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PARADISO
Luca's pov

Alloooora allora allora allora… Marcus teoricamente dovrebbe avere appena finito il suo turno di lavoro, quindi tornerà al dormitorio per fare una doccia, a meno che non abbia voglia di volare in giro per il Paradiso.
Ho già fatto un rapido controllo dei punti che frequenta di più e non mi sembra di averlo visto, perciò la mia speranza è che effettivamente sia in camera, spero non con Gabriel però.
Non intendo dire che non mi piaccia come angelo, Gabriel è gentile e cortese, però dopo tutto quello che ha fatto a Marcus non riesco ad essergli completamente amico.
È veramente un pessimo fidanzato, per quanto insistano a dire non stanno insieme, ma non possono ingannarmi solo perché hanno paura di ferire i miei sentimenti dicendo la verità.
Si sono addirittura inventati la scusa che Marcus sia etero, anche questo però è assolutamente impossibile.
Andiamo, sarebbe uno spreco con il corpo ed il carattere che si ritrova!
Comunque, non possono farmela sotto il naso, conquistare il cuore di Marcus però è una bella sfida, ma sono sicuro di essere sulla buona strada.
Con alcune piccole modifiche direi di assomigliare molto a Gabriel, e dopo tutto questo tempo lo imito alla perfezione. Non manca molto prima che Marcus lo lasci per decidere di mettersi con me.
Sono così felice all’idea che non riesco a smettere di sorridere!
Ormai sono quasi arrivato al dormitorio, so a memoria dov’è la loro camera visto spesso la notte mi apposto fuori, nella speranza di vedere Marcus.
Mi ha detto tante volte di smetterla, ma come si fa a resistere al richiamo dell’amore?
Certo che, se mi fossi fatto scoprire meno, forse non avrebbe preso l’abitudine di mettere un fazzoletto nella serratura della porta.
C’è anche adesso, e non riesco a vedere niente.
-Se avessi una forcina potrei spingerlo via…- borbotto frugandomi le tasche, senza trovare nulla.
-Signore? Che sta facendo?-
Sobbalzo sentendo una vocina chiamarmi, ma voltandomi vedo che sono solo tre piccoli bambini.
La prima è una bambina dai capelli castani che le arrivano alle spalle, gli altri due invece sono gemelli, entrambi dai capelli scuri.
-Oh! Ecco… sono rimasto chiuso fuori.- rispondo educatamente, sperando non facciano altre domande, invece che andare via però i tre continuando a fissarmi intimoriti. -… ho qualcosa sul viso?-
Un brufolo? Ti prego no!
-… signore… siamo in Paradiso?-
Oh! Ma certo! Sono solo bambini, saranno confusi poverini.
Capita di vedere dei bambini senza le loro famiglie purtroppo, ma non hanno nulla da temere qui, perciò vengono lasciati ambientarsi liberamente.
-Sì angioletti miei. Benvenuti in Paradiso, un luogo di pace ed amore, dove potrete essere felici per sempre.- rispondo sorridendo come fa Gabriel.
-I nostri genitori sono qui?- chiede uno dei gemelli.
-Purtroppo questo non lo so, ma non temete, sono sicuro arriveranno.- 
Non è proprio vero, non ci sono garanzie, però non posso micca dirglielo così.
Potrebbero essere cattive persone e meritare l’Inferno dopotutto…
-E dove possiamo aspettarli?- mi chiede l’altro fratellino.
-Ovunque vogliate, il Paradiso è vastissimo, potete provare a visitarlo tutto senza mai riuscirci.-
Effettivamente basta solo desiderare di trovare qualcuno per incrociare la sua strada, ma se questo non vuole farsi trovare allora sarà impossibile riuscirci.
È proprio per questo però che sono certo Marcus, sotto sotto, ricambia i miei sentimenti, perché se veramente non mi volesse attorno farebbe in modo che accadesse!
-Oooh, e com’è possibile?- dicono intanto i bambini spalancando gli occhi.
Non ho voglia sinceramente di stare a parlare qui con loro, anche se forse Gabriel lo farebbe, quindi anche io devo mostrarmi altrettanto responsabile.
Magari con una risposta veloce se ne andranno.
