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Gabriel's pov

Non voglio allontanarmi troppo da Edwin, quindi cerco di correre il più rapidamente possibile fuori dal dormitorio, evitando i diavoli che potrebbero voler attaccar briga. Ed una volta fuori spiego le mie ali affrettandomi in direzione dell'Eden.
Mi basterà poco per raggiungerlo a questo ritmo, è situato nel punto più alto del Purgatorio ma per un angelo che può spostarsi liberamente volando è facile da raggiungere. L'ultima volta che ci sono stato era durante i miei primi anni dopo essere morto. Ricordo che rimasi stupito nel vedere in questo gigantesco giardino prede e predatori convivere serenamente in pace, e la bellezza della natura incontaminata del giardino, con fiumi e laghi cristallini ed ogni pianta esistente al mondo. Eppure però non sono mai tornato, nella sua perfezione mi sembrava vuoto, anche se tutt'ora non riesco a spiegarmi il perché. In realtà è lo stesso pensiero ho avuto per quasi tutta la mia vita, e spesso anche in Paradiso. Tutto così perfetto da lasciare un vuoto.
Una volta arrivato nei pressi del cancello scendo di quota fermandomi davanti alle addette ferme all'ingresso. Si tratta sia di angeli che di diavoli il cui compito è assicurarsi nulla accada al giardino, e che qualsiasi cosa venga presa sia segnalata. Fortunatamente Ruben me lo ha accennato altrimenti avrei potuto dimenticarlo. Salutandole entrambe con un sorriso ed un rispettoso gesto del capo procedo a piedi lungo il sentiero davanti a me, guardandomi attorno riconoscendo alcuni angeli che stanno riposando sull'erba o sulle panchine sparse qua e là.
Credo che alcuni siano qui da moltissimo tempo, ma io ho bisogno di tornare in fretta da Edwin, quindi mi metto subito alla ricerca del fiore perfetto da portarmi.
-Vediamo... una rosa? Dovrebbe essere il fiore più romantico, ma non sarà scontato? Il girasole? Forse è troppo ingombrante... margherite! No no, vorrei esprimere qualcosa di più...-.
Cavolo, è più difficile di quanto sembri. Sto continuando a camminare a testa bassa esaminando ogni singolo fiore mi capita davanti, ma nessuno di loro va bene. Non so nemmeno quello che potrebbe piacergli in realtà, avrei dovuto chiederglielo, ma non voglio tornare indietro a mani vuote.
-Gabriel tesoro!-.
La voce di Beatrice mi coglie alla sprovvista, e voltandomi la vedo muovere un braccio verso di me per attirare la mia attenzione. E' passato poco tempo dall'ultima volta che ci siamo parlati, e ho l'istintiva reazione di chiudere le mie ali per nascondere le piume. La fuliggine se ne è andata, ma mi sento come se fosse ancora lì...
-Tesoro, che sorpresa trovarti qui!- esclama dandomi due baci sulle guance, solo ora mi accorgo non è sola.
Dietro di lei c'è Luca, intento a fissarmi imitando la mia espressione. Non che mi dia fastidio, ormai ci ho fatto l'abitudine a vederlo cercare di imitarmi in tutto e per tutto, ma ogni volta non posso evitare di dispiacermi per lui.
-Ciao Gabriel. Sei con Marcus?- mi chiede subito guardandosi attorno, con espressione esaltata al solo pensiero di vederlo.
-No mi spiace, sono venuto da solo.-
-Oh, che peccato. Mi sarebbe tanto piaciuto vederlo.- Sospira soffiandosi via un ciuffo di capelli dagli occhi, sistemandoselo subito in modo sia abbinato al mio.
-Sei venuto a fare una passeggiata?-.
Beatrice mi guarda nello stesso modo di sempre, ma non posso evitare di pensare stia cercando macchie nelle mie piume. E se ne avesse parlato con qualcuno? Subito guardo Luca con apprensione, ma nella sua espressione non leggo nulla di simile.
-No in realtà... stavo cercando dei fiori.-
A queste parole il suo sorriso cambia leggermente, ammorbidendosi ai lati in un gesto quasi materno.
-Anche io stavo cercando dei fiori! Voglio fare un bel bouquet per Marcus! Conosco tutti i suoi fiori preferiti, devo solo scegliere la composizione! Beatrice mi stava aiutando.- Dice subito Luca saltando eccitato sul posto, fermandosi immediatamente. E' una persona così piacevole quando non cerca di nascondere il suo carattere.
-Tu come li disporresti?- Mi chiede speranzosamente, come se le mie scelte potessero aiutarlo a fare innamorare Marcus di lui.
-Non saprei, non l'ho mai fatto.- Ammetto sperando di terminare qui il discorso, inutilmente purtroppo.
-Ooh tutto quello che fai è perfetto, dai dai dimmi!-.
-Andiamo Luca, non preoccuparti il tuo bouquet sarà sicuramente meraviglioso.- Interviene Beatrice accarezzandogli la guancia, guardando poi me. -Hai già trovato i fiori adatti?-
-No... in verità nessuno mi sembra andare bene.- Ammetto sospirando tristemente e Beatrice comincia a guardarsi attorno con l'indice sulle labbra.
-Mmmh... forse... questo?-. Allontanandosi verso un cespuglio lontano da noi torna tenendo tra le mani un mazzo di piccoli fiori blu dai pistilli bianchi, così piccoli ma nell'insieme piacevoli alla vista. -Si chiamano non ti scordar di me. Ti piacciono?-.
Porgendomi delicatamente i fiori li osservo per qualche istante, e non trovo alcuna imperfezione. -Sì, grazie Beatrice.- Accarezzandomi la guancia mi da un altro bacio, riservandomi un sorriso amorevole.
-L'amore è una cosa meravigliosa Gabriel, fanne buon uso per favore, e fai attenzione.-
Abbassando lo sguardo annuisco, sentendomi come un bambino che è appena stato sgridato dai genitori. So che parlarle apertamente sarà più difficile, ma so anche che non potrei fare altrimenti. Sapere che comunque mi sostiene nel mio desiderio di stare con Edwin mi fa stare meglio.
-Devo andare, a presto.-
Così dicendo corro subito verso il cancello, con Edwin come uno pensiero.
Alle mie spalle riesco comunque a sentire un mormorio di Luca.
-Penso che prenderò anche io quei fiori.-



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