Edwin's pov
-Quanto sono felice.-
Gli sento dire ad alta voce con un tono quasi sognante. È rimasto seduto accanto a me nel letto tutta la sera, accarezzandomi con le piume per scacciare i brutti sogni.
Sbadiglio e mi stropiccio un occhio. Rimango sotto le coperte e lo guardo per qualche minuto, direi che lo sto fissando. Come potrei non farlo? È sempre bello svegliarmi e vederlo accanto a me.
-Anche io mi sento felice in questo momento-. Mi sollevo mettendomi seduto, la coperta mi cade sul ventre. Appoggio la testa sulla sua spalla e non smetto di guardarlo.
-Buongiorno pennuto-.
Mi dà un bacio sulla fronte, accarezzandomi i capelli.
-Buongiorno essere più unico, meraviglioso, dolce, perfetto, bellissimo, intelligentissimo, fantastico, insuperabile dell'intera esistenza.- dice sorridendo. -E mi sono trattenuto.-
-Gnew- mi nascondo. -Non esagerare, ho tantissimi difetti-. Voglio pensare anche io a dei complimenti da fargli, ma non sarebbe corretto pensarci troppo a lungo. Lui è sempre spontaneo, neanche pensa quando parla di me. A questo punto proverò ad improvvisare. -Sei tu quello perfetto qui, non c'è nulla che non vada in te. Mi piace molto la tua spontaneità e la tua ingenuità. Porti sempre serenità in questa stanza-.
Non ha molto senso come discorso, ma spero che apprezzi. Non faccio praticamente mai dei veri complimenti, non ci sono abituato. Proverò a migliorare questa cosa.
-Io vedo solo la perfezione incarnata. Magari potrei saltare il lavoro e stare qui con te tutto il giorno.-
Effettivamente mi piacerebbe molto passare tutta l'intera giornata con lui. Però come suo ragazzo dovrei dissuaderlo e farlo rigare dritto, dirgli che è giusto andare a lavoro. Definirmi così mi fa sempre sentire fra le nuvole. Se perde un giorno non succede nulla, ma se ne accumula cinque potrebbe avere un reclamo. Già una volta gli è successo e non è una cosa che voglio ricapiti. Potrebbero obbligarlo a stare solo in Paradiso e io potrei non vederlo più. Quindi scuoto la testa.
-Ci devi andare, lo sai. Vai a lavoro, fai il tuo dovere per bene e poi torna qui da me. Va bene?-.
Mi avvicino al suo viso e lo bacio dolcemente. Questo gesto lo faccio un po' per convincerlo sia perché mi piace tanto baciarlo.
-Quando avrai finito passeremo tutto il resto della giornata insieme-.
Sbuffa almeno fino a quando non lo bacio, poi torna a sorridere.
-Va bene allora, farò presto.- dice baciandomi la mano per poi alzarsi per prepararsi.
-Prima di andare mi dai un abbraccio?- voglio essere gentile e affettuoso, avere un abbraccio mi farà affrontare la giornata col piede giusto. -Per favore!-.
-Anche mille.- risponde gettandosi addosso a me, avvolgendomi tra le sue ali.
Mi appoggio al suo petto godendomi il momento, non riesco ad evitare di sentire il suo bel profumo. Gli do un altro bacio prima di scattarmi.
-Buon lavoro, pennuto. Ci vediamo quando torni-. Spero torni il prima possibile.
Lo saluto ricambiando un ultimo bacio, quando se ne va mi sforzo di non rimettermi sdraiato sul letto. Rimango alzato e adesso che non può vedermi nessuno faccio qualche esercizio di stretching. Sembro un idiota, saltello come uno scemo e sollevo la sedia prima con un braccio e poi con un altro. Fare un po' di attività fisica mi può solo che fare bene. Quanto sarebbe bello volare di nuovo, sentirmi libero mentre il vento mi agita i capelli. Ma suppongo dovrò fare per gradi. Sono stato così tanto tempo qui dentro che stare fuori mi ha messo una certa ansia, anche se ero in compagnia. Voglio riprendermi la mia vita, però avere fretta potrebbe rovinare tutto. Innanzitutto devo mantenere la mente stabile e attiva. Prendo un foglio dalla scrivania e mi scrivo una lista sulle cose da fare dopo essermi svegliato. Devo crearmi una routine fissa, qualcosa da fare ogni singolo giorno. Ovviamente in cima alla lista c'è baciare Gabriel. Attacco il foglio all'anta esterna dell'armadio così da poterla vedere sempre. Sistemo il letto, divido i vestiti puliti da quelli sporchi, pulisco e accordo la chitarra. È una forzatura, me ne rendo conto, penso solo che potrebbe aiutarmi ad allontanare le ombre. Mi faccio una doccia veloce con acqua fredda, evito rigorosamente lo specchio. Spero il tempo passi in fretta, non vedo l'ora di stare nuovamente tra le braccia di Gabriel. Chissà cosa potremmo fare quando tornerà! Non ne ho idea e pensarci mi riscalda senza darmi risposta. Forse mi sarei dovuto far prestare qualche romanzo rosa da Ruben. Dovrò improvvisare qualcosa, mi farò venire qualche idea. Ora che ci penso c'è anche Queen che può darmi dei validi consigli e a quest'ora potrei ancora trovarla in camera. Prendendo coraggio esco dalla mia stanza per dirigermi velocemente alla sua. Busso un paio di volte e nel frattempo mi guardo attorno, il corridoio è vuoto e dalle scale non sta arrivando nessuno. Il pensiero mi rincuora, ma continuo freneticamente a guardare le scale.
