il ragazzino però è già andato via.
Già, meglio che si vada ad allenare piuttosto che perdere tempo.
Andrei volentieri avanti ad allenarmi, ma ho bisogno di una doccia.
Fischiettando raccolgo il mio asciugamano, spostandomi dall’enorme salone che compone la palestra di questo piano.
L’edificio ricreativo del secondo livello dell’Antipurgatorio ha proprio tutto, l’ho conosciuto poco dopo essere morto, circa un paio di settimane visto ero alla ricerca di un posto simile.
Lassù è tutto bello e santo, ma è anche una noia mortale, e non ho certo la sbatta di spostarmi ogni volta nelle zone in cui le persone si radunano.
Certo, basta desiderare di trovare qualcuno o qualcosa e basta volare per una decina di minuti ed arrivi lì, però non è che l’atmosfera cambia più di tanto, in un modo o nell’altro sai sempre di essere nel Paradiso: tutto è perfetto, la gente è sempre calma, e le cose filano senza alcun intoppo.
Qui invece almeno qualche casino ogni tanto succede, magari qualcuno litiga, si creano file, intoppi.
Da più la sensazione di essere ancora vivi. 
Sinceramente mi mette un po’ di angoscia lassù, non sono ancora abituato all’idea di non essere più in carne ed ossa, nel senso stretto del termine. E la mia carne mi piace!
Passo quindi la stragrande maggioranza del mio tempo qui, ogni piano in fondo è diverso e ci sono un sacco di cose da fare, e mal che vada se ho voglia di mangiare qualcosa posso andare al ristorante al primo livello dell’Antipurgatorio.
Certo, fa schifo il fatto che non sento i sapori, mi sembra di avere perennemente il Covid, però almeno senza il bisogno di dormire posso allenarmi quanto mi pare!
Raggiungo gli spogliatoi, e vedo che c’è già un po’ di gente nei dintorni, sia angeli che diavoli.
Sinceramente visto che è tutto diviso, tra Paradiso ed Inferno, potevano anche prendersi la briga di separarci da quelli là, ma forse sono diventati pigri quando hanno dovuto organizzare il Purgatorio.
Non che io abbia nulla contro di loro personalmente, sono solo diversi, ed è giusto ognuno stia nel proprio spazio, altrimenti si creano dei problemi, e ne ho visti molti in questi sette anni da “non più vivo”.
Mi sposto nel mio solito spazio, pronto a levarmi i vestiti e mostrare tutto questo ben di Dio, quando noto un paio di angeli, uno biondo ed uno castano, entrambi mingherlini in confronto a me, fissare un diavolo dall’altra parte della stanza.
Lo guardo di sfuggita, il tipo è alto, ma non molto muscoloso, ammetto però che è piuttosto tonico.
Guardo i due annuendo un paio di volte. -Ha un bel culo eh?-
-Cosa?- mi chiede uno dei due, guardandomi confuso.
Io gli faccio un cenno con il capo indicando il diavolo, ma l’altro scuote la testa. -No no… non era… questo.-
-Non hai sentito cosa si dice in Paradiso?- mi chiede il suo amico.
-Sinceramente non sono aggiornato su tutte le news.- rispondo grattandomi la testa.
I due si guardano per un po’, poi uno di loro mi si avvicina, sussurrandomi all’orecchio. -Un diavolo ed un angelo si stanno frequentando.-
Oh, ok. 
Gli piace il rischio all’angioletto.
Guardo il diavolo dietro di noi, che si sta allontanando verso le docce. -È quello là?-
-Non si sa, potrebbe essere solo una chiacchiera.-
-Sì, però non ti rende curioso? Perché un angelo dovrebbe volersi mettere con un diavolo?- gli chiede il biondo. 
Effettivamente non ne vedo il motivo, in Paradiso ci sono tanti bei ragazzi, ed in generale i diavoli puzzano di zolfo.
Non che ci sia niente di male nel loro odore, solo che non lo trovo eccitante in più hanno quel colore della pelle così strano.
Insomma, non sono certo la portata principale del buffet qui.
L’angelo dai capelli castani scuote la testa, alzandosi dalla panchina. -Non importa, torniamo ad allenarci.-
I due si allontanano, ed io apro l’armadietto dove ho lasciato lo shampoo ed i miei dilatatori verdi.
Almeno durante gli allenamenti li tolgo, visto potrebbero darmi fastidio, non è un gran che però stare con dei buchi vuoti nelle orecchie, quindi non è che lo faccio sempre.
Me li infilo al volo, mi spoglio e vado in doccia, non dando troppo peso alla chiacchierata tra i due.
Ognuno ha i propri fetish, per quanto bizzarri siano.
Il bagno è già bello che affollato, a destra ci sono gli angeli, ed a sinistra i diavoli. 
Come spesso accade non si mischiano, ma ci sono un paio di posti liberi da entrambi i lati.
Normalmente andrei dalla parte dei miei simili, però un pensiero mi frena.
Guardo i corpi di alcuni angeli, poi quelli dei diavoli.
Rispetto a noi, alcuni sembrano essere più selvaggi, meno curati, con un non so che di indomabile nei movimenti, perfino i più semplici.
Le mani che scorrono sui muscoli sono ruvide, e sembrano anche più ferme ed aggressive.
Basta uno sguardo per capire che sono tutto un altro mondo rispetto a noi, però la mia curiosità non si frena, e gli occhi mi cadono su quello che potrebbe esserci sotto gli asciugamani ed i costumi…
Ripendo al discorso con i due angeli, ed al possibile motivo per il quale stare con un diavolo sarebbe diverso rispetto ad un angelo.
Noto che alcuni hanno cominciato a fissarmi. Effettivamente sono in piedi sull’uscio da qualche minuto ormai.
Prima di attirare troppo l’attenzione mi sposto verso la zona degli angeli, infilandomi sotto la prima doccia libera, ma con la coda dell’occhio continuo a fissare le spalle dei diavoli.
Non riesco a fare a meno di pensare a quanto potrebbe essere grande quella differenza…





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