-Magia degli angeli!-
-Ahaha, Luca! Magia degli angeli?- 
La voce di Beatrice arriva alle mie spalle, ed io arrossisco immediatamente.
Ok, non è stata la mia uscita migliore, ma c’è veramente bisogno di fare tutta la spiegazione a dei bambini?
Beatrice nel frattempo raggiunge i tre, prendendo in braccio la bambina.
-Piccoli tesori, volete sapere com’è fatto il Paradiso?-
-Sì! Per favore signora!- annuiscono i gemelli, attirati come tutti i piccoli dalla bellezza e gentilezza della donna.
-Molto bene, Luca, vuoi aiutarmi?-
-Io? Oh, sì! Sì certo… da… dove vuoi che parta?-
C’è talmente tanto da dire che non so da dove iniziare.
-Beh, dalle basi direi. Non siamo gli unici dopotutto qui.- mi sorride lei.
-Oooh, ho capito. Ok ok, allora. Diciamo che ci sono vari gruppi, ok? Ci sono gli angeli, i Serafini, i Cherubini, i Troni…-
Conto sulle dita di una mano.
Sono veramente troppi per ricordarli tutti, e non sono nemmeno da così tanti anni qui da prestarci molta attenzione.
Beatrice fortunatamente mi viene subito in aiuto.
-Proprio così, oltre a noi ci sono anche creature chiamate come Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Principati ed Arcangeli. Normalmente loro vivono altrove, ma nelle rare occasioni in cui vengono a farci visita assumono sembianze umane, anche se quello non è il loro vero aspetto. Il fatto è che le nostre menti non sarebbero nemmeno in grado di immaginarli, di conseguenza, per non turbarci, si trasformano in qualcosa a noi familiare e sicuro. Un modo sicuro di riconoscerli però sono le aureole che ciascuno di loro ha in testa, che come vedete noi non abbiamo.-
-Perché sono così tanti?- chiede la bambina.
-Perché ciascuno ha un compito diverso. Noi angeli siamo i più vicini agli umani, in quanto lo siamo stati, ed alla morte diventiamo o angeli custodi, che sono quelli che proteggono le persone in vita, o degli angeli guida, che invece accompagnano le anime appena arrivate nel Purgatorio al Paradiso. Ciascuno di noi inoltre ha un potere diverso, che lo rende unico.-
-Ne abbiamo visto uno! Un angelo guida! Ma era con un’altra persona, ed aveva le ali da pipistrello.- interviene uno dei gemelli.
-Questo perché anche i diavoli hanno i nostri stessi compiti, ma loro cercando di portare le anime all’Inferno, e noi in Paradiso.-
-Ma perché lo fanno? Sono cattivi…- brontola il bambino.
-Bravissimo piccolo, sono cattivi.- annuisco io, Beatrice però vuole comunque approfondire la questione.
-Forse sarà difficile crederlo, ma non tutti i diavoli sono cattivi, come non tutti gli angeli sono buoni, questo però lo imparerete con il tempo. Quanto alla tua domanda, lo fanno per il nostro stesso motivo, per creare altri diavoli, ma anche per punire chi lo merita.-
-Non possono essere tutti angeli però?- continua il piccolo.
-In ogni cosa ci vuole equilibrio. Siamo l’uno l’opposto dell’altro, ma dobbiamo esistere per mantenere l’equilibrio che ci è stato donato.-
-E gli altri angeli cosa fanno? I… i sera…- chiede il bambino, faticando con i nomi.
-Ciascuno una cosa diversa. Vedete, potete immaginare il Paradiso come un’altissima torre, che arriva fin lassù, lontano lontano. Noi siamo al gradino più basso, e direttamente sopra di noi abbiamo gli Arcangeli, i cui compiti sono impartiti direttamente da Dio. Al momento ce ne sono sette di loro, e forse alcuni li conoscerete; Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Barachiele, Geudiele e Sealtiele.-
-Che nomi complicati.- dico cercando di fare ridere i bambini, anche se non sembrano capire la battuta. In tutta onestà comunque non è che ci sia un manuale di istruzioni su come funziona il Paradiso, anche se assomiglia in parte all’idea che alcuni si sono fatti sulla terra, in base alla religione si segue si vedrà qualcosa di diverso, e si possono addirittura trovare molti atei, come Marcus ad esempio, perché appunto questo luogo non segue esattamente le logiche della religione che abbiamo inventato sulla terra.
