Gabriel's pov
Non credevo mi avrebbe detto di sì, la cosa mi rende molto felice. Ovviamente non avrei insistito tanto e se mi avesse detto di no sarei andato via.
Mi accomodo sulla sedia che lui mi ha offerto e rimango in silenzio per non disturbarlo. Rimango fermo anche se vorrei tanto tenerlo tra le mie braccia e sentire di nuovo il suo calore. Non voglio fare nulla che possa allontanarlo da me.
Nonostante il buio e le coperte che lo coprono riesco a distinguere i lineamenti del suo corpo. Ha veramente un fisico incredibilmente bello.
Sento una forte pulsazione nella zona del basso ventre, spero lui non si accorga di nulla.
Non riesco a fare a meno di fissarlo, voglio imprimere nella mente ogni istante in cui gli sono vicino. Non voglio perdere nessuna preziosa occasione di stare con lui.
Lo vedo muoversi in continuazione, che siano gli incubi? Ma poi mi accorgo che è sveglio e mi sta guardando.
Mi ha scoperto.
Arrossisco violentemente ed abbasso la testa imbarazzato, ma non riesco a smettere di guardarlo. Se fosse per me lo farei per l'eternità senza pentirmene.
Dopo aver acceso la luce rimane in silenzio a guardarmi. Che sia un gioco? Sarebbe bello se il premio in palio fosse un bacio.
E quando fa quella domanda mi viene da sorridere. Ha deciso di aprirsi di più? Potrebbe essere l'unica occasione per conoscerlo meglio, per conoscerci meglio. Quindi anche a me piacerebbe porgergli delle domande.
-Hai detto che anche in vita cucinavi, avevi altri passatempi? Altre attività che preferivi svolgere?-
Gli occhi di Edwin si illuminano come se al loro interno ci fosse una stella. Con un sorriso mi indica la chitarra vicino alla parete.
-Ho sempre adorato suonare, fin da bambino. Ho frequentato alcuni corsi, ma ho studiato soprattutto da autodidatta. Dopo la morte ho fatto tanto per averne una e riprendere-.
-Posso sentirti suonare qualcosa?-
Lui non risponde, si alza per recuperare lo strumento per poi rimettersi come prima. Suppongo che essendo mancino lo sta tenendo in una maniera differente dal solito. Impugna il manico con la mano destra e con la sinistra pizzica le corde creando la melodia. Me ne sto in silenzio ad ascoltare, mi sento un privilegiato. È davvero bravo.
Quando finisce rimette la chitarra al suo posto.
-Hai mai viaggiato nella tua vita?-
-Sì, ma non così tanto lontano dal paese dove abitavo. Erano soprattutto piccole gite. Non sarebbe stato male vedere qualcosa di più-.
-Io ho viaggiato molto, ma mai per svago. La mia famiglia ci teneva partecipassi ai concorsi di bellezza, anche se era sopratutto per il lavoro da modello. Non giravo per le varie città, tutto era concentrato su quell'ambito. Non sono assolutametne dispiaciuto, va bene così. I miei genitori desideravano fossi concentrato per il servizio fotografico. era molto più importante.-
Ed è la verità, non ho nessun rimpianto.
-Giocavi ai videogames? Io non potevo minimamente.-
-Oh certo, senza esagerare. Era un passatempo come un altro-.
-Avevi un compagno o una compagna a livello affettivo?-
La sua espressione cambia, la mia domanda gli ha dato molto fastidio.
-Adesso stai esagerando, non ho alcuna intenzione di risponderti-.
Restiamo di nuovo in silenzio e lo vedo calmarsi. Non volevo farlo agitare.
Alla fine mi confessa qualcosa di molto personale e doloroso. Mi dispiace molto sia stato ucciso anche lui.
Mi sento molto più unito a lui adesso ed è una bella sensazione. È un inizio per poter essere suo amico e in futuro chissà, magari qualcosa di più.
Ma in un attimo tutte le mie convinzioni si sgretolano.
-Sono un tipo che sta sempre sul chi vive e tengo a distanza chiunque sia per me un potenziale pericolo. Divento aggressivo, è il mio modo di fare e va bene così. È insolito che qualcuno faccia come fai tu, che si interessi a me in questo modo. Vorrei solo saperne il motivo, tutto qui-.
