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Gabriel's pov

Rido divertito per la sua dolcezza, e gli accarezzo nuovamente la testa baciandogli il collo stavolta.
Lo trovo veramente molto forte, ed anche se mi rendo conto che la violenza non è mai la soluzione non posso non trovarla bella se fa parte del suo carattere. Tuttavia mi rendo conto anche che la mia presenza potrebbe essergli scomoda.
-Credo di dover andare.-
Dico infatti alzandomi.
-No, resta qui, sistemo subito il bastardo così saremo di nuovo soli e potremo continuare-.
Mi da un piccolo bacio per poi alzarsi e aprire la porta con un forte scatto.
-Che cazzo vuoi?!-.
Davanti alla porta c'è un tipo con una divisa viola con uno stemma formato da tre fiamme rosse sulla parte sinistra d petto. Accanto a lui c'è quel diavolo di nome Alex. Lo riconosco, è quello che ho ferito a mensa e che mi aveva picchiato precedentemente. Tiene in mano un certificato e la cosa sembra preoccupare Edwin.
-Sei mio adesso, Eddy- dice con uno strano sorrisino. Gli occhi di Edwin si dilatano, la sua bocca si schiude in un misto di sorpresa e sgomento e la sua carnagione si fa più pallida. Vedo le sue gambe tremare, è costretto ad appoggiarsi alla porta per non cadere.
-Di che cosa si tratta?- chiedo alzandomi di nuovo dal letto corrugando la fronte, questa faccenda non mi piace.
-Che ho comprato Eddy per una notte- continua Alex, la carnagione di Edwin si è fatta ancora più pallida, sembra sul punto di collassare. Non capisco, non erano amici?
-Ha usato tutti i suoi Teschi, il certificato è autentico e va rispettato. Appena sarà notte, Edwin verrà prelevato e scortato in modo che Alex possa avere ciò che ha chiesto- adesso è la guardia a parlare.
-Non ho scelta- mormora lui guardando a terra, la sua espressione sembra sofferente tanto quanto lo era durante l'Anniversario. Anche i suoi occhi adesso si sono spenti.
-Ah.-
Rispondo io elaborando queste informazioni. Improvvisamente sento come un forte bruciore allo stomaco, la mente mi si annebbia ed una fitta mi pervade, lancinante e gelida. In un solo istante ho raggiunto Ed, spinto di lato con garbo, alzato il braccio e conficcato l'indice ed il medio all'interno dell'orbita di Alex scavando a fondo per rimuovergli l'occhio. So si rigenererà, so è forte, so che non dovrei, ma non riesco a fermarmi mentre il mio sguardo resta impassibilmente gelido.
Utilizzo i miei poteri, riguardando l'alterazione del tempo, per far sì quello attorno a noi due ripeta questa scena quanto più possibile. Purtroppo il mio piano dura fin troppo poco. Delle corde mi intrappolano ed io sono costretto ad interrompere tutto.
-Usa i tuoi poteri, angelo, e a subirli sarai solo tu- mi minaccia, ma le sue parole non hanno alcun peso per me - Non puoi contrastare le leggi dei diavoli, non puoi fare nulla. Fila via o ti ci spedisco a calci dai tuoi superiori-.
Alla fine vengo liberato dalle corde, ma rimango ancora fermo e con la testa leggermente bassa. I due se ne vanno mentre io mi allontano in silenzio ancora gelido in volto.
-Cosa vuoi fare? Vuoi andare via?- mi chiede lui.
-Non lo so.- è l'unica mia risposta. Mi avvicinano alla finestra pronto a volare via.
Ed non è un oggetto, non mi appartiene, quindi perché dovrei provare un desiderio di possessione nei suoi confronti?
Restare con cambierà nulla oltretutto, se non far provare a me emozioni sgradevoli.
Annuendo alle sue parole prendo il volo, non so realmente come comportarmi e per questo motivo credo la mia presenza farebbe solo danno. E' un mondo crudele il suo ed io non voglio essere causa d'altra sofferenza. Ho bisogno prima di tutto di ritrovare me stesso, e far svanire il piacere di ciò che ho fatto.
Durante questo mio volo non mi rendo conto però che alcune delle mie piume sono diventate nere.

Edwin's pov

Perché si è rovinato uno dei pochi momenti in cui stavo davvero bene? Ogni volta che ho un minimo di felicità, per una volta mi sembrava di aver trovato una stabilità, tutto mi viene strappato via. Perché tu Alex? Cosa ti ho fatto per meritarmi tutto questo? Vorrei chiederglielo, ma non ho la forza di parlare. Mi sembra tutto così surreale, perché un amico dovrebbe farmi questo? Mi ha comprato come se fossi un misero oggetto. Vorrei fosse tutto uno scherzo, ma purtroppo non lo è. Mi sento morire.
Gabriel reagisce al posto mio, dovrei essere io ad affrontare Alex e a picchiarlo per salvarmi. Ma non riesco a fare nulla se non tremare come una foglia. In un attimo dalle mani della guardia escono delle corde, le quali lo intrappolano e lo sbattono al muro.
-Usa i tuoi poteri, angelo, e a subirli sarai solo tu- lo minaccia. - Non puoi contrastare le leggi dei diavoli, non puoi fare nulla. Fila via o ti ci spedisco a calci dai tuoi superiori-.
Gabriel rimane impassibile a quelle parole, non lo avevo mai visto così arrabbiato. Mi ha difeso e la cosa mi fa accennare un piccolo e fragile sorriso. Forse ho ancora una speranza, ho ancora lui.
-Ecco bravo, adesso ritorna a casa- lo lascia andare. In quel momento vorrei resti qui con me, vorrei abbracciarlo, nascondermi tra le sue braccia e ringraziarlo. Significa molto per me in questo momento.
Viene liberato dalle corde, ma rimane ancora fermo e con la testa leggermente bassa. Non capisco, cos'ha? Non sembra lo stesso del solito, che succede?
Alex, nonostante si copra la ferita sgorgante sangue, riesce a lanciarmi un ghigno pieno di malizia e cattiveria. Perché proprio tu? I due alla.fine se ne vanno ed io chiudo la porta con la poca forza che sento in corpo. Mi siedo sul letto e mi prendo la testa.fra le mani cercando di ritrovare un minimo di controllo. Però c'è lui, adesso mi abbraccerà e mi consolerà. Non c'è una soluzione, sono stato comprato, ma Gabriel starà con me.
Alzo la testa accennando un sorriso e lo vedo allontanarsi in silenzio ancora gelido in volto. Che succede?
-Cosa vuoi fare? Vuoi andare via?-.
Vorrei tanto che restasse, vorrei tanto chiederglielo, supplicarlo, ma non sarebbe giusto. Forse lo farà comunque... ti prego resta, non abbandonarmi.
-Non lo so.- dice semplicemente avvicinandosi alla finestra pronto a volare via.
Anche il minimo barlume di speranza va in frantumi e il sorriso muore insieme al mio cuore. Non vuole restare con me, non vuole abbracciarmi, non gli importa a quanto pare ed io non posso fare nulla. Abbasso di nuovo la testa sentendomi avvilito.
-Vai, non voglio trattenerti...- dico dopo un attimo di silenzio. Il mio tono è neutro, quasi meccanico. Non posso costringerlo, non posso fare nulla.
Pochi minuti fa ero in paradiso, adesso tutto si è trasformato in cenere. Lo sento volarsene via, sono di nuovo solo.


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