Edwin's pov
A malincuore seguo Gabriel fuori dell'Eden. Siamo stati qui tutto il pomeriggio ed è ora di andare, fra un paio di ore tramonterà il sole. Voglio ritornare qui altre volte, tutto sommato mi sono trovato bene. Dopo quello che è successo non abbiamo più parlato molto, siamo rimasti semplicemente a coccolarci l'uno stretto all'altro. Mi sono calmato, adesso sto molto meglio, ma penso ancora di aver rovinato tutto. Beh, peggio di così la giornata non può di certo andare. Magari domani andrà meglio, magari tornerà tutto come prima e io riuscirò a fare dei passi avanti invece che dei passi indietro...
Usciti dell'Eden lo prendo per mano.
-Ti va di tornare a casa insieme?-. Non ho una casa, ho solo una piccola stanza. Ma mi sembra più romantico dirlo così. -Possiamo volare in giro se ti va-.
-Sarebbe splendo.- dice muovendo le ali, pronto a volare. -Posso anche portarti tra le mie braccia se lo desideri.-
Arrossisco distogliendo lo sguardo. -Non riusciresti a sostenere il mio peso, gnew-. Ma che scemenze dico? Certo che ci riuscirebbe. Però sarebbe un buon modo per stuzzicarlo un po' e risollevare la giornata.
-Scommetto dieci baci che non riusciresti a portarmi in braccio!- ghigno divertito.
Sorride in risposta e prima che io possa dire altro fa scivolare un braccio sotto la mia vita. Mi solleva e mi sorregge delicatamente stringendomi a sé.
-Direi che ho vinto, no?-.
Un po' rimango sorpreso, ma lo lascio ovviamente fare. Stringo le braccia attorno alle sue spalle per aggrapparmi a lui.
-E riusciresti anche a volare con me in braccio?-.
-Nulla di più facile, ma non era questa la sfida.-
-Hai ragione, un premio è sempre un premio-.
Così gli do i dieci baci promessi accarezzandogli una guancia. Non sono baci a stampo, sono lunghi e sentiti. Non li ho effettivamente contati, può essere gliene abbia dati un paio in più.
-Edwin... ti...-.
-Gabriel!-.
Ma perché ogni volta che sto tranquillo, ogni volta che provo a trasmettere i miei sentimenti a Gabriel, arriva qualcuno a rompere la magia? Chi è adesso? Vedo la preoccupazione di Gabriel e d'istinto anche io divento preoccupato. Un angelo si precipita verso di noi, non credo di conoscerlo. È alto più o meno come Gabriel, ha i capelli corti castani e gli occhi dello stesso colore. Non sembra amare i vestiti, ha addosso solo dei pantaloncini. Cosa vorrà da noi?
-Marcus! Ascolta ti prego!-.
Gabriel tenta di parlarci, ma è tutto inutile. Questo Marcus solleva un mano e delle scintille prendono forma attorno ad essa, si crea una lunga lancia fatta di fulmini. Subito la scaglia contro di noi mirando direttamente a... me!
Gabriel reagisce immediatamente voltandosi di spalle, viene colpito all'ala sinistra per proteggermi.
-Gabriel! Allontanati da quel mostro!- urla l'altro angelo.
Oh cazzo, oh cazzo! Ma che diavolo sta succedendo? Perché questa reazione? Perché quella lancia?! Gli angeli non dovrebbero essere violenti, cazzo. Il mondo sta andando al contrario? Maledizione, siamo fuori dall'Eden, farsi del male è di nuovo accettato.
Quando la lancia colpisce Gabriel facendogli del male, questi pensieri lasciano solo spazio alla rabbia e all'impulso.
-Ma che diavolo di problemi hai? Ti sei bevuto il cervello?!- mi rivolgo all'angelo nemico. Fra angeli e diavoli ci si ferisce volentieri, fra diavoli e diavoli è la norma, ma fra angelo e angelo... è un'assurdità.
Okay, l'obiettivo sono io, va bene. Ma comunque ha colpito un suo essere. Marcus... non era amico di Gabriel?
-Gabriel, fammi scendere-. Se rimango tra le sue braccia potrebbe essere colpito ancora!
-No!- mi risponde usando un tono alto a causa del dolore. Si alza in volo portandomi via con sé. Mi tengo stretto lui, spero di non essere troppo pesante.