Un manuale sarebbe davvero utile onestamente… almeno intanto Beatrice sorride, e va avanti con la spiegazione.
-Sopra ancora ci sono i Principati, che ispirano la nascita di nuove idee agli esseri umani. Poi abbiamo le Potestà, i custodi della storia, e le Virtù, i protettori del Paradiso, che possono essere chiamati da noi angeli in caso di bisogno. Ancora più in alto ci sono le Dominazioni, che regolano i compiti di tutti coloro che vi ho appena descritto. Gli ultimi tre invece sono un po’ più complicati; dalla cima abbiamo i Serafini, i più vicini a Dio, che ne cantano le lodi e ricevono le idee e le guide per governare l’universo, i Cherubini sotto di loro rielaborano queste guide traducendole in riflessioni, ed infine i Troni, che traducono in opere ciò che i cherubini hanno elaborato.-
-È tanto difficile…- mormora confusa la piccola.-
-Me ne rendo conto, ma è utile che lo sappiate.-
-Perciò… possiamo diventare come loro da grandi?- chiede ancora la bambina con una luce negli occhi.
-Oh questo non è possibile.- rispondo stavolta io. -Tutti gli altri esseri del Paradiso sono stati creati direttamente da Dio, e noi possiamo essere solo angeli guida o angeli custodi, in base a quello che ci va di fare al momento. Possiamo anche poltrire tutto il giorno in verità.-
-Temo che il mio amico abbia ragione.- conferma Beatrice. -Più avanti probabilmente scoprirete tante nuove cose del Paradiso, ma sappiate che siete già perfetti così come siete. L’essere angeli custodi o angeli guida non è un obbligo, è un compito che scegliamo noi di svolgere volontariamente, andando in caso ad informare chi di dovere per contribuire ai compiti, che nel caso degli angeli guida, è un Custode del Purgatorio. Adesso però è il momento della prossima spiegazione, ovvero su com’è fatto il Paradiso.-
-Non è tutto qui?- chiede un bambino sorpreso.
-Oooh, ti stupirai di quanto è grande.- dico io sorridendo, lasciando il grosso delle spiegazioni a Beatrice.
-Il Paradiso in realtà è diviso in dieci parti. Immaginatevi dei cerchi dove in ciascuno ci sono delle cose diverse. Noi siamo nel primo cerchio, il più vicino al Purgatorio, separato dal grande cancello d’oro che avete visto, che può essere aperto solo dal corno di Gabriele nei giorni in cui le anime possono entrare, ma noi possiamo volarne oltre per raggiungere la montagna in qualsiasi momento. Questo cerchio è infinito, ma nonostante sia così grande ti basta desiderare di vedere qualcuno per trovarlo, inoltre in base alle preferenze di ciascuno di noi il Paradiso può essere tutto ciò che vogliamo; un mare, una montagna, un campo fiorito. L’unica cosa uguale per tutti è il cielo, dove le nuvole perennemente immobili producono una luce simile al sole, ma non accecante. Inoltre, siccome in passato siamo stati umani, molti di noi conservano delle abitudini di quel tempo, potete trovare ad esempio pasticcerie, forni, negozi di vestiti e tant’altro, ma non dovrete mai più pagare niente. La nostra volontà inoltre muta tutti i simboli sacri che potrete vedere in giro, cosicché chiunque trovi gli elementi religiosi che ha seguito in vita.-
-Non che qui abbiano importanza però. È già chiaro per molti i nostri concetti di religione erano totalmente sbagliati. Peccato solo che rispetto alla terra non possiamo sentire i sapori o dormire.- commentò io.
-È vero, è difficile da accettare per molti, ma non siamo più umani. Le ali bianche ne sono la prova. Anche se simili rimaniamo creature diverse.- annuisce Beatrice, riprendendo a spiegare il Paradiso. -Per tutti gli altri cerchi ciò che vi dirò viene solo dai racconti di chi ci vive, noi infatti anche se tentassimo di raggiungerli ci ritroveremmo solo a volare senza meta all’infinito.-
Molto noioso se ci si prova, devo ammetterlo.
