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Edwin's pov

Entro nella stanza adiacente adibita a bagno, una volta chiusa la porta mi appoggio ad essa a testa bassa. Ovviamente non ci riesco e la cosa mi crea mal di testa. È una bella fortuna non dover fare la doccia con altri, posso stare tranquillo senza il timore di ritrovarmi circondato da persone con intenzioni poco carine. In effetti farei restare solo Alex, lui mi ascolterebbe e mi darebbe conforto. Stare solo non aiuta così tanto.
Mi spoglio del tutto e lascio scorrere l'acqua gelida sulla pelle. Resto in silenzio sotto il getto e guardo le gocce scorrere via.
Perché il cuore continua a battere così forte?
Forse sto semplicemente male, sto impazzendo del tutto e troppo velocemente. Sto scivolando nell'oblio come quest'acqua.
Cosa mi sta facendo quel pennuto?
Da quando lo conosco tutto è cambiato drasticamente e non so come fare. Questa situazione mi sta schiacciando sempre di più e io non so cosa fare per fermarla o controllarla. Ho paura che tutto questo mi distruggerà, ho paura di fidarmi ed essere ricambiato con delle coltellate. Ho paura di essere usato e poi gettato come spazzatura, ho paura di spezzarmi e non riuscire a ricomporre i pezzi.
Da una parte vorrei fiondarmi tra le sue braccia e non staccarmi più, ma dall'altra parte vorrei cacciarlo e cercare di farmi cambiare partner. Eppure non riesco a prendere una decisione né da una parte né dall'altra. Questa cosa mi tormenta.
Il mio comportamento è strano in questi giorni. Io sono quello che tutti hanno etichettato come cattivo. Sono rabbioso, aggressivo, menefreghista, arrogante e stronzo.
Nascondo tutto il resto e lo chiudo ermeticamente, senza che nessuno veda.
Poi è arrivato il pennuto e adesso non capisco più niente.
Perché mi fa questo effetto?
Non so neanche se considerare positivo il fatto di volerlo accanto a me. Ma non riesco a lasciarmi andare, non riesco a rilassarmi. È diverso rispetto a come mi sento con Alex, è solo un amico e sto bene con lui. Con Gabriel sento sentimenti più forti che non riesco a capire, ma allo stesso tempo mi blocco.
Forse ho solo bisogno di più tempo per pensarci su.
Come può un angelo portarmi così alla rovina?
Torno in camera venti minuti dopo, la pelle è ancora umida così come i capelli, ma non mi importa se i vestiti si bagnano. Non volevo perdere troppo tempo aspettando di asciugarmi. E di certo non mi sarei mai mostrato in mutande o addirittura nudo davanti ad un altro ragazzo.
-Doccia rilassante?- mi chiede con un sorriso. Si sposta mettendosi in un angolo del letto per darmi spazio.
Okay lo ammetto. Non sono abituato ad avere gente attorno e soprattutto non dopo essermi lavato.
-Sì, se vuoi puoi fartene una anche tu-.
-No grazie, preferisco stare ancora un po' con te. Non me ne andrò fino a quando non sarà indispensabile. Inoltre me ne sono già fatta una oggi e non ne ho bisogno.-
Senza dire altro metto in ordine le ricette per domani e sistemo la chitarra nel suo appoggio con molta delicatezza.
Forse Mary voleva aiutarmi lasciandomi solo con lui, ma non sta funzionando. La tensione si può tagliare con la lama di un coltello e il silenzio è imbarazzante.
Ma c'è un dubbio che mi pervade e che vorrei chiarire.
-Permettimi un domanda: era il tuo quel calore che ho sentito mentre dormivo?-
-Parli di qualche giorno fa?-
Lo vedo confuso, effettivamente mi sono espresso in una maniera poco chiara. Meglio dare spiegazioni.
-Sì, ero molto stanco e sono crollato dal sonno. Mi capita molto spesso e ovunque. Mentre dormivo ho sentito uno strano calore mai provato prima d'ora e quando mi sono svegliato eravamo vicini-.
-Sì ero io, non potevo svegliarti quindi ho aspettato lo facessi da solo. Soffri di narcolessia?-
-No, sono solo le batterie che si scaricano. Quando non ho più energia crollo dal sonno, tutto qui-.
-Oh mi spiace ti succeda. È una cosa importante?-
-Hai mandato via gli incubi, ho dormito benissimo per la prima volta in tanti anni-.
-Volendo posso restare qui mentre dormi, ovviamente col tuo consenso. Andrò via prima del tuo risveglio senza farmi vedere. Non sarebbe un peso per me, anzi al contrario.-
Lo ascolto e rimango in silenzio, devo pensarci.

Gabriel's pov

Quando torna mi accorgo che la sua corazza si sta incrinando. Vuole mantenerla, far vedere che va tutto bene, ma dai suoi occhi trapelano l'incertezza e il dubbio. Vorrei avere la possibilità di leggergli nel pensiero, è un gran peccato non possedere tale potere. Se sapessi ciò che gli passa per la testa lo potrei aiutare meglio.
La situazione mi sembra si sia fatta molto tesa e pesante, non ho idea di come rimediare però. Si crea un silenzio imbarazzante tra noi, nessuno dei due sa cosa dire o cosa fare. Alla fine a rompere questa cupa atmosfera è proprio Edwin. Non mi aspettavo avrebbe riaperto tale argomento. Questa è un'ottima occasione per me di fargli una proposta sperando accetti.
-Volendo posso restare qui mentre dormi, ovviamente col tuo consenso. Andrò via prima del tuo risveglio senza farmi vedere. Non sarebbe un peso per me, anzi al contrario.-
Non farei mai qualcosa contro la sua volontà, neanche una carezza di troppo. Sarei totalmente rispettosonei suoi confronti. Però è un'ottima occasione per poterlo nuovamente guardare dormire, per poterlo tenere vicino a me, sentirne l'odore e il respiro. Sarebbe fantastica come cosa. Aspetto una sua risposta senza aggiungere altro, gli lascio il tempo per pensarci attentamente. So che non è una cosa semplice per lui, spero di non star correndo troppo. Alla fine lo vedo annuire lentamente e in modo titubante.
-Ma se mi tocchi in qualunque modo ti taglio le mani-.
Nonostante la minaccia non posso non sorridere. Mi sdraio vicino alla parete e gli lascio sia più spazio sia più sicurezza. Se non dovesse piacergli qualcosa potrebbe allontanarsi con facilità. Edwin sembra apprezzare questa mia accortezza, lo vedo accennare un sorriso.
-Spero che riuscirai a dormire nonostante questo non sia il tuo letto-.
-Mi trovo anche meglio a dire il vero.-
Edwin annuisce e poco dopo stringe a sé il cuscino e chiude gli occhi. Provo invidia per quest'oggetto inanimato.
Non voglio addormentarmi per nessun motivo al mondo. Voglio ricordare ogni istante di questo momento, imprimermi nella mente il suo odore ed il suo calore.
Tornare in Paradiso in questo momento non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello, non mi è mai capitato. Di solito a lavoro concluso mi chiudo nella mia stanza a rilassarmi e basta, ma non oggi.
Come può un diavolo essere come lui?
Perché una persona buona come lui è finita in un tale postaccio?



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