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Hyulius's pov

Ho deciso che dedicherò a Ruben ogni mio momento libero e per averne il più possibile devo cercare di lavorare più velocemente che posso. Ho creato quindici burattini in grado di aiutarmi ed ho bevuto tanti energy drink per rimanere in forze. Mi ci è voluta molta energia per crearne e attivarne così tanti, e devo stare concentrato. Non mi pesa come cosa, non lo vedo come uno sforzo faticoso. Sto solo bevendo più del solito per avere abbastanza energie, tutto qui. Passo le giornate a trascrivere moduli, mettere firme e porre timbri di approvazione. Di per sé non sono azioni che richiedono molto tempo, almeno finché non se ne accumulano a centinaia. Ogni scartoffia viene poi sistemata in delle scatole ed esse vengono a loro volta riposte in ordine. Anche racimolare cinque minuti in più per me è molto importante, abbiamo anni da recuperare.
Cerco di essere libero soprattutto la sera così da essere con Ruben durante i suoi turni e poterlo accompagnare al dormitorio. Ci basta fare tranquille passeggiate nei dintorni del dormitorio, oppure restare seduti su una panchina a chiacchierare del più e del meno. Non voglio affrettare le cose, né fare qualsiasi cosa lo possa far sentire a disagio. Mi limito ad abbracciarlo con delicatezza e dargli tante carezze, è così bello tenerlo stretto a me. È uno scricciolo adorabile ed energico, un piccolo raggio di sole colorato di rosa. Lo ascolterei parlare per ore senza mai stancarmi, anche i silenzi sono piacevoli e teneri. Vorrei tanto vedere il suo splendido sorriso, però non mi sembra corretto chiedergli di togliere la mascherina. Lo metterei sicuramente in estremo disagio e farlo piangere mi farebbe stare male. L'ho visto sistemarsela molte volte in modo quasi maniacale, controllare che gli elastici stessero perfettamente dietro le orecchie. Pochi giorni fa gli ho portato dei dolcetti alla fragola, li ha mangiati alzando la mascherina da sotto il mento quel tanto che bastava. Forse in futuro e con i suoi tempi mi dirà cos'è che lo turba a tal punto da coprire il suo bel visino. Pensare a lui mi scalda il cuore e mi fa sorridere come un ebete, sono molto felice di essere suo amico. Voglio riempire Ruben di tutto quell'affetto che non sono riuscito a dargli in vita.
-Certo che quella strana ragazzina ti ha rubato il cuore, eh?-.
La domanda mi distoglie sia dai pensieri sia dal lavoro, mi giro in direzione della voce. Fabien è rimasto sull'uscio della porta, tra le mani tiene un fascicolo. Faccio avvicinare a lui uno dei burattini così da prendere ciò che ha portato, io non mi alzo e riprendo il mio lavoro.
-Te lo ripeto ancora: è un ragazzo a cui piacciono i vestiti femminili, non è così difficile da capire. Inoltre della mia vita privata non dovrebbe interessarti- gli rispondo cercando di essere cordiale, ma non è facile. Non so quante volte ho parlato di Ruben e sembra essere inutile, mi irrita come cosa.
-È che non capisco come sia possibile per un ragazzo preferire quel tipo di vestiario. Se non vuole essere una ragazza, perché si veste così?- continua lui.
Adesso vorrei tirargli qualcosa addosso, ma mi limito a fulminarlo con lo sguardo.
-Perché sei ancora qui, Fabien? Cosa vuoi?-. Mi sta facendo perdere tempo.
Rimane un attimo in silenzio pesando le parole da usare. -Ecco... io e gli altri stiamo pensando che questa frequentazione potrebbe distrarti dal lavoro e farti fare qualche errore- ammette infine grattandosi la nuca.
Gli indico tutti i burattini, i moduli compilati e messi in ordine, non c'è una cosa fuori posto.
-Sto lavorando sodo come sono solito fare, sto solo accelerando i tempi. Non ci sono errori, nulla si è perso o è andato distrutto. Nonostante tutto continuo a lavorare meglio di qualunque mio predecessore, meglio anche di come lavorate tu e gli altri. Di conseguenza non vi sto dando nessun motivo per dubitare di me, pensate a voi stessi e non alla mia persona. Se non hai altro da dirmi ti chiedo di lasciarmi lavorare in pace-. Forse il mio tono è più aspro di quanto io voglia, ma non posso reagire in altro modo. Sono stufo dei loro atteggiamenti.
-Non era mia intenzione offenderti, volevo solo esserti d'aiuto- ribadisce lui.
Bevo un altro sorso di energy drink e torno a dare attenzione ai fogli sulla mia scrivania. -Se vuoi essermi d'aiuto sistema le scatole in archivio come stanno facendo i miei burattini-.

Il Piacere del PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora