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Angela's pov

Aaah… la giornata poteva andare decisamente meglio.
Come ogni mattina, prima di andare al lavoro, mi sono alzata con largo anticipo sulla tabella di marcia, in modo da avere tutto il tempo per godermi la mia routine, ma le cose hanno cominciato fin da subito ad andare storte.
Ho cercato di rifare il letto, ma le lenzuola si spiegazzavano di continuo, per quanto cercassi di sistemarle, ed i cuscini erano sempre pieni di bitorzoli.
Ho provato a fare un po’ di ginnastica, ma ho preso un colpo della strega quando ho cominciato a fare stretching, e per poco non sono andata a sbattere contro il mobiletto vicino.
Sono poi andata a farmi la doccia, ma la manopola del rubinetto mi è rimasta in mano, schizzando acqua gelida per tutta la stanza. Mi ci è voluto un sacco di tempo per rimetterla apposto, e non sono nemmeno sicura sia ancora tutta intera. 
Con ogni probabilità avrò casa allagata quando tornerò. È uno di quei casi in cui mi pento di non essere andata ad alloggiare al dormitorio, come molti degli altri angeli che fanno il mio stesso lavoro, ma avevo bisogno di molto più spazio rispetto ad un monolocale, e sinceramente dopo avere vissuto per tutta la vita in un appartamento simile desideravo realizzare il mio sogno di avere un cottage tutto per me.
In Paradiso ti basta desiderare una cosa per riceverla, non serve pagare nulla, perciò è stato piuttosto semplice riuscire ad ottenerla
In ogni caso, dopo la doccia, anche se non meriterebbe certo di essere chiamata così, sono andata dritta in cucina per farmi un toast all’avocado.
Sì, so molto bene che è inutile fare colazione, visto gli angeli non hanno il senso del gusto perché non ci serve mangiare, o dormire se per questo, ma le vecchie abitudini sono dure a morire, al contrario mio.
… 
Ok, pessima battuta.
Cattiva Angela.
In ogni caso non sono certo l’unica a vivere l’aldilà in questo modo, perciò non devo farmi troppi problemi. 
Molti ancora gestiscono addirittura dei forni o delle pizzerie, ed hanno dei clienti abituali, che naturalmente non hanno bisogno di pagare, ma sono ben felici di godersi i profumi con cui sono vissuti.
La stessa cosa vale per me. 
Se mi concentro solo sull’odore, sono quasi in grado di sentire il sapore.
La colazione è stata l’unica parte felice della mattinata, perché poi sono passata alle pulizie, ed immediatamente la sfortuna ha ripreso a perseguitarmi. 
Ho rischiato di rompere vasi, foto e finestre solo muovendo lo scopettino. 
Ho rinunciato all’idea di pulire ed ho provato a meditare, ottenendo lo stesso risultato della ginnastica dell’ora precedente.
Uno strappo alla schiena ed un ruzzolone per terra appena l’equilibrio mi è venuto meno.
Non capisco, un gatto nero mi ha attraversato la strada?
Sono passata sotto ad una scala?
Qualcuno mi ha lanciato una maledizione?!
Mentre uscivo l’unica mia speranza era che il karma girasse presto in mio favore.
Se le cose sono andate tanto male deve esserci un motivo, magari è in arrivo una grande fortuna.
Al lavoro almeno non è successo niente di eclatante. 
Il nuovo diavolo che mi accompagna nel Purgatorio è stato piuttosto mansueto, ed ho salvato facilmente l’anima dalle sue bugie.
Brava me!
Ho pensato che la sfortuna fosse finalmente scomparsa, perciò prima di tornare in Paradiso ho deciso di ringraziare chi di dovere praticando la meditazione.
La cosa più bella dell’essere nell’aldilà, è che tutte le discussioni, tutte le rivalità svaniscono.
Non ci sono soldi per comandare sugli altri, non ci sono gerarchie. Perfino le religioni non valgono più.
Con il tempo tutti comprendiamo di fare parte di qualcosa di infinitamente grande rispetto a noi, troppo per poterlo comprendere, e molti smettono di cercare di dargli un nome o una forma.
Se sei nel Paradiso, è perché te lo meriti, e nessuno può dirti o fare altrimenti.
C’è chi ha tentato di andare controcorrente, ma sono stati rapidamente puniti ed hanno fatto marcia-indietro. 
È una cosa che sanno tutti ormai, se lasci che il tuo cuore venga corrotto da sentimenti di odio, gelosia, avidità o risentimento ti trasformerai in un angelo della morte, e quello non lo augurerei proprio a nessuno.
Fortunatamente è un processo lungo, perciò si ha molto tempo per capire i propri errori e correggerli, ma c’è comunque qualcuno che non l’ha fatto ed ha perso ogni cosa.
Non voglio pensarci, è troppo triste.
Rivolgo le mie preghiere anche a quelle povere anime perdute, continuando a meditare.
Mi sento in pace, tutto è perfetto, almeno fino a quando sento qualcosa piombarmi in testa.
  -Ouch!-.
Cosa è stato?!
Una goccia d’acqua? Ma no, troppo grande, e che male!
Mi massaggio la testa sentendo già un bernoccolo crescere, guardandomi attorno confusa.
  -C’è qualcuno?- sussurro preoccupata.
Ho sentito di diavoli che approfittano del terreno comune con gli angeli nel Purgatorio per fare loro del male, ma pensavo che ormai fossero solo storielle per spaventarci, come si fa con i bambini.
Tutti i diavoli con cui ho lavorato non vedevano l’ora di andarsene e tornare all’Inferno, non hanno mai cercato di farmi del male.
Comincio a ricredermi quando qualcos’altro mi colpisce in testa.
  -Aiah!-.
Ok. Ora ho veramente paura!
Mi alzo in piedi guardandomi attorno, non vedendo nessuno.
Questo mi fa solo venire ancora di più i brividi. Sono praticamente pronta a spiccare il volo ed a svignarmela, quando sento qualcuno urlare alle mie spalle.
  -RAAAAH!-.
  -AAAAAH!-.
Urlo di rimando, usando i miei poteri per tentare di proteggermi. 
Non sono in grado di evocare l’acqua o di controllare il vento come fanno altri, ma posso aumentare il volume della mia voce producendo urla spacca timpani. 
Se volessi sarei in grado di frantumare perfino le rocce con le mie vibrazioni, ma sono una persona pacifica e preferisco sempre parlare piuttosto che attaccare, per questo ho fatto in modo il volume fosse sufficiente a stordire, e non a ferire.
Vedo il mio assalitore crollare di fronte ai miei occhi, e mi rendo subito conto che si tratta di una ragazza.
Ha dei corti capelli di un vivo arancione, dai quali spuntano un paio di corna viola affusolate. Il corpo è minuto ma ben allenato, ed indossa un paio di leggings neri ed una canotta grigia con sotto una fascia nera.
Credevo mi sarei trovata addosso un bruto colosso, non una ragazza. Sono talmente sorpresa che per un momento rimango ferma a guardarla, prima di rendermi conto di cosa le ho fatto.
  -Oh no, scusami! Stai bene?-.
Faccio per aiutarla, ma a malapena riesco a sfiorarla che lei mi scaccia la mano.
  -Non mi tocca… re.-
Anche i suoi occhi hanno lo stesso colore vibrante dei capelli.
La ragazza rimane immobile, fissandomi. Forse anche lei si aspettava di vedere qualcun altro.
Lentamente abbasso la mano, cercando di non spaventarla.
  -Va tutto bene?-.

