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Attenzione, questo capitolo contiene scene di violenza. Consiglio a chi non gradisce o è sensibile a certe cose di saltare le parti e godersi comunque la narrazione.

Edwin's pov

Mi butta a terra allontanandosi solo di pochi passi. Riprendo fiato e sputo un po' di sangue.
-Fottiti- riesco a dire con respiro affannoso.
-Volevo andarci più piano per la nostra prima scopata, ma hai bisogno di essere educato per bene, giocattolino. Sei fatto solo per essere usato- ghigna avvicinandosi a me, io sono troppo stordito per poter reagire.
Mi butta sul suo letto e mi lega le braccia dietro la schiena. Cerco di divincolarle, ma ad ogni movimento la corda mi ferisce la pelle.
-Il tuo angioletto sarà davvero triste, non è così? Pure i santi e le pietre vogliono usarti, Eddy. Sei solo una puttana-.
Rimango in silenzio pensando a molte cose, sia della mia vita sia dopo la mia morte. E poi penso a Gabriel: è per questo che ha ferito Alex e se n'è andato?
Sospiro e la mia bocca viene coperta da un pezzo di stoffa. Passa le mani su tutto il mio corpo, è solo fastidioso. Cerco di muovermi, ma ogni movimento equivale ad uno schiaffo. Non posso fare nulla se non stare fermo e lasciarlo fare.
-Ecco bravo- mi toglie i pantaloni e i boxer. -Aspettavo da tempo questo momento, sei l'unico ad aver fatto una tale resistenza, ma sai...-.
Si avvicina al mio orecchio e ne lecca il lobo, disgustoso.
-Ottengo sempre ciò che voglio, in ogni modo possibile. Non potrai più sfuggirmi-.
Chiudo gli occhi cercando di non tremare. Non ho mai voluto tutto questo, lo credevo mio amico. Quanti altri che conosco o che conoscevo vorrebbero ridurmi così con la forza e senza il mio permesso? Anche Gabriel? È per questo che mi è stato vicino? Tutti quelli che conosco... quindi sono solo, completamente solo?
Cerco di non pensare più a nulla, aspetto e basta.
Non ci va leggero, anzi. Una fitta tremenda, inaspettata e veloce, un colpo solo, un'intrusione forzata che non avrei mai voluto sentire. Sento solo dolore e fastidio, vorrei poterlo allontanare da me.
-Ti piace Eddy? Ci dovrai fare l'abitudine, sei solo mio adesso-.
Cerco di parlare, cerco di stare calmo: non mi lascerò usare un'altra volta, non voglio.
Mi tira i capelli talmente forte da poterli quasi strappare. Chiudo gli occhi e stringo i denti.
-Hai qualcosa da dire? Spiacente non sei nessuno per poter protestare. Non lascerò che tu mi sfugga ancora e nessuno è così pazzo da voler proteggere te. Sei solo Eddy, non puoi fare nulla se non essere la mia puttanella-.
Molla la presa e aumenta la forza delle sue spinte, io aspetto in silenzio che finisca. Guardo la parete e mi concentro su di essa mentre il dolore aumenta. Cerco di non pensare, ma alla fine ha ragione. Oltre Mary io chi ho?
Non ho dei veri amici e in pochi mi sopportano. O forse tutti fingono per usarmi...
-Ti vedo più mansueto, hai capito finalmente di non poter fare nulla? Bene! Allora sarà più facile per me, ma devi ancora essere punito-.
Mi solleva facendo aderire la mia schiena con il suo petto, mi tiene fermo con un braccio mentre con la mano libera fruga sotto le coperte e i cuscini. In pochi attimi da essi tira fuori un coltello. Sgrano gli occhi e cerco di divincolarmi.
-Sta fermo, non vorrai mica che il tuo orribile e schifoso faccino venga rovinato, vero? Da bravo non muoverti-.
In un attimo affonda il coltello nel mio fianco destro più di una volta, colpi rapidi, precisi e dolorosi. Sputo sangue imbrattando la stoffa sulla bocca.
-Questo è per quel tuo amico angioletto. Per il dolore che mi ha causato tu dovrai soffrire il doppio!-.
Rimuove la lama e mi fa sdraiare sulla schiena tenendomi le gambe ferme. Io tengo gli occhi chiusi e qualche lacrima riga il mio viso. Sento il sangue colare e imbrattarmi la maglietta e il materasso sotto di me. Si rimargineranno, ma ci vorrà un po'.
-Sei così sexy adesso! Mi ecciti da impazzire. Soffri ancora, soffri ancora!-.
Colpisce le ferite e mi prende a pugni. Cerco di non dargliela vinta, ma non c'è molto che possa fare se non aspettare...
-Ah, non sperare che finisca qui, giocattolino: abbiamo tutta la notte-.

Fisso con insistenza una delle finestre coperte per vedere un briciolo di luce. Alex dorme accanto a me, ha finito un paio di ore fa. Sono sdraiato accanto a lui aspettando di potermene andare. Sono pieno di lividi e tagli ovunque, non solo sul fianco: si è divertito a tagliuzzarmi nelle ore precedenti. Alcune ferite si sono già chiuse, altre sanguinano ancora. Ho le braccia doloranti a causa delle corde troppo strette, vorrei poter sciogliere i nodi. Ormai i miei vestiti sono a brandelli, soprattutto la mia maglia. Ma la cosa che mi fa più ribrezzo è che sono ricoperto dal suo liquido, non ho potuto evitarlo.
Non posso andarmene, devo aspettare che sia l'alba. Non sono neanche sicuro di riuscire a camminare o di avere le forze per andare nella mia stanza, ma devo riuscirci.
Finalmente un piccolo raggio di sole riesce a filtrare, mi giro verso Alex notando che è sveglio.
-Che peccato eh? Devo farti uscire dalla stanza- mi dice e mi fa mettere seduto di scatto procurandomi una fitta di dolore.
-Tranquillo giocattolino, ci rivedremo presto. Quando l'angioletto saprà non vorrà più vederti, non vorrà più averti. Gli farai solo schifo-.
Mi sussurra mentre mi libera, non riesco a non sentire le sue parole. Si insinuano come i tarli dentro il legno per cibarsene.
Non dico nulla, prendo quel che resta dei miei vestiti e apro un portale con le poche forze che ho ancora.
Cado sul pavimento della mia stanza, a fatica riesco a rialzarmi.
-Gabriel...?-.
Nulla, sono ancora solo. Proprio quando ho bisogno di stare tra le sue braccia, di sentirmi rassicurato, di sentire il suo calore. Proprio quando ho più bisogno di lui, mi ha lasciato da solo.
Mi ripulisco rapidamente e mi trascino verso il letto coprendomi completamente. Mi lascio andare alle lacrime trattenendo comunque i singhiozzi per non farmi sentire. Non posso trattenerle, farebbe solo male. Mi sento distrutto completamente, vorrei solo sparire e basta.
Ho bisogno di lui ora più che mai, ma a quanto pare non gli importa nulla di me.
Forse Alex ha ragione: nessuno mi amerebbe mai...

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