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Gabriel's pov

Sono rimasto fuori dalla porta come promesso, limitandomi ad aspettare per tutto il tempo necessario. In realtà ne sono quasi felice, perché se chiudo gli occhi e mi concerto posso sentire il respiro di Edwin dall'altra parte, e sincronizzare il respiro al suo. Forse questa è solo la mia immaginazione, anzi probabilmente lo è, ma è piacevole perché così mi sembra di averlo accanto. Ho cercato per tutto il tempo di fare meno rumore possibile per non svegliarlo, però stando così in attesa potrò veramente riconquistare la sua fiducia? Edwin mi sembra una persona a cui i fatti importano molto, quindi penso dovrei agire di conseguenza, ma come? Non sono mai stato innamorato di nessuno in vita, e non so né come dimostrarlo e come flirtare... ho paura di fare altri passi sbagliati. Mettendomi a sedere accanto alla porta mi passo una mano tra i capelli, cercando di pensare a qualcosa potrebbe piacergli.
All'inizio del corridoio qualcuno esce dalla sua stanza. È un ragazzo minuto dai capelli mossi rosa e dagli occhi castano chiaro. Indossa un abito rosa pastello con le spalline la cui gonna arriva sopra il ginocchio, calze bianche e scarpe basse color nudo. Naso e bocca sono coperti da una mascherina abbinata al vestito su cui è stampato il musetto stilizzato di un gattino. Si accorge di me e piano piano mi si avvicina. -Ciao, hai bisogno di aiuto?-.
-Mh? Oh! Buongiorno.- Rispondo a bassa voce. Non mi ero nemmeno accorto dell'arrivo di qualcuno. Questo ragazzo è come Mary, guardandolo non mi capacito sia all'Inferno e forse non sono riuscito a moderare la mia sorpresa al suo arrivo. Il vestito e la mascherina accentuano la mia prima impressione, e anche il suo tono cordiale. Rapidamente mi alzo e con un sorriso gli porgo la mano. -Va tutto bene, ero solo sovrappensiero. Piacere, sono Gabriel.- Continuo a parlare piano temendo di disturbare Edwin, ma ci tengo ad essere comunque educato.
Dagli occhi si capisce sta sorridendo, si avvicina e mi porge la mano in segno di saluto. -Io sono Ruben, il piacere è tutto mio. È insolito vedere qui un angelo, però è bello conoscere persone nuove. Posso chiederti, se non è scortese, perché stai sul pavimento?-.
-Ecco, tengo compagnia ad Edwin, diciamo.- Rispondo imbarazzato. -È un po' complicato... sto cercando di guadagnare la sua fiducia.- Non scendo nei dettagli perché non voglio ignorare la privacy di Edwin, e non voglio tutti sappiano quello è successo... -Non chiamare le guardie per favore, ti assicuro non voglio disturbare nessuno.-
Si mette seduto composto acconto a me sistemando la gonna in modo non si veda nulla. -Si sa solo che sta male, non sapevo fosse questa la sua stanza. È stato lui il primo a darmi fiducia nell'essere me stesso e indossare ciò che desidero, vorrei tanto fare qualcosa per lui come ringraziamento. È un bravo ragazzo- afferma guardando la porta chiuso. -Non so molto su di lui, ma sembra una persona che ha bisogno di essere amata-. Poi guarda di nuovo me e arrossisce scuotendo la testa. -Perdonami, so di essere troppo sdolcinato. Mi piacciono molto le storie d'amore, forse ne leggo troppe- ridacchia imbarazzato. -Tranquillo non ho intenzione di chiamare nessuno, non farei mai qualcosa di cattivo- adesso sussurra per non farsi sentire da altri.
Il mio sorriso si fa raggiante sotto le sue rassicurazioni, ma provo anche qualcos'altro... una strana fitta alla bocca dello stomaco. Edwin non sembra il tipo parla con molti qui, però con lui sì. Quanto sono legati? Sono stati soli insieme? Cosa pensa di lui Edwin? Crede di essere lui la persona che può amarlo? Tutti questi pensieri, e soprattutto l'ultimo, non fanno altro che aumentare quella sensazione, ed il mio sorriso si irrigidisce, cerco comunque di nasconderla subito. -Edwin è fantastico, volevo fare qualcosa per tirarlo su di morale e mostrargli quanto incredibile e unico è ai miei occhi. Ci tengo molto a lui.- Non so perché ma ho marcato molto l'ultima parte, voglio capisca amo Edwin. -... però non so cosa fare...- borbotto alla fine passandomi una ciocca di capelli tra le dita, fissando il vuoto. E se questo ragazzo gli facesse un regalo migliore del mio, e perdessi ogni possibilità di conquistare Edwin? Improvvisamente vorrei stare solo...
