Gabriel’s pov
Non so esattamente per quanto tempo sono rimasto seduto sul pavimento di quel lurido bagno a piangere, ma Isaac mi è rimasto sempre vicino, e di questo gliene sono grato.
Non ha fatto commenti a riguardo di ciò che gli ho detto, non ha cercato di giustificare nessuno, e non ha giudicato nessuno.
Una parte di me avrebbe voluto l’avesse fatto, ma va bene così.
La testa mi gira, ed ho gli occhi gonfi di lacrime. Siamo usciti dal locale, ed Isaac mi ha riportato verso l’ascensore.
-Come va, ti senti meglio pennuto?- mi chiede.
Pennuto, il soprannome di Edwin…
-No… forse… non lo so.- sospiro, schiacciandomi gli occhi con il palmo delle mani. -Non so cosa fare… sono così… arrabbiato! E deluso, e triste! Vorrei tornare da Edwin ed abbracciarlo, e smettere di pensare a tutto, ma poi penso a cosa potrebbe dirmi, alle stupidaggini tirerebbe fuori…-
E la mia mente vaga su dei pensieri che vorrei non avere, ma che ho, e non so come controllarli.
Isaac mi guarda, sospirando tristemente. -Se posso dire la mia… in questo momento la tua testa è un casino. Hai avuto una giornata che dire orribile è poco, e per metabolizzare tutto ci vuole del tempo. Stacca la spina da ogni cosa, fai solo ciò che ti diverte per qualche giorno, poi parli con Edwin ed affrontate la situazione a mente fredda.-
-Non so nemmeno più cosa mi faccia divertire… e non posso tornare in Paradiso, men che meno al Purgatorio dove sono certo incontrerei Edwin.-
Negli ultimi mesi il mio mondo è diventato Edwin, ma adesso si è completamente sgretolato.
Sono stato uno stupido a far ruotare la mia intera esistenza attorno a lui, adesso non ho più niente…
-Beh… potremmo fare dei giri assieme. Potresti… stare qui all’Inferno con me.-
La mia fronte si increspa alla sua proposta, ma più le sue parole mi rimbombano in testa più mi sembra sensata.
Edwin non potrebbe trovarmi, Marcus e gli altri, sempre che vogliano rivedermi, nemmeno.
Tanto cos’ho da perdere?
-Sì… se non ti dispiace.- mormoro, sentendo gli occhi pizzicarmi ancora.
Desidero disperatamente tornare da Edwin, ma allo stesso tempo non voglio farlo.
-D’accordo allora, però prima parlane con Edwin, non puoi lasciarlo così su due piedi, lo faresti solo soffrire. Rimarrebbe tutto il tempo in ansia ad aspettarti, o si metterebbe nei guai a cercarti.-
Un brivido mi percorre tutto il corpo.
Avevo dimenticato Alex.
-No, hai ragione.- rispondo cupo.
Isaac nel frattempo ha chiamato l’ascensore, e mettendomi una mano sulla spalla mi fa entrare.
-Solo qualche giorno, poi si sistemerà tutto.- prova a tranquillizzarmi, ma faccio fatica a credergli.
Le porte si chiudono, e rimaniamo in silenzio, finché le porte non si aprono.
-Vuoi che ti aspetto qui? Poi scendiamo?- mi chiede, ma scuoto il capo.
-No… domani. Stanotte la passerò qui.- rispondo, vedendo il cielo del Purgatorio ormai scuritosi.
Qui il passare del girono e della notte è segnato come sulla terra… nulla cambia.
-D’accordo, a domani allora amico.- mi risponde, rimanendo nell’ascensore mentre io mi allontano, lasciando a terra i vestiti che mi ha prestato.
Non volo, ma cammino, muovendomi piano, quasi in automatico.
Conosco la strada ormai, il capannone dentro cui si trova l’ascensore per l’Inferno non è così lontano dal dormitorio dei diavoli. Non vedo il senso di una costruzione simile onestamente, e nemmeno perché lo debbano tenere così male se l’ascensore al contrario è ben tenuto.
Sento la testa pulsarmi ancora. Niente nell’aldilà ha senso, è tutto così stupido…
Avverto l’umore peggiorarmi nuovamente, ma sono ormai arrivato alla porta di Edwin, quindi mi affretto a far tornare il viso com’era prima.
