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Gabriel's pov

Mi sveglio più in ritardo del solito, forse perchè non mi trovo nel mio dormitorio. Non ho chiuso occhio per tutta la notte, non è stato difficile. Poterlo vedere così da vicino mi ha tolto il respiro. Quando dorme assomiglia di più a qualcosa di dolce e di angelico, calmo e meraviglioso. Non ho resistito e gli ho accarezzato i capelli in modo leggerlo per non svegliarlo. Avevo bisogno di un piccolo lieve contatto con lui. In quelle ore non esisteva nient'altro di più importante di stargli vicino. Nonostante la strada è ancora lunga sento che le cose tra noi due stanno migliorando.
Ormai devo andare, non posso evitare il lavoro e mi dispiace molto per questo. Vorrei tanto restare ancora con lui.
Facendo attenzione a non svegliarlo mi alzo sollevandomi con le ali per evitare scricchiolii. Mi sistemo velocemente alla meglio che posso, ma prima di uscire mi avvicino a lui.
Sorridendo gli lascio un bacio sulla fronte, solo così posso andarmene tranquillamente. So bene che probabilmente non lo avrà percepito, però mi sentivo di farlo. Ho cercato di non fare nulla che potesse dargli fastidio o peggio, ma questi sono piccoli gesti innocui.
Spero capisca.
Aprendo la finestra mi avvio verso il purgatorio. Mi chiedo con chi lavorerò oggi, anche se avrei preferito fosse sempre lui.
Dopo poco tempo arrivo con il solito anticipo, sospiro leggermente mentre aspetto l'arrivo del diavolo sostituto.
Quando mi raggiunge lo guardo solo per un attimo. È il diavolo che in mensa si scambiava battute con Edwin. Non ricordo neanche il suo nome, non è una cosa rilevante.
Senza indugiare oltre prendo la cartella dell'anima da trovare: Anita Roswat, morta a causa di una malattia.
Chissà che vita avrà avuto questa donna, in foto sembra una persona piena di energie.
A proposito di energia, mi chiedo come sta Edwin. Spero che la dormita gliene abbia fatta recuperare un po'. Dovrebbe aver funzionato, almeno me lo auguro.
Appena concluso qui andrò subito da lui, prima però dovrò tornare in Paradiso.
Spiccando il volo inizio a cercare l'anima, non mi curo minimamente del diavolo. Se è veloce mi raggiungerà senza alcun problema.

Non degno nemmeno di una parola quel diavolo, non ne varrebbe la pena.
Dopo qualche minuto individuo la donna scendendo lentamente accanto a lei.
  -Anima in pena io sono Gabriel, l'angelo che se vorrai potrà accompagnarti verso il paradiso, raccontami la tua storia e fa la tua scelta prego.-
Le dico sorridendo ed aprendo le braccia per accoglierla in modo simbolico.
  -Io sono Alex, il diavolo che sa conquistare e rubare ciò che gli spetta-.
Lo trovo fastidioso rozzo, ma se è amico di Edwin forse ha qualche lato positivo. Non ho comunque molta voglia di scoprirlo.
La donna, dopo aver raccontato la sua storia, in silenzio sfiora il braccio del diavolo facendo la sua scelta. Abbasso lo sguardo a questo fallimento, devo imparare dai miei sbagli per cercare di non ripeterli. Nel frattempo l'altro sentendosi vittorioso si allontana dalla donna, sembra quasi un trofeo per lui. Alzando gli occhi al cielo apro le ali per andarmene, il suo ego è insopportabile. Anche se devo andare anche io all'Inferno non ci tengo a farlo in sua compagnia.
Appena mi alzo in cielo sento qualcosa afferrarmi la caviglia e tirarmi verso il basso. Per la sorpresa non ho modo di reagire e finisco per sbattere a terra.
  -Quanta fretta eh? Hai da fare qualcosa di più importante? Non ti piace la mia compagnia?-
  -No mi fa schifo.-
Rispondo guardandolo, non ho nulla da temere nei confronti di un diavolo.
  -Oh, che linguaggio. Non si addice ad un pennuto senza cervello-.
Mi afferra per il colletto della camicia, non vuole lasciarmi andare. Non ho tempo da perdere con uno come lui.
  -Che cazzo vuoi da Edwin? Vedi di lasciarlo in pace-.
Resto calmo ed impassibile, non serve spendere nessuna parola per dargli una risposta. Non sono cose che gli dovrebbero interessare.
  -Te lo vuoi scopare eh? Vuoi ridurlo ad essere il tuo schiavetto sessuale, non è così? Sei un pervertito, cosa penserà il tuo dio di te?-
Inizia ad urlare tenendomi ancora fermo. So cosa sta cercando di fare: vuole provocarmi per farmi parlare. Invece sto zitto ridendogli semplicemente in faccia. Ciò che sta insinuando è davvero aberrante, ma ciò che provo per Edwin non merita di essere macchiato dando attenzione a simili affermazioni.
Il mio silenzio lo irrita parecchio, la sua furia si scatena su di me con tutta la sua forza. Io non faccio nulla per fermarlo, neanche reagisco colpendolo a mia volta. Sarebbe solo un inutile spreco.
In ogni caso questo Alex non mi piace per niente, mi fa ribrezzo.
La cosa che mi disturba di più è il fatto che abbia iniziato a strapparmi le piume spezzandomi addirittura un'ala. Il dolore passerà tra un'ora, ma io vorrei cessasse subito. Ride come un folle continuando a colpirmi mentre sono a terra.
Per questo i diavoli non mi sono mai interessati, sono creature immonde. Edwin no però, quando mi ha picchiato è stato più magnanimo di questo essere e dopo mi ha anche accarezzato. Inoltre quella volta per lui è stata legittima difesa, è stata un'azione giustificata.
Il dolore non può aumentare più di così e nonostante tutto non mi ha strappato via il sorriso.
  -Quanto sei stupido, in poche ore sarà tutto sistemato e tu non potrai fare nient'altro.-
Le risse fra diavoli e angeli non sono per niente rare dato l'indole dei primi. Spesso queste devono essere sedate da qualcuno di esterno con l'uso anche di armi speciali qual'ora servissero.
  -Devi stargli lontano, hai capito? Edwin non ha bisogno di te, gli fai schifo, ti odia. Ha solo bisogno di me, deve stare solo con me, solo con me sta bene. Non può avere nessun altro-.
Finalmente termina il suo operato lasciandomi andare. Lentamente mi alzo valutando le mie condizioni, non sono così gravi fortunatamente.
  -Se ti becco ancora in giro ti farò patire tutte le pene dell'Inferno!- mi ringhia prima di andarsene.
Se il suo intento è quello di spaventarmi non c'è minimamente riuscito. Non ho alcuna intenzione di allontanarmi da Edwin.
Con estremo dolore e fatica apro le ali, nonostante una sia spezzata. Ci metterò molto più tempo, farò appena in tempo per mangiare con lui.



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