-Gabriel! Fermati!- urla Marcus alle nostre spalle. Non ha difficoltà a seguirci mentre Gabriel vola in picchiata tra le sporgenze del Purgatorio, oltre le anime ed in ogni passaggio che ci permetta di entrare. Continua a lanciarci contro delle lance di fulmini nel tentativo di fermarci.
-Sto cercando di salvarti!-. Ma è completamente impazzito?!
L'unica cosa che posso fare in questo momento è cercare di aiutare Gabriel. Ogni volta che Marcus ci lancia una lancia di fulmini io apro uno dei miei portali e la faccio schiantare dove non può fare del male a nessuno.
Salvarlo? E da cosa? Non sono di certo io che sta provando ad ammazzare qualcuno! Non riesco a stare zitto, non sarei un diavolo se stessi zitto.
-Stai cercando di ammazzarci! Smettila!-.
Gabriel cerca di muoversi in spazi sempre più stretti, sceglie direzioni casuali e senza senso, in modo che Marcus non capisca cosa vuole fare. In qualche modo così facendo riesce a mettere un po' di distanza tra noi ed immediatamente atterra, nascondendomi dietro una roccia.
-Rimani qui, cercherò di parlarci.-
Non voglio scappare, né nascondermi, figuriamoci se lascio il mio ragazzo affrontare la situazione da solo. Ma vedendo il suo sguardo non ho cuore di protestare. Gli do una carezza e un veloce bacio per rincuorarlo.
-Fai attenzione-.
Mi nascondo dietro la roccia, ma rimango teso e in ascolto. Se le cose si metteranno male voglio essere pronto a dare man forte a Gabriel o ad aprire un portale per portarci via da qui. Gabriel annuisce, ricambia il bacio e a passo deciso si dirige verso la zona aperta lì vicino.
-Dov'è il diavolo?- chiede Marcus, ma Gabriel non gli risponde.
-Vattene da qui.-
-Non me ne andrò senza di te, e senza essermi occupato di lui.- Cosa vorrebbe fare? Uccidermi?
-Non farai proprio niente.- replica Gabriel gelido.
-Guarda cosa ti sta facendo, guarda cosa hanno fatto quelli come lui da quando esistono. Perché non riesci a capire? Perché non vuoi ascoltarmi?-.
-Se solo gli dessi una possibilità capiresti che è una brava persona.-
-Lui non è una persona! È un diavolo.- urla Marcus, agitando la lancia in aria. -Non importa cosa faccia, non importa quello che ti dice, è un diavolo! Questa storia non riguarda solo voi due! Hai idea di quanti si sono fatti trascinare come te? Di quanti angeli abbiamo perso? Puoi credere di conoscere tutto di lui, puoi anche avere la certezza che non ti farà del male, ma ti sbagli, perché appena altri lo scopriranno, coglieranno la prima occasione per farti a pezzi, e chi vuoi che verrà a proteggerti quando sarà troppo tardi?-. Si sbaglia...
-Ne ho abbastanza Marcus!-.
-Tu non sai cos'è l'amore, non l'hai mai provato, e vuoi sapere la verità? Questo non è amore. L'amore non ti trasforma in qualcuno che non sei, in una persona violenta, che mente ed allontana i suoi amici pur di fare come gli pare. Questo si chiama egoismo, ed è la prova che lui non è altro che un lurido diavolo, come tutti gli altri!-.
-Basta così!- grido Gabriel scagliandosi contro di lui. Iniziano ad avere una colluttazione, ne sento i suoni.
Rimango dietro la roccia e ascolto tutto, ogni singola parola. So cosa sono, so bene a quale categoria appartengo. Non siamo tutti uguali, non siamo tutti dei mostri. Abbiamo un cuore, delle speranze, dei sogni. Ci facciamo in quattro per difenderci, per vivere, per essere amati. Abbiamo già i nostri problemi, abbiamo già chi ci lancia veleno addosso. Non abbiamo bisogno di altro veleno.
E poi da che pulpito viene la predica? Dà a me del mostro e a Gabriel del violento quando è lui ad averci attaccato. Gabriel non è egoista, Gabriel mi ama e io amo lui, non ci serve gente attorno che possa ostacolarci. Se tutti quelli attorno a noi devono reagire così allora preferisco avere solo Gabriel nella mia vita, e lui avrà solo me nella sua. Non serve altro, non serve nessun altro!