Mara's pov

Sbatto le palpebre un paio di volte. 
Anche la sua voce è bellissima.
  -I-io…-.
Ma che diavolo, mi metto a balbettare ora?!
Non è l’unica bella ragazza in giro, e soprattutto non è neanche dell’Inferno.
Prima non l’avevo notato, ma le sue ali sono bianche, candide come la neve.
È un angelo, grandioso. Fuori dalla mia portata.
Avrei potuto notarlo anche dalla sua pelle, visto non è grigia come la mia e degli altri diavoli…
Chissenefrega. C’è gente molto più carina.
  -Tsk.- mi alzo, facendo qualche passo indietro. -Che stavi facendo? Perché mi spiavi?- ringhio minacciosa, ma non è facile con quegli occhi da cucciolo che mi fissano.
Smettila di essere così carina dannazione!
  -Uh? Come scusa?-.
  -Mi stavi spiando! Perché?!- urlo puntandole il dito contro, ma lei ancora non batte ciglio. Quelle stupide, lunghissime ciglia.
  -Non ti stavo spiando.-
  -Certo, e allora che ci facevi qui?-
Ma che è, mi prendono tutti per stupida oggi?!
  -Stavo meditando.-
Per un secondo rimango zitta, aspettandomi una battuta.
  -Cosa?-.
Lei si alza sorridendo come se niente fosse. Sento le guance farsi rosse. 
  -Stavo meditando, poi qualcosa mi ha colpito in testa.-
Piega la testa mostrandomi due bei bernoccoli, e subito mi mordo la lingua.
Cavolo, sta dicendo la verità?!
  -… b-beh, affaracci tuoi!-.
Sbattendo i piedi a terra me ne torno da dove sono venuta. Non ho la minima intenzione di scusarmi, anche perché è lei che si è messa a meditare qui!
Chi è così fuori di testa da meditare nel Purgatorio?!
Doveva pensarci prima!
  -Ehi aspetta! Sei sicura di stare bene? Non volevo farti male prima.-
Mi volto di scatto, fulminandola con lo sguardo.
  -Farmi male? Ma chi ti credi di essere. Non sono una sfigata che va ko per un urletto!-.
  -Beh, ma sei caduta…-.
Io la meno. Non mi importa se ha un bel faccino, glielo spacco.
Allargo le braccia indicandole la distruzione che in questo momento ci circonda.
  -Lo vedi tutto questo? L’ho fatto io, a mani nude! Credi ancora che sia così debole?-.
Sono certa di averla colpita, almeno fino a quando lei si guarda attorno inginocchiandosi accanto alle rocce.
  -Ooh, forte! Ti dispiace?-.
Prendendo una manciata di sassi comincia ad impilarli uno sopra l’altro, formando una specie di torretta.
Cos’è questa reazione? Si trova all’interno di un cerchio di distruzione, e lei si mette a giocare?
Non è minimamente impressionata?!
Sento il sangue salirmi al cervello e la rabbia farmi fremere le mani.
  -Sei tutta matta!- urlo spiccando il volo.
Me ne vado da questo stupido posto!
Che rimanga pure a giocare con i sassi, non me ne importa niente!








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