Gabriel's pov
Rimango in silenzio per tutto il tempo, appoggiando placidamente la testa sul bordo del materasso, tenendo gli occhi socchiusi osservando Edwin davanti a me. Non mi ha risposto, ha chiuso gli occhi stringendo a sé i fiori. Starà dormendo o provando a dormire, preferisco non chiederglielo per non disturbarlo. In ogni caso apprezzo tanto questo momento tra noi due. Non ho mai staccato la mano dal lenzuolo nemmeno per un secondo rifiutandomi di interrompere il legame che c'è tra di noi, una volta mi è bastata. Sento che non riesco a smettere di sorridere e le ali fremono stando vicino ad Edwin. Prego di non stare facendo rumore, ma ho il cuore talmente su di giri che vorrei gridarlo al mondo intero. Ma ho una cosa più importante a cui pensare: come posso dimostrargli il mio amore? In vita non ho avuto relazioni e nemmeno mi sono mai innamorato. Conosco molti film romantici, ma non saprei quali gesti sono migliori o quali da evitare. Ci siamo baciati, ma questo ci rende una coppia? Dovrei chiederglielo? Oppure dovrei propormi... non mi dispiacerebbe, lo farei ogni giorno se servisse. L'idea dei fiori era un buon punto dal quale partire, ora però devo andare avanti, e l'unico altro gesto che mi è venuto in mente è quello di portare l'Eden da Edwin, ma anche su questo ci devo pensare bene... forse mi sto riempiendo la testa di troppi progetti, rischiando di non concluderne nemmeno uno. Ok Gabriel, pensa, punto primo, altro gesto romantico per Edwin, cosa puoi fare?
Dopo un po' di tempo Edwin socchiude gli occhi e mi guarda senza parlare, il mio sorriso si allarga subito. -Ciao.-
-Forse mi servirebbe qualcosa dove metterli, non li posso lasciare semplicemente a terra o sul letto. Forse starebbero bene sulla mia tomba- afferma indicando i fiori.
-Andró subito a prendere un vaso!- sorrido felice. -Se per te va bene. Voglio solo vederti felice.- Starò qui o andrò in base al suo desiderio, come un bravo cagnolino con il suo padrone.
-Un vaso? Forse potrebbe andare, però non avrei i soldi per pagarlo-. Fa vagare lo sguardo nella stanza per poi tenerlo di nuovo fisso su di me. -Un vaso terrebbe al sicuro i fiori? Non soffrirebbero?-.
-Quando ero vivo avevamo molti fiori nelle stanze, tutti in un vaso.- annuisco sicuro. -Con un po' d'acqua ogni tanto staranno bene, e a prescindere chiunque sarebbe felice in tua compagnia.- Questo però non significa voglio altri stiano con lui... solo pensarlo mi crea una fastidiosa sensazione. -Lo comprerò io! Circondarti di doni ti ricordino di me mi rende solo felice.- Sta per un attimo in silenzio per pensarci, poi annuisce piano piano. -Se per te non è un disturbo va bene...-.
-È un piacere.- dico carico di energia, muovendomi lentamente verso la porta. Non voglio fare movimenti bruschi con il rischio di agitarlo, e prima di chiudermela alle spalle lo saluto con la mano. -Tornerò presto!-.
Perfetto! È l'occasione che cercavo! Anche se un vaso non sembra granché, ma... dove lo trovo? Non posso portare un oggetto dal paradiso, anche se posso stare qui all'inferno, svanirebbe, non facendo parte di questo mondo. -Avranno dei vasi qui?- Non me la sento di prenderne uno senza permesso, quindi avrei bisogno di un negozio, ma Edwin ha parlato di comprare, quindi qui usano i soldi? Interdetto rimango appoggiato alla parete a riflettere, poi guardo la porta della stanza di Ruben, o almeno ricordo dovrebbe essere la sua. -Posso provare a chiedere a lui...- Infondo è un ragazzo tanto gentile, e conoscerà sicuramente l'inferno. Più sicuro di me vado a bussare deciso.
-Arrivo!- Dopo qualche minuto Ruben apre la porta, ha addosso un abito verde simile ad un pigiama e una mascherina sempre verde. -Oh ciao Gabriel! Com'è andata con i fiori? Gli sono piaciuti?-.
-Ciao, sì ti ringrazio, penso gli abbiano fatto piacere.- gli sorrido felice. -Ora però avrei bisogno di un vaso, c'è per caso un posto da queste parti dove se ne può prendere uno? Ah, inoltre penso avrei bisogno di pagarlo, c'è un modo per avere dei soldi in fretta?- chiedo un po' in ansia.
-All'Inferno ci sono tanti negozi, io ne ho comprato uno giorni fa per darli a Hyuly. Lo avevo preso con anche i fiori dentro, ma li vendono anche vuoti. Per i soldi...- si mette a riflettere. -Voi angeli non ricevete dei soldi per i vostri lavori? Noi veniamo pagati-.
-No, non dobbiamo pagare per nulla. Il denaro è un costrutto umano e in paradiso ti basta desiderare qualcosa per averlo, anche se esistono dei negozi per chi è ancora legato alla vita terrestre.- Non avrebbe senso un Paradiso con disuguaglianze dove non ci si può godere le proprie passioni liberamente. -Purtroppo al momento non posso tornare in Paradiso...-.
Non con il rischio di attirare le domande di Marcus almeno...
