Mary's pov
Oggi non sono voluta uscire dalla mia stanza, mi diverto a stare qui. Ho tanti giochi con cui svagarmi, libri da colorare, fumetti e tanto altro. I giochi da tavolo e le carte, però, sono più divertenti in compagnia. Il fratellone gioca spesso con me, ma per ora ha mal di pancia e sta facendo pace con Gabriel. Quindi non voglio disturbarli troppo. Purtroppo ho solo loro due come amici, non ci sono molti bambini fra i diavoli e non posso giocare con gli angeli della mia età. Non importa, io sono felice con il fratellone. Quando starà meglio passeremo più tempo tutti e tre insieme!
Pettino con cura i capelli di Yllo per non farli riempire di nodi, lo faccio con tutte le mie bambole. Faccio piano con la spazzola per non farle male, uso la stessa attenzione di quando pettino i miei stessi capelli. Da quando l'ho trovata mi sento molto meno sola, mi fa tanta compagnia. Me ne prendo molta cura e sto attenta che non si sporchi e non si rompi. Queen mi sta insegnando a cucire, sono diventata brava a riparare i suoi e i miei vestiti. Un giorno mi piacerebbe cucirne uno completo tutta da sola. La metto sempre seduta su una sedia o sul letto, la notte la abbraccio forte per dormire serenamente.
So bene che non è viva e che non lo sarà mai, non sono scema. Però sono a mio agio con lei. A volte tornando in camera mi è capitato di trovarla in un posto o in una posizione diversa. Credo di essere sbadata io che non mi ricordo certe cose. Mi piace parlare con lei, mi sento ascoltata e compresa. Le ho parlato di tutto ciò che mi piace, dei miei sogni, di Edwin e Gabriel, e adesso anche del mio passato.La mia casa era enorme e piena di stanze, un giardino rigoglioso la circondava completamente. Sul retro c'era un'area giochi con altalene, uno scivolo e anche una piccola piscina. Adoravo la mia cameretta, era tutta colorata e avevo tanti giocattoli. I miei genitori avevano lavori importanti, spesso non li vedevo per tanti giorni. Nonostante questo mi hanno dato tantissimo affetto, non mi sono mai sentita sola e trascurata. Anche perché in casa c'erano tanti domestici che si prendevano cura di me. Volevo bene a tutti loro, ma ero molto affezionata a due persone. Amelia era una donna tanto gentile e amorevole, io la chiamavo nonna con affetto. Mi portava al parco, si assicurava che io mangiassi in modo sano e regolare, mi aiutava pure con i compiti. Non sono mai stata una bambina viziata, quando facevo delle marachelle o i capricci venivo sempre sgridata. Sia nonna Amelia sia mamma si prendevano molto tempo per spiegarmi dove sbagliavo e come affrontare al meglio ogni situazione. Mi è stato insegnato ad apprezzare ogni gentilezza, rispettare i divieti, condividere con gli altri, e soprattutto a perdonare. Con il giardiniere Oswald giocavo sempre, quando veniva a lavorare mi portava caramelle e dolcetti. Raccontava tante storie sul mondo e sul passato, anche aneddoti e barzellette divertenti. Era tanto simpatico e cantava quando svolgeva il suo lavoro. Io non gli davo mai fastidio e lui mi lasciava guardare cosa faceva. Era bello essere sua amica e io gli facevo tanti regalini. L'unica cosa che non mi piaceva era di essere la sola bambina in tutta la casa, i domestici non avevano figli della mia età. Volevo tanto un fratello o una sorella, chissà se mamma e papà hanno avuto un altro figlio dopo di me. Studiavo in una bellissima scuola, le mie materie preferite erano matematica e scienze. Ero curiosa di sapere come funzionasse il mondo, come facessero le nuvole a far piovere o come si creassero gli arcobaleni. A lezione ascoltavo le spiegazioni delle maestre e facevo tante domande. Ero la più brava della classe e i miei compagni mi chiedevano sempre aiuto, erano tutti miei amici. Ero una bambina così felice e la vita mi sorrideva.