-Eccomi!-. Queen apre la porta qualche minuto dopo. Addosso ha una vestaglia viola semitrasparente e della biancheria scura. I suoi occhi si illuminano nel vedermi. -Oh buongiorno Edwin, tesoro!-.
-Hey, ti disturbo?- le chiedo, spero non abbia compagnia in questo momento.
-No no! Entra pure-. Si sposta facendomi entrare. La stanza è un po' più grande rispetto alla mia. Il pavimento ha le classiche mattonelle grigie che ho anche io, mentre le pareti sono tinte di indaco. Vicino all'ingresso Queen ha sistemato una sorta di piccolo salottino con due poltrone e un tavolino. Una tenda divide questa parte con il resto della stanza, al momento è aperta. Vicino alla parete di sinistra c'è un letto matrimoniale a forma di cuore, le coperte sono messe alla rinfusa. Sicuramente ha avuto compagnia la scorsa notte. Alla destra c'è un grosso armadio e una cassettiera, questi mobili coprono la porta del bagno alla mia vista.
-Congratulazioni per il fidanzamento fra te e Gabriel!-. Di colpo mi ritrovo tra le braccia di Queen, schiacciato verso il suo petto. Dovrei arrabbiarmi e urlarle contro, ma le sue parole mi fanno solo arrossire e fare un sorrisino. Queen mi lascia e si siede su una delle due poltrone mentre io mi sistemo sull'altra.
-Raccontami tutto, tesoro! È stato romantico?-.
-Sì, molto romantico- le racconto della sorpresa che Gabriel mi ha fatto trovare, del suo dolcissimo discorso e della mia risposta. Ciò che mi chiedo è: come fa lei a sapere di me e Gabriel? Probabilmente è stato Ruben a parlargliene senza pensarci.
Dopo aver ascoltato tutto Queen emette un urletto. -Che bello, lo sapevo ci sareste riusciti! Sei stato bravo ad aprirti a lui e all'amore!-.
-Ho ancora molte ombre dentro di me, ma sì, con l'aiuto di Gabriel sto cercando di trovare e di aggrapparmi alle cose buone- le confesso. -Sai, questa è la mia prima relazione e non so bene come muoversi, non so bene cosa si faccia in queste situazioni-.
Un ghignetto compare sul viso di Queen. -Vuoi qualche lezione di educazione sessuale?-.
La domanda mi mette in imbarazzo e non posso non reagire in modo brusco. -Ma che cazzo dici?! Ti sembra una domanda da fare?-. Lei ridacchia senza aggiungere altro. Certo che so come si fa sesso con un ragazzo. Da vivo mi sono documentato quando nessuno poteva guardarmi. E purtroppo Alex mi ha fatto passare dalla teoria alla pratica in modo brutale. Abbasso lo sguardo e mi rendo conto delle mie difficoltà anche da quel punto di vista.
-Oh caro, mi dispiace- si scusa lei rendendosi conto del mio cambio di atteggiamento. -Non volevo farti pensare a cose terribili, quello che Alex ha fatto non ha nulla a che vedere con la bellezza dell'amore e del sesso. So che non è facile e ci vorrà ancora del tempo, però pensale come due cose separate. Da una parte c'è il crimine di Alex, dall'altro l'amore carnale che potrai avere con Gabriel. Sono due sfere che non si toccano né si possono mischiare. Gabriel non compierà nessun crimine nei tuoi confronti e quello che fa Alex non può essere in nessun modo amore-.
Il ragionamento ha senso, potrebbe farmi bene capirle e integrarle dentro la mia mente. Ho anche la sicurezza che Gabriel non proverà ribrezzo nel vedermi nudo. Concentrarmi su questi due pensieri mi farà avere un rapporto intimo sano con Gabriel? Spero di sì. Annuisco alle sue parole e dopo un paio di respiri torno tranquillo.
-Oltre a quello ho proprio difficoltà a pensare a cosa fa una coppia nella quotidianità. Ad esempio oggi voglio passare un bel pomeriggio con lui, ma non ho idea di cosa fare-.
-Oh che dolce che sei- commenta così le mie parole. -I piccoli gesti contano molto, soprattutto se spontanei, la quotidianità è fatta proprio di queste piccole cose. Ti consiglio di essere spontaneo, di pensare a cose semplici e carine, devono venire dal tuo cuore. Adesso ti sembrerà difficile, ci dovrai pensare molto. Ma vedrai, col passare del tempo neanche ci penserai più-.
Piccole cose, eh? Come una passeggiata di notte o come suonare per lui. Sì, adesso ho le idee chiare. Le sorrido per poi alzarmi e abbracciarla. -Grazie mille, anche questa volta le tue parole sono preziosissime-.
-Sono a tua disposizione per qualunque cosa, tesoro. Veglierò per sempre su di voi e per qualsiasi difficoltà potrai venire da me-. Sono felice di poter contare su di lei.
Sto per andarmene quando mi ferma. -Aspetta, stavo dimenticando una cosa-. Si avvicina all'armadio e dopo averci frugato dentro per un po' torna da me, mi porge un pacchetto. -È un regalo per te-.
Lo apro trovandoci dentro della biancheria sexy maschile. È un po' imbarazzante.
-Dovrei aver azzeccato le misure giuste, usala quando ti sentirai a tuo agio, Gabriel lo apprezzerà-.
La ringrazio e dopo esserci salutati torno in camera mia. Nascondo il pacchetto sotto il letto facendolo arrivare fino al muro, spero che Gabriel non lo trovi.Avviso!
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Il Piacere del Peccato
RomanceAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...