Non voglio sappia niente dei miei pensieri, almeno per il momento. Io stesso non so come affrontarli…
Busso alla porta, cercando di sistemarmi i vestiti stropicciati.
Sono ancora in un orrido stato.
-Edwin, sono io.- dico con voce dolce, aspettando mi apra.
Avverto il cigolio della porta, e vedo il visto di Edwin, bello come il sole.
-Bentornato a casa, pennuto- mi dice, stringendomi in un abbraccio appena mi vede. -Come stai? Va tutto bene?-
È meraviglioso, la cosa più bella dell’universo, ma come parla… tutto si sgretola.
Come puoi farmi questa domanda?
GUARDARMI!
-Sì, posso entrare?- gli chiedo dolcemente, scostandolo delicatamente ma facendo comunque un passo avanti.
-Certo che puoi! Questa è anche casa tua! O meglio stanza, in effetti.- ridacchia, facendomi salire il sangue al cervello.
Cosa cazzo stai ridendo?
-Com'è andata la serata? Stai meglio dopo quello che è successo con Marcus?-
Come se te ne fregasse qualcosa, che domanda stupida poi… evidentemente si diverte a prendermi in giro.
Come ti sei sentito tu quando il tuo migliore amico ti ha comprato?
Rompi il cazzo tutt’ora, ma forse è solo una finta.
-Io... mi dispiace per quello che è accaduto. Sappi che qualsiasi cosa accadrà io ci sarò sempre per te, davvero. Il mio cuore è il tuo cuore.-
Che frasi del cazzo, da dove le ha prese, dai libri squattrinati di Ruben?
-Ed il mio è il tuo.- rispondo dolcemente, guardandolo sedersi sul letto, mentre io vado verso la finestra.
Potrei colpirlo se gli sto troppo vicino. Quando siamo lontani è come se dimenticassi tutto il male mi sta facendo, le sue prese in giro, il suo egoismo.
Eppure, in questo momento sento un nodo in gola. Voglio andarmene, subito, ma allo stesso tempo, tra la rabbia ed il rancore, sento anche il dolore, ed il cuore mi si spezza.
Non voglio lasciarlo, ma non voglio stargli vicino.
-Edwin…- mormoro, appoggiando le mani alla finestra; per sbaglio vedo il sangue nei miei vestiti nel tenue riflesso, causato dalla luce nella stanza e le ombre fuori, e quasi vomito. -Ho bisogno… di sistemare alcune cose. Dovrò allontanarmi per qualche giorno.-
Bugie, quelle che escono dalla mia bocca sono solo bugie, ma in fondo, anche le sue parole lo sono.
Vorrei non rivederlo mai più, ed allo stesso tempo vorrei stare con lui per sempre.
Spero solo che Isaac abbia ragione, forse, pensando a mente fredda, e staccandomi da Edwin, potrò capire i miei sentimenti, che tutt’ora mi colpiscono con forza come fossero un fiume in piena.
-Oh, certo. Capisco benissimo… mi mancherai, non te lo nascondo, ma è giusto tu abbia del tempo per te stesso, lo capisco benissimo.- mi risponde, trapassandomi con le sue parole come avesse appena usato la lama di un coltello.
Sono solo un essere spregevole… mi sono già pentito della ima scelta.
-Hai sempre il bracciale che ti ho regalato e se vuoi posso darti qualcosa di mio che abbia il mio odore, così starò comunque sempre vicino a te. Io sarò qui ad aspettarti, sempre. Qualsiasi cosa accadrà io ci sarò per te, promesso.-
Mi mordo con forza l’interno della guancia fino a farla sanguinare.
Sono un mostro, le sue parole sono così dolci… ma non fanno altro che farmi salire la bile in gola.
È così fintamente dolce, stucchevole, falso…
-Fuori è buio, resta con me finché non si fa giorno. Non voglio ti accada nulla e mi piacerebbe dormire ancora una volta con te, ti andrebbe?- mi chiede.
Io gli sorrido dolcemente, non potendo evitare che la tristezza mi macchi il viso.
-Non posso, mi dispiace.- mormoro con un filo di voce, avvicinandomi a lui ed inginocchiandomi ai suoi piedi, prendendogli le mani e baciandogliele. -Saranno solo un paio di giorni, niente di così lungo.-
Mento, e lo so bene.
Non voglio più tornare qui, non voglio più vederlo. Ogni singola parola che gli è uscita dalla bocca non ha fatto altro che accendere in me più rabbia, e più dolore.
Perché lo sto odiando tanto? Non sta dicendo niente di sbagliato, è tutto perfetto, ma ormai mi sembra solo mi stia mentendo in faccia…
Lui annuisce, senza insistere oltre, e scendendo dal letto mi abbraccia, baciandomi sul collo e sulle labbra.
Vorrei solo piangere in questo momento… non voglio lasciarlo.
-Ti amo più di quante stelle ci sono nel cielo, ti amo più di quanto io adori volare. Ti amo come il cielo ama la terra. Ti aspetterò qui, abbi cura di te, per favore.-
-Ti amo anche io.- mormoro, sentendo il mio corpo urlare.
Vorrei stare così per sempre, bearmi di questo calore, come se fosse reale, ma lentamente mi stacco da lui, alzandomi in piedi e dirigendomi verso la porta, guardandolo un’ultima volta… forse… davvero l’ultima, sorridendogli.
-Ti amo.-
Chiudo la porta, lasciandomi dietro queste parole, appoggiando poi la fronte contro la superficie fredda coprendomi la bocca con una mano, bloccando i singhiozzi mentre le lacrime scendono copiose lungo le mie guance.
È finita, non è vero? Perché non dovrebbe essere altrimenti, perché dovrei sperare in qualcosa di più?
Sembra ieri quasi che ho conosciuto ieri, e la mia intera esistenza è cambiata, ed ora… il mio mondo si è completamente distrutto.
Perché… perché ho lasciato che lui diventasse il mio mondo, perché ho allontanato tutti?
Perché non sono in grado di essere più di un semplice faccino?
Anche se sparissi probabilmente ad Edwin non importerebbe, troverebbe un altro angelo da trattare come un bambolotto, e si dimenticherebbe di me.
Avranno fatto così anche i miei genitori, ed i miei manager.
Un modello può essere rimpiazzato in qualsiasi momento, lo sapevo bene, me lo dicevano, soprattutto quando i miei genitori non erano presenti, ma probabilmente anche loro erano d’accordo, per questa ragione cercavano di rendermi la bambola perfetta.
Poi sono morto… la cosa migliore probabilmente che mi sia successa in vita.
E sono comparso qui, la cosa peggiore che potesse accadermi.
Non sono niente, non sono mai stato altro.
Che valore possiedo? Perché solo ora simili dubbi hanno cominciato ad attanagliarmi.
La mia ignoranza ne è senz’altro la colpa.
Non ho mai amato, ed ho sbagliato tutto fin dall’inizio.
Non ho mai coltivato amicizie, ed ora sono qui, solo…
Devo andarmene da qui, subito, ma come fare se mi sento quasi come se stessi nuovamente morendo?
La prima volta è stata decisamente più facile.
Staccarmi dalla porta è una fatica immagine, e perso il mio unico appoggio quasi cado a terra, finendo per scontrarmi con la parete, trascinandomi lungo d’essa fino ad uscire dal dormitorio.
La notte è giunta, falsa, come tutto il resto qui.
Per quale stupidissima ragione deve essere tutto uguale?
Arranco fuori dall’edificio, cercando di volare, ma le ali mi pesano, e per quanto io prenda quota mi sento costantemente spingere a terra.
Non aiutano le lacrime che continuano ad offuscarmi la via, ma non smetto di volare, almeno per quelle che sembrano ore. Alla fine, stremato, mi lascio precipitare, ed avverto l’acqua del lago che circonda il Purgatorio avvolgermi.
È fredda, ma nulla di più.
Non mi entra nemmeno nei polmoni, perché non ho bisogno di respirare.
Sono un angelo, ma ho le fattezze d’uomo, e probabilmente se chiunque, incluso Edwin, mi vedesse adesso, crederebbe di vedermi affogare.
