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Gabriel's pov

Una nuova giornata è appena iniziata, e certamente nel migliore dei modi visto sono qui vicino ad Edwin.
È così bello, ho trascorso nuovamente la notte a guardarlo, non ho potuto farne a meno.
Tra poco dovrò andare a lavorare, non posso evitarlo in fondo, ma non mi dispiace troppo perché voglio anche andare a controllare se la commissione dei quadri è pronta.
Spero il pittore abbia fatto un buon lavoro, non mi sono nemmeno premurato di andarlo a ringraziare prima d’ora, o ad assicurarmi avesse le abilità necessarie a farlo, ormai però è troppo tardi.
Alzandomi dal pavimento accarezzo delicatamente i capelli ad Edwin.
  -Buongiorno Edwin… hai dormito bene? Ti disturbo?-.
Mormora qualcosa di incomprensibile e si gira verso di me, ha ancora un occhio chiuso e un'espressione assonnata.
  -No, non disturbi mai. Ho dormito meglio del solito-.
Arrossisco alla sua risposta, sentendo il cuore fare una capriola. Si mette seduto lasciando cadere le coperte sul materasso.
  -Devi già andare, vero?-.
  -Purtroppo sì… ma tornerò presto, te lo prometto.-
Non appena tornerà al lavoro non ci separeremo mai.
Giorno o notte che sia, gli sarò sempre vicino.
  -Faccio una rapida doccia, poi sarà meglio che vada.- dico tristemente.
  -Ti aspetterò qui. Fai pure, usa il mio bagno come se fosse il tuo-.
Annuisco dirigendomi rapidamente verso il bagno, ormai ha un aspetto molto migliorato dopo che gli ho dato una ripulita.
All’inizio mi limitavo a rimanere in un angolino, cercando di stare accanto ad Edwin senza disturbarlo, e mi sentivo in un certo senso un intruso nella stanza, ormai però mi sento completamente a mio agio a muovermi per ogni angolo, e così facendo posso sistemare liberamente e pulire ogni cosa.
I panni sporchi di Edwin sono sistemati sopra un mobiletto, in attesa di essere lavati.
Noto che una maglietta ha un buco al fianco.
  -Oh, potrei sistemargliela.-
Non sarebbe così difficile, e potrebbe fargli piacere.
Sorridendo accarezzo la maglietta, pensando al suo sorriso, alle sue morbide labbra, al suo calore, al nostro bacio…
Darei le mie ali per un altro bacio, ed un altro e un altro ancora, per poter toccare il suo viso, il suo corpo, e sentirlo vicino.
Avverto il mio corpo fremere al pensiero, ed il desiderio di quel contatto crescere dentro di me.
Tutto ciò che sarebbe potuto accadere, se solo non ci fossimo fermati… 
Avverto come una fiamma crescere nel petto, l’immagine è talmente piacevole che non posso fare a meno di chiudere gli occhi, e continuare a pensarci.
È così piacevole che non riesco a smettere, voglio continuare ad alimentare questa fiamma. Lanciando un rapido sguardo alla porta, mentre il battito del mio cuore accelera, avvicino la maglietta al mio viso, cercando l’odore di Edwin, mentre con la mano libera mi slaccio i pantaloni, lasciando che cadano a terra scoprendo il membro già eretto.
  -Ooh… Edwin…- .
Posso quasi sentirlo, vedo i suoi splendidi occhi pieni del mio stesso desiderio, il suo corpo che freme sotto il mio tocco, e mi arrivano alle orecchie i suoi gemiti, che ho potuto sentire solo per brevi istanti nella realtà.
Continuo a toccarmi fino a quando le gambe cominciano a tremare, e sono costretto ad appoggiarmi al lavandino per non cadere.
  -Edwin… Edw…-.
Un’onda di puro piacere mi travolge, mi aggrappo al lavandino con forza, lasciando che l’orgasmo mi raggiunga senza freni.
Il cuore è a mille, ed il respiro mozzato.
Lentamente riapro gli occhi, sentendo le guance andarmi a fuoco.
Santo cielo, che vergogna… eppure, è stato così bello.
Mi era già capitato di pensare ad Edwin in questo modo, ma mai così intensamente. 
È questo che ti fa provare l’amore? Comincio a capire un po’ meglio Beatrice.
Rimettendomi in piedi mi assicuro di non avere sporcato per terra, ripulendo rapidamente il lavandino per togliere ogni traccia.
L’ultima cosa che vorrei è che Edwin lo notasse.
  -…-.
L’immagine di lui, con il petto bagnato dal mio sperma, mi balza improvvisamente agli occhi, facendomi ripiombare nella lussuria.
Oh, che visione magnifica, ma anche imbarazzante. Non potrei mai chiedergli di fare una cosa simile.
… ma a lui piacerebbe?
Mi rendo conto che, dopo quello che Alex gli ha fatto, sarebbe forse troppo da accettare, ma non posso fare a meno di chiedermi, prima o poi, se avrò pazienza, accadrà?
Si aprirà con me, andando oltre ai semplici baci?
Potrò realizzare queste fantasie?
Voglio credere che sia possibile, non sono Alex, Edwin ora è più a suo agio con me.
Forse se lo spronassi, potrebbe fare uno sforzo per me… non me lo merito?
  -No. Non diciamo sciocchezze.-
Scrollo subito il capo.
Amo Edwin, e non solo per il suo corpo, o il desiderio di fare l’amore con lui.
Se accadrà sarà solo perché lo vorrà lui, io non dovrò mai fare qualcosa per metterlo in difficoltà, ho già fatto troppi sbagli in passato.
Se significa che posso continuare a stagli accanto, allora posso anche accontentarmi di queste fantasie.
Rapidamente rimetto la maglia al suo posto, aprendo l’acqua della doccia per lavarmi e raffreddarmi un po’.
Non bado nemmeno ad asciugarmi i capelli, il calore dell’Inferno probabilmente basterà, perciò ci passò solo l’asciugamano un paio di volte prima di uscire.
  -Scusa se ci ho messo molto.- dico guardando Edwin ancora a letto. -Adesso vado, tornerò presto. Ti amo!-.
Esco dalla porta sorridendo, purtroppo più in fretta di quanto vorrei visto nemmeno riesco ad ascoltare il suo saluto, e mi precipito verso il Purgatorio.

Il Piacere del PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora