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Mary's pov

Quanto è bello l'Eden, è un piccolo paradiso. Qui nessuno può farmi dispetti o del male, qui gli angeli non mi guardano con disprezzo e diffidenza. Ci sono tantissimi fiori tutti colorati e profumati, gli animaletti sono carini e si lasciano avvicinare. Come ogni giorno mi presento davanti il cancello e aspetto il mio turno per entrare. Tante persone vengono qui eppure non si ha mai la sensazione di stare in un luogo affollato. Di solito vengo qui soprattutto per rilassarmi e giocare. Ogni tanto vedo dei gruppi di angeli bambini della mia età, ma posso solo guardarli da lontano. Una volta mi sono avvicinata a loro con le migliori intenzioni e un grosso sorriso. Sembravano molto amichevoli, ma quando hanno visto la cicatrice che percorre il mio collo sono volati via. Avrei voluto raggiungerli per parlare e spiegare che sono una brava bambina, farmi conoscere da loro. Ma io non so volare.
Sì, ho due ali da diavolo. Le mie sono piccole colorate di rosso e arancione, hnno dei buchetti a forma di cuore e sono un po' frastagliate. Forse sono troppo piccole per sorreggere il mio peso o forse sono proprio queste imperfezioni che le rendono inadatte. Non so darmi una risposta e nessuno effettivamente ci riesce. O più probabilmente nessuno vuole dirmi la verità.
Prima di conoscere Edwin non riuscivo a sollevarmi neanche di un centimetro da terra. Cercavo di esercitarmi in modo drastico sperando di rafforzare subito le ali, ma ciò che ottenevo erano drastiche cadute e tante ferite. Con i consigli e gli esercizi giusti del fratellone, adesso riesco a sollevarmi per ben trenta centimetri da terra e fluttuare per alcuni minuti spostandomi piano piano. Per alcuni può sembrare poco, ma per me è già tantissimo. Chissà, forse un giorno potrò volare insieme a quegli angioletti.
-Oh ciao tesorino!- mi saluta Queen dandomi un grosso abbraccio. -Vuoi rilassarti un po' anche oggi?-. Anche la sua coda mi circonda, la punta a forma di cuore è davvero carina. Indossa sempre una gonna e una maglia cortissime, ma non sente freddo? Forse dovrei portarle una sciarpa o un cappotto.
-Ciao!- ricambio il saluto ridendo. -Sì! E vorrei fare dei braccialetti intrecciando dei fiori, è possibile?-.
-Ma certo! Dovrai poi dirmi quali e quanti fiori avrai usato-.
-Va bene!-.
Così entro dentro l'Eden e saltello cercando un bel prato su cui sdraiarmi. È bello impiegare le giornate facendo attività costruttive, si impara molto e si allontana la noia. Vero, ogni diavolo dovrebbe svolgere un lavoro per essere utile e produttivo. Sotto il mio nome sul registro presente nel dormitorio, c'è scritto che anche io ho un lavoro. Ed effettivamente è proprio così, il registro non mente. Date le mie scarse doti nel volo e il mio potere un po' debole, sono stata assegnata alla mensa. Ho lavorato per alcuni giorni come cameriera ed era un compito molto faticoso. Non riuscivo a stare al passo, non potevo sollevare cose pesanti e non ero molto brava nelle pulizie. A volte correndo fra i tavoli cadevo facendo dei grandi pasticci. Un giorno, visto il mio scarso rendimento, ero stata assegnata alla cucina. A me non sembrava una buona idea, ma nessuno ha voluto ascoltarmi. Provando a cucinare delle uova ho accidentalmente dato fuoco a tutta la mensa. L'hanno dovuta ricostruire completamente e per i diavoli sono stati distribuiti per quasi un mese dei pasti precotti. Ho rischiato di essere licenziata, non avrei più avuto Teschi per sopravvivere. Ma Edwin lo ha impedito, ha preferito fare due lavori pur di aiutarmi. Ha fatto tantissimo per me e io oltre a dargli il mio affetto non ho fatto molto per lui. Per questo voglio fargli un bel regalo fatto con le mie mani. Anzi, voglio farne uno per tutti quelli a cui voglio tanto bene!
Il primo braccialetto lo faccio usando degli anemoni bianchi e blu intenso, sarà ovviamente per il fratellone. Lui ha un animo bianco, tanto buono verso tutti. A volte nasconde la sua dolcezza e un'ombra oscura il suo sguardo. Spero che il mal di pancia gli sia passato e che abbia fatto pace con Gabriel. Mi piacerebbe molto passare un po' di tempo con loro come prima, ma capisco di dover dare loro spazio. Si vogliono tanto bene, lo vedo e anche se hanno litigato faranno presto la pace e si daranno tanti bacetti.
Le margherite le intreccio proprio per Gabriel. Sono fiori delicati e semplici, ma sono tenaci e riescono a crescere praticamente ovunque! Gabriel ha sempre trasmesso gentilezza e affetto, quando mi ha conosciuta non è rimasto inorridito dalla mia cicatrice. Inoltre è stato tenace, il brutto caratteraccio di Edwin non lo ha fermato. Il fratellone è una persona difficile da avvicinare, sono rari i diavoli che considera amici e sono felice Gabriel sia uno di questi. È riuscito a vedere il lato bello dell'Inferno.
Mi metto a cercare gli iris più belli e una volta trovati li stacco delicatamente per non rovinarli. Questi saranno perfetti per Yllo, le staranno benissimo abbinati ai vestiti. Continuo a prendermene cura e a parlarle, è diventata la mia migliore amica. Non lo dico a nessuno per non sembrare pazza, ma mi sento molto unita emotivamente a lei. Chissà chi l'ha abbandonata su una panchina dopo averla comprata. È stata una persona senza cervello e anche se venisse da me implorando non riavrebbe Yllo indietro! Vuol dire non ci teneva molto a lei, io invece ci tengo molto.
Con delle stupende orchidee realizzo un gioiello anche per Queen, voglio molto bene anche a lei. Mi tratta sempre con affetto, so di poter contare su di lei in ogni momento. Anche se in certi orari è meglio non bussare alla sua porta, si rischia di vederle fare cose per adulti insieme a uomini e donne ogni volta diversi. Fin ora non mi è successo, ma non rimarrei mai a guardare. Sono cose imbarazzanti che una bambina come me non dovrebbe conoscere.
L'ultimo braccialetto è per me, intreccio fra loro tante piccole rose gialle. Queste sono simbolo di amicizia e rispecchiano il mio desiderio di avere tanti amici. Spero si esaudisca un giorno, ma al momento sto bene. Non sono sola come lo ero in vita.

Dopo aver finito i braccialetti e fatto i soliti esercizi per rafforzare le ali, mi dirigo all'uscita dell'Eden. Prima di uscire scrivo i nomi e le quantità di fiori usati.
-Hai trovato quelli che cercavi?- mi chiede Queen.
-Sì!- le do uno dei braccialetti. -Questo è per te-.
I suoi occhi brillano e un grosso sorriso compare sul suo volto, la sua coda si muove sinuosa da destra a sinistra. Se lo mette subito sul polso sinistro. -Ma è bellissimo! Oh tesoro, sei dolcissima-. Mi stringe e mi riempie di coccole. Ridacchio e la lascio fare contenta di avere quelle attenzioni.
La saluto e mi avvio verso l'ascensore. Dentro la cabina ci sono tantissimi pulsanti! Ogni volta mi viene voglia di spingerli tutti, ma non lo faccio perchè mi hanno detto potrebbe rompersi o precipitare. Non voglio che accada, non voglio diventare una macchiolina sulla sabbia. Quindi premo solo il pulsante per andare al piano terra. Una volta raggiunta la spiaggia cammino verso la riva, una barca in legno è parzialmente spiaggiata. Mi posiziono su una delle panche e aspetto, oltre a me ci sono altri tre diavoli. Questo è l'unico modo per quelli come me di spostarsi in modo agevole. Poco dopo la barca inizia lentamente a muoversi, sembra volare sopra la superficie dell'acqua. E poi non c'è mai nessuno che la fa muovere! Nessuno rema o cose del genere. È una specie di magia? Quale sarà il trucco? Io mi immagino una balena dello stesso colore dell'acqua che trasporta la barca sulla sua schiena. Ogni volta guardo in basso sperando di vederla, ma non ci riesco mai. In ogni caso è rilassante fare questo viaggio perché non va tanto veloce ed è bello passare il tempo così.

Arrivata al dormitorio saltello verso la mia stanza. Di solito canticchio una canzoncina, ma adesso non mi va molto. Apro la porta e mi butto subito sul letto, mi sento un po' stanca. Vorrà dire che darò un altro giorno i bracciali del fratellone e di Gabriel. Mi alzo e li metto al sicuro, tengo nella mia mano solo quello per Yllo.
Effettivamente... dov'è Yllo?
Sono sicura di averla lasciata seduta sul letto prima di andarmene. Ma adesso non c'è, non la vedo da nessuna parte nella stanza. Oh no, qualche cattivone l'ha portata via? L'ho schiacciata sdraiandomi e l'ho disintegrata? Inizio a guardare ovunque preoccupata nel non trovarla. Ad un tratto la porta si chiude, sento un sussulto e un piccolo lamento. Mi fermo e mi giro lentamente, è entrato qualcuno? Ma vicino alla porta non c'è nessuno di losco, c'è solo Yllo. È in piedi e da le spalle al muro, non è questo ad aiutarla a stare in equilibrio sulle gambe. Con le braccia si stringe l'addome, sta tremando come una foglia, nei suoi occhi di vetro è visibile una luce dorata. Si è mossa da sola e probabilmente non è neanche la prima volta. È... viva?!
In un attimo la abbraccio cogliendola di sorpresa, forse si aspettava una reazione negativa? Vorrei dirle subito qualcosa, ma lei mi copre la bocca con mano tremante.
-Ti prego non urlare, qualcuno potrebbe sentirci e portarmi via. Ti spiegherò tutto con calma, ma ti prego parliamo piano-.
Annuisco capendo che la situazione è seria, ma le sorrido per rassicurarla. Le prendo le mani con le mie per non farle più tremare e la faccio sedere con me sul letto. Sto in silenzio e lascio sia lei a parlare.
-Ecco io... sono un' "anima di legno". Ne hai mai sentito parlare?-.
Ci penso per qualche attimo e poi scuoto la testa, penso di non essere in questo mondo da così tanto tempo da saperne qualcosa.
-In poche parole- mi spiega. -molto tempo fa dei diavoli davano dei manichini di legno ad anime disperate. Queste anime finivano per indebitarsi con loro e non potendo pagare nessun prezzo diventavano loro schiave. I corpi fatti di legno non venivano registrati e quindi su di loro non si poteva applicare alcuna regola. In poco tempo le cosiddette "anime di legno" divennero molte ed erano quasi impossibili da rintracciare. Venivano costretti a compiere i peggiori crimini e pochi diavoli erano in grado di neutralizzarli. Flégias fu il solo a debellare il problema e distruggere tutti i corpi. Da allora le "anime di legno" sono state considerate illegali-.
-Wow che storia!-. Ma parla dello stesso Flégias che conosco? Il padre di Edwin? Quel diavolo così gentile e simpatico? Non sembra essere in grado di fare del male a qualcuno!
-Io sono una di loro, anche se il mio corpo è di porcellana e non di legno. Volevo tanto un corpo, ma purtroppo non ero idonea ad averne uno. Così mi sono fatta aiutare-. Subito dopo il suo sguardo si fa preoccupato. -Ma non sono cattiva e non ti farei mai del male, te lo giuro! Ti sei presa cura di me e per questo te ne sarò sempre grata. Quindi ti prego, non denunciarmi alle autorità. Mi toglierebbero il mio corpo e mi punirebbero severamente-.
La abbraccio per rassicurarla e subito le metto al polso il bracciale di fiori.
-Sei la mia migliore amica e io ti voglio bene-.






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