Questo finché Oswald non era andato via da casa mia, aveva litigato con papà e lui lo aveva buttato fuori. Qualche sera dopo degli uomini sono entrati nella mia cameretta e mi hanno portata via con la forza. Con me avevo solo il mio pigiama giallo con le stampe di tanti coniglietti bianchi e un orsetto di peluche. Non so bene dove mi hanno portata, sono stata bendata per tutto il tempo. Ho passato molti giorni dentro una stanza buia e umida, c'era solo una piccola finestra alta da cui entrava un po' di luce. Era sempre aperta, ma non sarei mai riuscita ad uscire da lì. Era troppo stretta e non c'erano appigli su cui arrampicarsi. Infine una catena fissava saldamente la mia caviglia destra al muro. Dormivo su un vecchio materasso con una vecchia coperta, mi davano il minimo da mangiare e nessuno mi parlava. Ero spaventata, piangevo spesso e chiedevo di poter tornare a casa. Un giorno Oswald è entrato da quella porta. Pensavo mi avrebbe salvata, lo supplicavo di portarmi via, ma lui non era più mio amico. Aveva aiutato i miei rapitori.
-Smettila di piangere e fare rumore, se continui così ti legheremo al letto- mi aveva detto. -Non ti faremo del male, aspettiamo che tuo padre ci dia dei soldi. Quando ci avrà pagato tu potrai tornare a casa-.
E io ingenuamente gli avevo creduto, aspettavo speranzosa in silenzio. Papà mi voleva troppo bene per non farlo. Non mi è stata donata la libertà, ma una lama tra le mani di Oswald.
-Ti perdono- ero riuscita a dirgli prima del colpo.Ero diventata un'anima e tramite una barchetta sono stata portata sulla bianca spiaggia del Purgatorio. Un angelo e un diavolo si erano presentati davanti a me. Io volevo tanto andare in Paradiso, ma l'angelo non era poi così d'accordo.
- È starà uccisa in modo molto violento, le hanno tagliato la gola talmente forte da quasi decapitarla. Sarà piena di odio e rancori, non può stare fra le splendide schiere del Paradiso-.
Neanche vedendo le mie lacrime aveva addolcito le sue parole, mi guardava con molta freddezza, lo ricordo ancora.
-Ma sei impazzito?!- aveva ribattuto il diavolo. -È una bambina, perché dovrebbe andare all'Inferno? È questa la vostra misericordia? È una cazzo di bambina! La vuoi condannare?-.
-Si è condannata quando è stata uccisa in quel modo-.
A quel punto il diavolo gli aveva dato uno schiaffo e si era avvicinato a me.
-Non ascoltarlo, è solo uno stronzo. Vedrai, con noi starai molto meglio che con questi cervelli di gallina e troverai una nuova famiglia amorevole-.
Mi ha abbracciata e così sono andata all'Inferno. Ho sempre pensato che tutti gli angeli fosse come quello, ma poi ho conosciuto Gabriel. Lui è un angelo diverso, non penserebbe mai nulla di cattivo su di me e mi vuole tanto bene. Forse sono solo stata sfortunata nel trovare l'angelo sbagliato.
Non avendo nessun peccato per cui essere punita, sono stata lasciata libera di andare praticamente ovunque. In uno dei miei girovagare senza meta un diavolo mi ha notata. Era tanto alto, aveva i capelli viola pettinati all'indietro, gli occhi dorati, la barba e le orecchie a punta. Indossava una sorta di divisa blu con una fiamma azzurra cucita sopra. È stato grazie a lui che sono diventata una diavoletta graziosa ed adorabile.
Purtroppo non riuscivo a relazionarmi con qualcuno, venivo spesso ignorata e considerata inutile. Effettivamente nessuno mi ha mai fatto del male, ma non era comunque una bella situazione. Un giorno mi sono comprata un frullato alle fragole, stavo cercando una panchina libera dove sedermi e bere con calma. In un attimo sono finita a terra a causa di uno sgambetto e tutto il mio bel frullato non esisteva più. In quel momento mi sono messa a piangere non sapendo come altro reagire, i diavoli vicini a me lo hanno trovato divertente. È stato allora che ho conosciuto Edwin, ha visto la scena e subito ha reagito in mia difesa. Ha colpito chiunque con calci e pugni, soprattutto il tipo che mi aveva fatta cadere. Quando tutti quelli sono scappati mi ha aiutata ad alzarmi e mi ha abbracciata.
-Stai tranquilla, va tutto bene. Nessuno ti farà mai del male-.
Mi ha comprato un altro frullato ed è rimasto con me per tutto il pomeriggio. Da quel giorno ho trovato un fratello maggiore, ho trovato un'amorevole famiglia.Avviso!
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Il Piacere del Peccato
RomantizmAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...