Lo guardo serio, possibile che ancora non abbia capito che son sincero?
-Mi piace la tua compagnia, e vorrei conoscerti. Pensavo fosse chiaro.-
-Perché io? In quindici anni avrai lavorato con altri diavoli. Sono uno come tanti-.
È vero ho lavorato con tantissimi diavoli, ma erano diversi. Non che lui non sia rozzo e volgare, ma lo è in una maniera che non mi disturba. Anzi tutt'altro.
-Perchè nessuno mi aveva mai lasciato un'anima o aveva mai dimostrato gentilezza.-
-Quindi la tua è solo una sorta di curiosità nei miei confronti?-.
-No, sono stato incuriosito da molte persone per differenti tratti, ma con te è diverso. Ho un sincero e forte interesse per te.-
Volevo rassicurarlo, ma la cosa non ha funzionato come volevo. Si è stretto le gambe al petto, è rimasto in silenzio ed ha spostato lo sguardo da me. Ma io non voglio demordere.
-Capisco ci vuole tempo, ma ho tutta l'eternità per dimostrarlo. Già averne l'occasione e poterti vedere mi rende felice- gli dico mostrandogli il sorriso più grande e sincero possibile.
Edwin annuisce e si rimette sotto le coperte. Gli do la buonanotte ed aspetto si addormenti prima di andarmene silenziosamente.
Con molta calma torno verso il Paradiso, stavolta raggiungendolo.
Qui tutto ha un'aria più luminosa, forse perché ci sono nuvole dappertutto ed il tempo non cambia mai. Per certi versi la cosa mi rattrista, mi sarebbe piaciuto vedere di nuovo la pioggia in questi quindici anni.
Ma tra non molto potrò, gli angeli che hanno passato abbastanza tempo lontani dalla terra possono tornare per scegliere una persona a cui fare da angelo custode. La cosa può richiedere anche secoli, fino a quando non se ne è sicuri non si dovrebbe scegliere.
Arrivo al dormitorio e vedo che tantissimi si stanno rilassando fuori. Saluto alcuni con un breve gesto e questi ricambiano, sono tutti così gentili qui.
Mi chiedo cosa preparerà Edwin, non vedo l'ora di tornare da lui.
Con questo pensiero mi dirigo verso la mia stanza, è ancora completamente disordinata.
-Hey Gabriel dove eri andato?-
Girandomi vedo il mio vicino di alloggio Marcus. È completamente nudo come sempre, la cosa però non mi fa mai effetto. Quindi non ha avuto problemi a fare amicizia con me.
-Sono andato negli inferi.-
-Come mai sei andato in quel postaccio? Sono tutti creature maligne, ti hanno fatto qualcosa?-
I suoi occhi castani mi guardano d'apprima con disgusto e poi con preoccupazione.
-No assolutamente anzi, ho mangiato bene.-
-Hai mangiato lì? Starai malissimo tra non molto allora.-
-Ma no, sto perfettamente.-
-Spero non ti abbiano avvelenato.-
-Sono già morto ricordi?-
-Ma puoi soffrire.-
-Marcus, grazie di preoccuparti per me ma stai tranquillo, non mi capiterà nulla.-
Apprezzo le sue premure, ma di questo ne sono certo. Edwin non mi avrebbe mai avvelenato.
Entrando nella mia stanza mi guardo un po' intorno, non ho assolutamente voglia di sistemare al momento.
Mi siedo alla scrivania prendendo il quaderno su cui mi segno ogni lavoro svolto. Anche quando perdo le anime è sempre bene ricordarlo, in modo che se qualcuno leggerà potrà avere una strategia migliore della mia.
-Chissà se sta dormendo bene...-
Senza che me ne accorgessi ho scritto varie volte il nome di lui.Avviso!
Abbiamo aperto un account su Deviantart a nome de Il Piacere del Peccato. Per chi non sapesse cosa sia Deviantart, questo è un social simile a Facebook dove si possono pubblicare soprattutto disegni. Creare un account è facile e gratuito, vi si può accedere tramite Google o tramite la app apposita. Trovate il link dentro la mia biografia!
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Il Piacere del Peccato
RomanceAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...