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Gabriel's pov

Ieri non sono riuscito a fermarlo, solo in quel momento mi sono accorto di non sapere nemmeno il suo nome. Non che non l'avesse detto, ma non lo stavo ascoltando.
Adesso sono nel mio letto a riflettere, perché ha agito così?
Un diavolo dovrebbe essere una creatura maligna, invece lui mi sembra quasi un angelo.
Non ho detto a nessuno di questi miei pensieri; tuttavia se c'è del buono in lui, e c'è sicuramente, è giusto non si mischi a chi è così crudele da condannare le anime altrui. Dovrebbe stare dalla nostra parte.
Forse potrebbe redimersi.
Sì, potrebbe farlo!
Non m'importa anche se è molto presto, mi precipito fuori dalla finestra indossando solamente dei jeans. Più in fretta che posso supero il Purgatorio raggiungendo l'Inferno.
Noi angeli possiamo andare ovunque al contrario dei diavoli, quindi non sarà un problema per me recarmi lì.
Il tanfo dello zolfo che si sente non appena superato il confine mi fa bruciare gli occhi, li sento lacrimare, ma non m'importa.
Sicuramente è al dormitorio, o almeno è da lì che voglio cominciare la mia ricerca, non ho idea in quale stanza alloggi quindi non mi resta altro da fare che trovare qualcuno a cui chiedere.
Sembra tuttavia non esserci nessuno tra questi lugubri corridoi.
-C'è qualcuno? Ho bisogno di una mano.-
Dopo qualche minuto di silenzio sento dei passi, non sono molto lontani. Subito mi dirigo verso la direzione in cui li ho sentiti.
-C'è qualcuno? Ho sentito dei passi.-
Ad un certo punto dal corridoio vedo sbucare una bambina. Ha i capelli castano chiaro legati in due code laterali e una frangetta pettinata in modo accurato, i suoi occhi castani brillano di una luce tutta loro. Indossa un vestito rosso con la gonna fin sopra il ginocchia, calze a righe bianche e nere e ballerine nere. Ha un aspetto molto dolce nonostante abbia sul collo una cicatrice, non per questo però la trovo meno bella.
-Hey ciao piccolina, sto cercando un diavolo mi potresti aiutare? Ha i capelli neri scompigliati, ha uno sguardo serio ed arrabbiato e dei modi alquanto bruschi.-
La piccola mi si avvicina con fare curioso, iniziando a saltellare di qua e di là.
-Sei un angelo, wow! Perché un angelo è qui? Se il fratellone ti vede ti picchia-.
-Allora non dovrà vedermi, sto cercando un diavolo. Non conosco il suo nome, potresti aiutarmi?-
-Conosco tanti diavoli, ma shh... dobbiamo fare silenzio, il fratellone sta dormendo-
La imito sorridendole, è così dolce.
-C'è un modo per vedere velocemente i volti degli altri? Magari un registro? Così potrò cercarlo silenziosamente.-
-Sì sì! Seguimi! Dobbiamo andare all'archivio del dormitorio-
Guardarla saltellare via mi scalda il cuore, è così carina, non può appartenere anche lei ai diavoli.
-Ti ringrazio, sei un angelo.-
Fortunatamente per raggiungere l'archivio non impieghiamo troppo tempo. Curiosamente non ho incontrato nessuno però, forse è veramente troppo presto. Eppure questa bambina è sveglia ed allegra.
L'archivio è una piccola stanza al cui interno sulla scrivania si trova un grosso tomo, forse ci impiegherò più tempo del previsto a trovarlo.
Senza dire nulla m'avvicino iniziando a sfogliare le varie pagine, su ciascuna ci sono i nomi, le foto e le stanze di tutti i diavoli.
Devo dire che sono molto organizzati, sfogliando le varie pagine il più velocemente possibile finalmente ritrovo il volto di lui.
-Eccolo! Edwin, tu lo conosci?-
-Certo che lo conosco. È il fratellone! Perché lo cerchi?-
-Ho bisogno di parlargli, ti prego portami da lui.-
Lei mi guarda titubante, la cosa non mi piace; tuttavia lei è così carina che non posso nemmeno restare serio.
-Il fratellone odia essere svegliato-.
-Resterò nella stanza fino al suo risveglio allora. Ti prego portami da lui.-
-Va bene...-.
Non sembra esserne molto sicura, ma non ho tempo per pensarci. Ho detto che non l'avrei svegliato e non lo farò. Mi porta al quarto piano fermandosi davanti all'ultima porta.
-È qui, ma non svegliarlo-.
-Non so come ringraziarti.-
Con un cenno della mano la bambina si allontana. Con mio sollievo scopro poi che la porta non è stata chiusa a chiave.
Velocemente entro facendo molto silenzio e guardo il ragazzo disteso sul letto, aspetterò anche mille anni per mantenere la parola data alla bambina, inoltre, lui è molto affascinante, nonostante sia privo di grazia.

Edwin's pov

Che cazzo di giornata quella di ieri, non voglio più vedere quel pennuto rompipalle se non per lo stretto indispensabile dell'incarico.
Bel colore degli occhi, seh certo. Guardo il soffitto aspettando di crollare di nuovo, devo cercare di ricaricarmi o non avrò abbastanza energia.
Crede che io sia buono, che gran cazzata, non sono buono e non lo sono mai stato. Ero un povero diavolo già da vivo, combattevo e vivevo per sopravvivere, tutto qui. Non sono buono, ho solo seguito la prassi; quel ragazzino non aveva colpe, non meritava di morire. Qui all'Inferno avrebbe solo sofferto ulteriormente. E poi cazzo, neanche tra i golosi o i violenti verso sé stessi avrei potuto metterlo e come diavolo sarebbe stato troppo debole. Sì, è solo per questo.
Sospiro, scompigliandomi i capelli, per fortuna è ancora presto e ho detto a Mary di non far entrare nessuno a disturbarmi. Già ci pensano gli incubi a farlo.
Ogni volta che dormo rivedo un frammento doloroso della mia vita. I ricordi mi tormentano e non mi lasciano riposare, sto diventando ogni giorno sempre più stanco, ma non m'importa. Finché avrò energia farò quello che devo.
Finalmente le palpabre si chiudono e io scivolo di nuovo nel buio.

"Fai schifo, tutto di te fa schifo, sei solo un inutile bastardello".
Ho dodici anni, ormai è da molto che io e le mie sorelle stiamo qui, non mi importa se se la prende con me. Faccia pure, io sono forte, o almeno cercherò di esserlo per loro.
Sono a terra, pieno di lividi e tagli come sempre. Non mi muovo e non dico nulla, aspetto solo che vada via.
Si avvicina e mi da un ultimo calcio il quale mi fa perdere i sensi.

Riapro gli occhi e mi giro su un fianco fissando la parete. Vorrei solo riposare in pace.



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