Nuovamente la rabbia si accende al solo pensiero.
A causa di gente come lui, Marcus e tutti gli altri sono costretto a vivere in un’altra menzogna, prima quella della mia vita, del figlio e del modello perfetto, poi quello di una falsa vita nella morte, e infine l’amore di Edwin.
Non so nemmeno se esiste un fondo in questo lago, spero di no, spero ci sia qualcosa di unico, lontano dalla terra in questo spazio, ma probabilmente esiste, e segue le regole della terra.
L’acqua è ferma, non ci sono onde a spingerla, quindi sono costretto a lottare per risalire, a muovermi ed a tornare in superficie.
Mi stendo sulla spiaggia del Purgatorio, continuando a piangere, fino a quando lentamente non vedo che l’alba si sta facendo avanti.
Ho sofferto tutta la notte, ma non è cambiato niente, tuttavia so di non potere rimanere qui ancora a lungo.
Presto arriverà Edwin, ed io non voglio vederlo…
Rantolando mi rialzo, incespicando tra i miei piedi, ritrovando l’equilibrio e muovendomi alla ricerca del Custode del Purgatorio.
Probabilmente al momento si trova nella sua dimora, non ci sono mai stato, ma è a lui che devo comunicare la mia futura assenza al lavoro.
Raggiungo la vecchia casa, bussando ed aspettando la risposta del Custode.
I minuti passano, poi finalmente la creatura esce dalla sua dimora, anche lui fingendo di essere qualcosa che non è; perché mai un essere come lui avrebbe bisogno di una casa?
-Cosa desideri?- mi chiede.
Rimango in silenzio, mordendomi la lingua.
Forse sono ancora in tempo a tornare indietro.
-Voglio interrompere il mio lavoro come angelo guida.-
Non percepisco emozioni nel Custode, vedo solamente che muove le sue lunghe mani, prendendo una pergamena da sotto la cappa. -Quale sarebbe la motivazione dietro tale scelta? Devo saperla per archiviare la tua rinuncia. Il diavolo di nome Edwin con cui ti accompagni sarà affiancato ad un nuovo angelo, sei cosciente di ciò?-
Una bruciante fitta mi attraversa il cranio, la rabbia si fa opprimente, facendomi quasi vedere rosso.
-Perché non voglio più farlo.- mormoro a denti stretti.
Non ha mai avuto senso, l’ho fatto solo perché tutti hanno bisogno di un lavoro, o almeno questo è ciò che mi venne detto… nemmeno quella scelta è stata veramente mia.
-Una firma prego.- mi chiede, porgendomi la pergamena.
Io faccio una firma rapida, senza nemmeno badarci.
-Mi affretterò a trovare un buon sostituto per Edwin. Passa una buona esistenza, non sprecare il tuo tempo.-
…
…
…
Schifoso.
Lurido.
Bastardo.
Da dove gli esce questa insulsa predica ora?
LA NOSTRA INTERA ESISTENZA E’ FATTA PER NULLA, STIAMO COSTANTEMENTE SPRECANTO TEMPO!
E lui, come se fosse al di sopra di tutto questo, e non immerso fino al collo nella stessa disgustosa fanghiglia, si permette di dirmi questo?
Perché? Morirò altrimenti senza aver concluso nulla della mia vita?
L’HO GIA’ FATTO!
-Vai all’Inferno.-
Non resto ad ascoltarlo, non mi interessa, tanto lui non ascolterebbe me.
Spalanco le ali e mi allontano, tornando verso la baracchina dove si trova l’ascensore per l’Inferno.
Edwin non c’è, ma vedo poco oltre la soglia Isaac.
È il momento che me ne vada da tutta questa ipocrisia.Avviso!
Abbiamo aperto un account su Deviantart a nome de Il Piacere del Peccato. Per chi non sapesse cosa sia Deviantart, questo è un social simile a Facebook dove si possono pubblicare soprattutto disegni. Creare un account è facile e gratuito, vi si può accedere tramite Google o tramite la app apposita. Trovate il link dentro la mia biografia!
Lo vorreste un canale telegram dove vedere disegni a tema yaoi non censurati?
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Il Piacere del Peccato
RomanceAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...