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Edwin's pov

Mi sveglio e mi sento completamente ricaricato, al pieno delle mie forze. Ha funzionato davvero ed è una cosa incredibile. Faccio appena in tempo a vederlo prima che si allontani in volo, lo saluto con un gesto. È stato di parola e non ha fatto nulla che non doveva.
Ha mandato via gli incubi di nuovo, non riesco a capire come faccia. Che abbia un qualche tipo di capacità che riguarda i sogni?
Oppure inconsciamente la mia mente non lo vede come una minaccia, non ho avuto nessuna impressione di essere in pericolo. Spero davvero di non sbagliarmi. Per certi versi è stato gradevole dormire con lui vicino.
Rimango ancora sdraiato prendendomi un'ora per svegliarmi senza avere fretta. Le coperte hanno ancora il suo calore, mi ci avvolgo per non farlo sparire. Dannazione a lui, sta distruggendo lo scudo protettivo che ho creato in tanti anni e non so se esserne felice o averne timore.
Penso troppo a quel pennuto, mi sento un completo idiota. Mi alzo e mi vesto con calma, ho davvero tanto tempo a disposizione. È strano non essere in ritardo come sempre.
Prendo le varie ricette e appunti prima di dimenticarmene, sarebbe una catastrofe. Mi lancio dalla finestra e atterro davanti il portone della mensa, sono perfettamente in orario. Aspetto davanti la porta gli altri due dannati, spero che la giornata voli velocemente.
Finalmente i due bastardi arrivano, menomale, ancora qualche minuto e avrei messo le radici.
Una di loro è Queen, la riconoscerei fra mille altre. È letteralmente la lussuria fatta a persona, è perfettamente evidente.
I capelli castani sono molto lunghi e tenuti sempre legati in una coda bassa. Spesso porta fermagli neri tra cui uno a forma di piccola aletta che tiene sui ciuffi vicino al viso. Gli occhi azzurro chiaro sono affilati e le ciglia lunghe, ha uno sguardo magnetico. Ha solo delle striscie di tessuto che contengono a stento il seno e i fianchi prosperosi, ha una coda la cui punta è a forma di cuore.
Ogni notte ha sempre compagnia sia maschile che femminile, non bada molto al genere altrui. Tutti bramano di entrare nel suo letto e non è raro vedere diavoli picchiarsi per questo motivo. Penso sia inutile dato che lei dà possibilità a tutti quelli la desiderano.
Forse sono il primo a resistere ai suoi gesti provocatori, si diverte a cercare di sedurmi sapendo non ci riuscirà mai. Penso sia l'unica a sapere il mio orientamento sessuale.
-Ciao Eddy, dormito bene?- si avvicina a me provando ad abbracciarmi, la scanso.
-Non sono cazzi tuoi-.
-Oh, non vedo l'ora lo siano. So come far divertire e riposare un bel maschione come te-.
Ma la mia attenzione ricade su altro.
Il secondo è un ragazzino minuto dai capelli mossi rosa e dagli occhi castano chiaro, la parte inferiore del viso è coperta da una mascherina blu. Ha addosso maglia e pantaloni scuri, sono sgualciti e tenuti male. Tiene lo sguardo basso e sembra essere molto a disagio.
-Tranquillo, nessuno farà il cattivo qui. Come ti chiami?-
-Ruben- mi risponde con un filo di voce, fa tenerezza.
-Bene moccioso, io sono Edwin e per oggi sia tu che la svampita qui sarete i miei aiutati-
Ghigno vedendo l'espressione contrariata di Queen, mentre il ragazzino ci guarda e si mette a ridere. Perfetto, possiamo cominciare a lavorare. Sento il ragazzino toccarmi il braccio, mi giro per vedere se ha bisogno di qualcosa.
-Non capisco, al turno di oggi non ci doveva essere una certa Mary?- chiede con un po' di timore.
-Oh non lo sai? Al nostro Edwin piace la carne giovane e succosa dei bimbetti. Appena ne vede uno fa tutto il carino, e poi quando meno se lo aspetta lo fa a spezzatino!-.
Queen cerca di spaventarlo accompagnando alle parole anche un'espressione vagamente inquietante. Ci sta riuscendo. Le do un pugno in testa per farla smettere.
-Non si scherza in questo modo. Io non mangio nessuno, al massimo prendo a calci chi fa l'idiota-.
-Oh, allora per me doppia porzione~!-
La colpisco di nuovo per poi rispondere a Ruben.
-La sostituisco per evitare problemi, ho un certificato, vedi?- gli mostro l'autorizzazione, la porto sempre con me. Lo vedo tranquillizzarsi e annuire.
Entriamo dentro la mensa, mi cambio e prendo il necessario mettendomi ai fornelli. Ho dato loro il compito di pulire e sistemare tavoli e sedie. Sembra che li ignori, ma invece ascolto ogni discorso.
-Sai qual è la cosa bella di avere questo ruolo? Potersi vestire da cameriera! Sarà una bella serata oggi- si rivolge a lui, forse per tranquillizzarlo.
-Sì è vero. Adoro le gonne ampie, sono così comode e belle-. Comode eh? Forse ho capito perché si sente a disagio.
-Io le preferisco corte corte. È sempre bene mettere in mostra la mercanzia!-. Pervertita.
Chissà come se la sta passando il pennuto, sono curioso di sapere con quale diavolo lo avranno messo. Magari qualcuno così antipatico da non volerlo mai più rivedere. È gelosia? No, non credo.
Il lavoro procede bene, quei due non mi stanno dando nessun fastidio. È una cosa positiva, mi rendono tutto più facile e veloce. Qualunque cosa dica loro viene eseguita subito e nel migliore del modi. Tra una chiacchiera e l'altra fanno del loro meglio e questo lo apprezzo. Non è per niente male lavorare con loro due, spero capiti spesso.
Prima di aprire le porte per i pasti dico loro cosa dovranno fare mentre io servirò il cibo. A Queen le porgo una divisa da cucina con una retina per capelli e dei guanti: laverà i piatti.
-Non è giusto, perché io?-
-Perché se no passeresti tutto il tempo a flirtare con chiunque-.
Gonfia le guance mettendo il broncio, ma va a cambiarsi senza dire altro.
A Ruben invece do un completo da cameriera, mi guarda sorpreso ed esita.
-Ma è femminile, sei sicuro che posso?-
-So che questa roba ti piace, no? Sii te stesso ovunque tu sia e senza vergogna. Devi dare sempre il massimo di te e non apparire come vorrebbero gli altri-.
Gli vedo brillare gli occhi alle mie parole, direi che ho fatto centro.
-La prossima volta portatene uno da casa, va bene?-
-Grazie, grazie mille!- lo vedo correre veloce verso l'altro camerino.
Mi fa tenerezza.


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