Allento le mani chiuse a pugno, le nocche sono diventate bianche. Ma cosa sto pensando? Non sono bei pensieri da fare. L'amore non divide, ma unisce. Mi sporgo leggermente per guardarli, hanno iniziato a lottare Ormai sono entrambi sporchi di sangue, hanno sguardi rabbiosi nei loro occhi. Ho visto tante scene simili all'Inferno, ma mai di questa intensità. Non è così che si lotta per far vincere l'amore. Non è così che le cose dovrebbero andare. E nessuno dovrebbe picchiare il mio ragazzo senza coinvolgere anche me!
D'impulso esco fuori dal mio nascondiglio e sfruttando la distrazione di entrambi riesco ad arrivare a loro senza essere visto. Rapidamente mi metto in mezzo e spingo via Gabriel di qualche passo senza fargli male. Invece, furente, prendo a pugni Marcus e con un calcio lo allontano da noi. I miei occhi sono diventati rossi come fiamme ardenti.
-Chi sei tu per poter parlare in questo modo? Chi è il mostro qui? Chi ha attaccato per primo? Non sei migliore di me, non sei migliore rispetto a qualsiasi altro diavolo!- gli urlo con tutta la rabbia che ho in corpo. -Ti sembra questo il modo di comportarsi? È questo porgere l'altra guancia?! Per una buona volta apri quelle orecchie di merda e ascoltalo, maledizione! È tuo amico, hai attaccato un tuo amico! Quale razza di mostro farebbe questo? I veri amici dovrebbero coprirsi le spalle a vicenda, aiutarsi e capirsi. Ma tu emetti sentenze senza neanche ascoltare! Chi ti credi di essere, eh?! Puoi insultarmi quanto ti pare, ma non ti permetterò di fare del male alla persona che amo!-. Dopo essermi sfogato abbastanza accarezzo il viso di Gabriel per poi baciarlo, minha sempre protetto dagli angeli idioti come quello lì e io questo lo apprezzo. -Io ci sarò sempre per Gabriel e lo aiuterò con tutte le mie forze, lo proteggerò ad ogni costo, ci proteggeremo insieme. Io lo amo e nulla cambierà le cose. Se non ti piace quello che vedi allora vattene e lasciaci in pace!-.
Ovviamente le mie parole vengono ignorate, ma non importa. Mi basta che siano arrivate a Gabriel.
-Guarda cosa ti ha fatto... guarda cosa mi hai fatto! Al tuo migliore amico!- urla Marcus indicandosi il viso sporco di sangue, furente e ferito.
Rimaniamo tutti in silenzio, io che stringo Gabriel, lui la sua arma. In silenzio Marcus spalanca le ali, finalmente andandosene da qui. Faccio un sospiro di sollievo nel vederlo andare via, non avevo nessuna voglia di colpirlo ancora. Mi stringo a Gabriel e lo guardo dalla testa ai piedi per vedere se ha delle ferite.
-Stai bene? Le ali ti fanno male?-. Prima era stato colpito ad un'ala con una delle lance di quel tipo.
-Sì io... sto bene. Ho... solo bisogno di pensare.-
Vedo nel suo sguardo tutto il malessere che una persona possa provare e io mi sento un po' in colpa. Tutta la mia rabbia e l'adrenalina è andata via, sento la sua amarezza su di me. Annuisco alle sue parole. Ha bisogno di tempo e di spazio, ora più che mai.
-Vai a farti un giro in un posto che ti possa fare stare bene, portati un amico con te e svagati un po', va bene? Ne hai bisogno. Puoi vedere se Hyulius e Ruben sono liberi per stare un po' con loro. Dovrebbero trovarsi all'Inferno in uno dei primi gironi-.
Hyulius è un bravo ragazzo, ci ha dato il suo sostegno più di una volta, potrebbe formare un legame con lui.
-Rilassati e divertiti, mi troverai a casa stasera, promesso!-. Gli do un paio di baci cercando di dargli un po' di coraggio.
Cerca di sorridermi, ma gli riesce difficile in questo momento. In ogni caso comincia a camminare allontanandosi da me.Avviso!
Abbiamo aperto un account su Deviantart a nome de Il Piacere del Peccato. Per chi non sapesse cosa sia Deviantart, questo è un social simile a Facebook dove si possono pubblicare soprattutto disegni. Creare un account è facile e gratuito, vi si può accedere tramite Google o tramite la app apposita. Trovate il link dentro la mia biografia!
Lo vorreste un canale telegram dove vedere disegni a tema yaoi non censurati?
STAI LEGGENDO
Il Piacere del Peccato
RomanceAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...