-A te piace lui, non è vero?-. Rubem mi guarda con occhi brillanti come due stelle per poi alzarsi in piedi e mettersi a saltellare. -Che bello, è una cosa stupenda. Come ho detto non lo conosco bene, ma tutti hanno bisogno di qualcuno da amare e da cui essere amati-. Diventa di nuovo rosso in viso e torna a sedersi in modo composto. -Scusami ancora, spero di non essere fastidioso con i miei gesti esagerati. Vorrei essere amico di Edwin, è bello avere degli amici-. Per un attimo la sua espressione cambia diventando triste. -So di sembrarti strano, faccio questa impressione a tutti. Un ragazzino strano e insignificante che vive di rosa e storie d'amore. Sto conoscendo un ragazzo da qualche giorno, ma ho paura che anche lui pensi questo di me. È brutto essere soli...-. Non mi guarda e adesso sembra essersi fatto più piccolo di quanto già sia. -Ho un'idea, ti farò da Cupido anche a costo della mia vita. Voglio che voi stiate insieme e siate felici. Ti darò dei consigli se tu sei d'accordo ovviamente-.
Adesso sì che mi sento in colpa. Non ho detto nulla, ma lui sembra aver capito facilmente i miei pensieri e me ne vergogno. -No assolutamente! Ti prego non fraintendermi, ho solo paura di non riuscire a fare nulla di bello per lui...- tento di dire provando a riparare al danno. -Non c'è niente di male nel modo in cui ti vesti, te lo assicuro non ho mai pensato nemmeno per un secondo fossi strano. In paradiso ci sono tante persone che adorerebbero i tuoi vestiti, e non c'è nemmeno niente di male nel fatto ti piaccia il rosa o le storie romantiche.- Sono sincero, e spero di riuscire a dimostrarlo. -Chiunque pensi il contrario non ti merita.- Quasi mi vergogno ad ammettere sono felice questa persona non sia Edwin, visto da quanto dice vuole solo essergli amico, e proprio per questo la mia vergona aumenta. Quando si offre di aiutarmi non riesco ad evitare di spalancare gli occhi dalla sorpresa. -Lo faresti veramente?-. Come può una persona tanto gentile essere qui, e come ho potuto pensar male di lui? -Mi faresti un grandissimo favore, non so come ringraziarti.- Mi abbraccia di colpo stringendosi a me. -Grazie, sono felice tu pensi cose positive su di me. Non farei mai cose cattive come rubare l'amore di qualcuno, te lo posso giurare su tutto ciò che ho di più prezioso-. Dice tra i singhiozzi, dopo qualche minuto si calma e staccandosi si asciuga gli occhi. -Non serve ringraziarmi con nulla, mi basterà vedervi felici. Allora, io consiglierei di iniziare da qualcosa di piccolo. Portagli tanti fiori colorati, cioccolatini, scrivigli qualcosa di carino che viene dal tuo cuore. Fagli capire cosa provi per lui, che lo proteggerai da chiunque gli vorrà fare del male e che faresti l'impossibile per lui. Poi potresti fargli delle serenate, non so se a lui piace la musica però di solito funziona sempre. Poi potresti organizzare una serata e cenare da solo con lui. Però per questo piano Edwin dovrebbe uscire dalla stanza così da non scoprire nulla. Usalo come ultima cosa da fare. Quando lo avrai conquistato portalo nell'Eden e dichiarati apertamente a lui per poi baciarlo con amore-. Adesso sembra avere gli occhi a cuore, è adorabile.
Sento il naso andarmi a fuoco per l'imbarazzo, prometto che non penserò più cose negative su questo ragazzo, soprattutto perché mi si leggerebbe in faccia purtroppo e non voglio dargli pensieri. Ricambiando l'abbraccio gli accarezzo la schiena lasciandolo sfogare. -Direi che con me ed Edwin hai sicuramente già due amici in più.- Una volta calmatosi penso il peggio sia passato, almeno fino a quando non parte a raffica con le sue idee. Sono talmente tante mi servirebbe un blocco appunti! -Ci sono fiori all'Inferno?- Chiedo subito ripetendomi a mente ogni parola per non dimenticarla. Per ora questa sembra la cosa più semplice e veloce da fare, e magari non dovrei allontanarmi troppo.
Si mette a riflettere stando un po' in silenzio. -Ci dovrebbe essere un fioraio all'inferno che coltiva varie piante, però non vorrei ti facessero del male andando fin lì, in caso potrei prenderteli io. Dopotutto gli amici si aiutano. Oppure nell'Eden puoi coglierne qualcuno, ma una volta colti dovrai scrivere su un registro all'ingresso quali e quanti ne hai presi così che possano essere piantati di nuovo. Io ci vado spesso, è un piccolo paradiso, l'ultimo posto in cui noi diavoli possiamo andare-. Indica la porta da dove è uscito minuti fa. -Se hai bisogno di aiuto o altri consigli la mia stanza è al numero 49, chiedo solo di bussare prima di entrare-.
-L'Eden! È un'ottima idea!- Potrei perfino compilare migliaia di documenti per portare un solo fiore ad Edwin. -Grazie mille Ruben, prometto che mi sdebiteró.- Dico in un ampio sorriso aprendo le ali dalla gioia, è stato veramente un incontro fortuito.
-Adesso devo davvero andare, Hyuly mi sta aspettando. Spero di vederti presto- dice alzandosi, ci salutiamo in modo cordiale e lo vedo allontanarsi saltellando. Bene, andrò subito a cogliere dei fiori!

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