-Il secondo appartiene agli Arcangeli, ed ha l’aspetto di un infinito cielo limpido che si estende in ogni dove. Nel terzo risiedono i Principati, all’interno di grandi sale ovali ai cui estremi si estendono verso l’alto degli spalti. Nel quarto invece ci sono le Potestà, in una gigantesca biblioteca che contiene la conoscenza dell’intero universo. Successivamente nel quinto ci sono le Virtù, che all’interno di giganteschi pantheon si addestrano costantemente per essere sempre pronti a proteggere il Paradiso. Abbiamo poi il sesto cerchio, delle Dominazioni, che percorrono una lunga scalinata bianca su cui solo loro possono salire. Poi nel settimo abbiamo i Troni, seduti ciascuno in un proprio spalto dorato all’interno di una grande sala, e da lì possono svolgere i propri compiti.-
I bambini sembrano leggermente confusi, ed anche io ormai ho perso il filo del discorso, ma Beatrice va avanti a briglia sciolta.
-Siamo ormai agli ultimi cerchi, non temete.- dice vedendo le nostre espressioni. -Come stavo per spiegare, nell’ottavo cerchio ci sono i Cherubini, che vivono in un meraviglioso cielo stellato. Il nono cerchio infine appartiene ai Serafini, ed ha dei meravigliosi cristalli purissimi che riflettono la bellezza della luce divina del Signore. Ciascuno di questi angeli che vi ho descritto fino ad ora può scendere dal proprio livello fino al nostro, ma non può salire, solo i serafini quindi possono andare veramente ovunque.
-E l’ultimo cerchio?- chiede la bambina curiosa.
Beatrice prima di rispondere le accarezza i capelli. -Quello è Dio.-
Le loro espressioni di stupore sono probabilmente uguali alla mia quando Beatrice me lo raccontò.
È tanta roba da metabolizzare, ma prima o poi ce la faranno.
-Beh, noi comunque ce la viviamo veramente bene qui, soprattutto rispetto agli angeli della morte…- dico facendo spallucce, come se niente fosse.
Troppo tardi mi rendo conto che il volto di Beatrice si è rabbuiato.
Che cosa ho detto?
-Chi sono gli angeli della morte?- chiede uno dei bambini curioso.
Stavolta Beatrice non risponde subito, ed alzando lo sguardo osserva l’orizzonte come persa in chissà quali pensieri.
-Sono esseri vestiti con una lunga cappa nera, che portano con sé una falce bianca come la luna. Le loro braccia destre, dalla spalla alle punte delle dita, sono solo ossa. Sono angeli che hanno perso l’amore di Dio, tradendolo con emozioni impure. Odio, gelosia, disprezzo, il desiderio di ferire e di arrecare un danno irreparabile, la completa indifferenza per la vita. Con le loro azioni hanno perso la sua fiducia, e sono banditi sia dall’Inferno che dal Paradiso, destinati a vagare per l’eternità sulla terra come spiriti vagabondi. Non hanno più emozioni o ricordi, di loro non resta che un guscio vuoto che si muove solo per assolvere il loro compito. Tutti gli esseri viventi prima o poi sono destinati ad incontrarli, e quando lo faranno non vedranno altro che uno scheletro. Loro sono la morte.-



… ma che diamine…
I bambini impauriti hanno praticamente le lacrime agli occhi, ed anche quella che è in braccio a Beatrice cerca di scendere per correre via assieme agli altri.
Non ho parole, ci è andata giù pesante.
-C’era veramente bisogno di raccontarglielo?-
Beatrice si volta verso di me, e tutto il mio coraggio si spegne di fronte al suo sguardo.
-Devono avere paura. Il solo fatto di essere qui non ci salva da quel destino, peggio dell’Inferno stesso.-
-Ok ma… sono solo bambini.-
-Tutti possono correre questo rischio. Donne, uomini, anziani, bambini, perfino i nostri migliori amici.-
Ancora il suo sguardo è perso nel vuoto, non voglio sapere cosa sta pensando, mi spaventa già così.
-Scusami Luca, devo andare. Buona giornata.
-Anche a te…-
Cavolo, ora che sono solo preferirei ci fosse qualcun altro con me. Mi sento tremendamente a disagio dopo questo discorso.
-… penso che me ne tornerò in camera mia.-









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