-Che peccato. Se potessi avere tutto ciò che desidero, la mia stanza sarebbe piena di abiti carini e peluche- i suoi occhi brillano come due stelle e ridacchia per il suo stesso pensiero. -Noi abbiamo una nostra moneta da scambiare con beni e servizi, più valore ha ciò che si vuole comprare e più costa. Io te li presterei, ma non so se basterebbero. Ma puoi guadagnare qualcosa sfidando un diavolo ad alcuni giochi. A carte, a dadi, con delle sfide o facendogli un favore-.
-Sento che si sta parlando di qualcosa di interessante...- Nessuno di noi ha parlato. Senza che ce ne accorgessimo un diavolo è arrivato vicino ascoltando la nostra conversazione. Solo dopo qualche istante lo riconosco, è lo stesso dell'altro giorno.
-Ehilà angioletto.- Mi sorride muovendo la mano, spostando poi gli occhi su Ruben, accennando una mezza risata.
-Oh, Isaac, ciao. Non mi aspettavo di vederti.- Io lo saluto in modo cordiale, Ruben invece si nasconde dietro di me. Forse non vuole essere notato.
-Ciao Isaac...- saluta comunque, probabilmente solo per educazione che per altro.
Isaac ridacchia nuovamente, prima di fissarmi. -Dovrei essere io a dirlo. Allora... parlavate di soldi?- Effettivamente ha ragione lui. -Sì... avrei bisogno di comprare un vaso, ma non ho soldi.- ammetto timidamente. Lui si gratta il mento con fare pensieroso. -Mmmh... un vaso non costa molto... ma servono i soldi... eh sì i soldi servono proprio. Servono no, rosellina?- dice rivolgendosi a Ruben. Dalla sua espressione si vede che questo commento non gli è piaciuto. Che si senta a disagio? In ogni caso, visto gli è stata fatta una domanda, risponde annuendo brevemente.
-Eh sì, servono proprio... allora facciamo così! Mi gioco il mio portafogli con te.- Tirando fuori un portafoglio mi guarda sorridendo, mentre io spalanco gli occhi. -Non posso, il gioco d'azzardo è peccato.- dico subito scuotendo il capo, ma lui tira fuori delle banconote. -Non è gioco d'azzardo angioletto. Sono scommesse. È una cosa diversa.- Non sono sicuro sia così... -Inoltre, non ne hai bisogno per il tuo innamorato?- Edwin... sì io... ho bisogno dei soldi per comprargli il vaso, gliel'ho promesso. -Sì... mi servono.-
-Sei disposto a giocare allora?- ... per lui farei questo e altro, se possa aiutarmi a rendermi felice. Per quanto mi senta a disagio. -Va bene...-
-Grande! Allora si fa così, io lancio la moneta. Se esce testa hai vinto tu.- Allegramente lancia una moneta in aria, ma invece che prenderla al volo la lascia cadere, raccogliendola prima che possa vederla. -Thò! Testa.-
-Aspetta ma...- sono abbastanza certo non si giochi così, che l'abbia fatto di proposito? Non mi permette di capirlo che mi lancia sul petto il portafogli. -Comprati qualcosa di carino. Offro io.- Guardo prima il portafogli, poi lui, riprendendomi poco prima scompaia nel corridoio. -Grazie Isaac!-.
-Non c'è molto da fidarsi di lui- commenta Ruben dopo che Isaac si è allontanato abbastanza da non sentirlo. -Però ti ha aiutato, ti è andata bene-. La sua espressione non è comunque spensierata come prima. Eppure Isaac mi sembra una brava persona... forse anche lui come Edwin è solo frainteso?
-Ruben, posso chiederti di accompagnarmi a comprare un vaso? Temo mi perderei, e voglio tornare presto da Edwin.-
-Certo, ti accompagno volentieri. Dammi solo qualche minuto per mettermi qualcosa di decente-. Rientra in camera e chiude la porta. Rimango ad aspettarlo il tempo necessario per cambiarsi. -Ecco, sono pronto-. Adesso ha addosso un grazioso vestito rosa a fiori e l'immancabile mascherina. Inoltre sembra essere tornato allegro come prima. -Prenderai il vaso migliore che esista!-.
-Con il tuo aiuto sicuramente. Stai molto bene.- Lo penso veramente, il rosa gli dona. -Quando vuoi sono pronto.-
-Sì, andiamo pure, ti faccio strada-. Esce dal dormitorio e insieme a lui si dirige verso un capannone non troppo lontano da lì. Sembra essere malmesso e abbandonato, ma quando Ruben apre la porta rivela che all'interno c'è un grande ascensore pulito e mantenuto come nuovo. È grande abbastanza da permettere a una decina di diavoli di salire contemporaneamente. -Ti chiedo di metterti dietro di me, c'è un sensore che controlla chi entra e funziona solo se è un diavolo a farsi riconoscere-. Così passa per primo, il sensore da rosso diventa verde dando la possibilità anche a lui di entrare. Ci sono tanti pulsanti vicino la porta dell'ascensore.
-Certo.- Facendo come mi dice mi metto dietro di lui, anche se la differenza di altezza è tale che se guardo avanti non lo vedo... -Credi avrò dei problemi?- Non sono ingenuo, un angelo solo all'inferno può perdere molto, e non so quando Ruben sappia lottare. In realtà mi dispiace anche solo coinvolgerlo e metterlo in pericolo, ma devo provare almeno, per Edwin.Avviso!
Abbiamo aperto un account su Deviantart a nome de Il Piacere del Peccato. Per chi non sapesse cosa sia Deviantart, questo è un social simile a Facebook dove si possono pubblicare soprattutto disegni. Creare un account è facile e gratuito, vi si può accedere tramite Google o tramite la app apposita. Trovate il link dentro la mia biografia!
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Il Piacere del Peccato
RomanceAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...