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Gabriel's pov

Con il capo basso volo muovendo le ali solamente l'indispensabile, sento come un macigno nel petto e nello stomaco che mi spingono a smettere di muovermi ed a restare fermo, ma non posso. Lo scenario di fronte a me quasi è invisibile, come se ci fosse una cortina di fumo sui miei occhi.
Perché mi sento così?
Perché sto andando via così?
Forse perché so bene di non poter far nulla, perché se fossi rimasto sarebbe stata più simile ad una tortura, qualcosa che quel diavolo meriterebbe molto più delle anime dannate.
Credo che il mio sguardo si sia fatto più serio perché sento la fronte corrugata, e nel momento in cui torno normale sono quasi intorpidito.
Forse non sarei dovuto andare via, non lo capisco, non ho la certezza di niente.
Se in questo loro mondo funzionano così le cose anche quello che stavamo facendo non aveva valore?
Beh, ad esser sinceri anche se così fosse mi andrebbe bene, fino a quando posso stringerlo tra le mie braccia, sento ancora il calore del suo corpo ed il piacere provato, mentre adesso sono pervaso solo da un gelo nostalgico.
Com'è possibile che mentre mi sto dirigendo verso il paradiso mi sento sempre un passo più lontano dalla vera felicità, mentre questo luogo così distante è quasi l'inferno?
No, non devo pensare così, questo è il luogo a cui appartengo, di cui ringrazio ogni giorno Dio di tale concessione.
Ormai il dormitorio è lontano e devo solo superare la cima del Purgatorio, potrebbe sembrare ad occhio un viaggio lunghissimo, ma per le ali di un angelo ciò che impiega secoli alle gambe umane porta ad una decina o più di minuti, è giusto che sia così. Infondo noi ci spostiamo anche nel loro mondo ad una velocità superiore a qualsiasi mezzo conosciuto, in modo da poter vegliare sulle anime di cui ci siamo fatti carico.
Io ancora non ho preso la decisione su chi costudire, perché nonostante durerà solo fino alla morte dell'umano, e per me quindi vuol dire ben poco, è qualcosa che reputo importante e da scegliere non a caso.
A ben pensarci Ed mi aveva parlato di due sorelline, forse una delle due sarebbe la scelta migliore che potrei mai fare, se fossero ancora in vita.
Potrei parlargli seriamente di questa possibilità, la prossima volta che lo vedrò, anche se non so ancora come guardarlo in faccia...
Ormai sono arrivato alle porte del Paradiso, in ogni caso. Questo è separato dal monte del Purgatorio tramite una cortina di nuvole che si estende in ogni dove, su cui si trova un altrettanto lunga grata dorata superabile solo tramite il cancello del Paradiso. Questo sempre fatto d'oro è gigantesco in modo da poter far passare quante più anime redenti possibili, non sempre è aperto per queste però perché attendiamo l'arrivo di un certo numero di anime che in seguito diverranno angeli, e vengono aperte tramite il corno di Gabriele. Ricordo che i miei genitori vollero darmi un nome simile in suo onore. Noi angeli comunque possiamo passare quando vogliamo anche se il cancello si apre solo lo stretto necessario ed in qualsiasi direzione volerai arriverai sempre di fronte ad esso.
Superata la porta non riesco però nemmeno a sollevare lo sguardo ancora, perdendomi così uno spettacolo che solitamente mi scalda sempre il cuore, non solo grazie al perenne bel tempo.
Oltre alla struttura del dormitorio, situata non molto distante dall'entrata, sparse in immensi campi verdastri, macchiati dal bianco delle nuvole su cui poggiano, ci sono tranquille abitazioni ed edifici di ogni tipo, tutto questo però è distante rispetto al cancello in quanto quest'area si presenta come solo un insieme di nuvole. Nel luogo in cui spesso mi trovo a muoversi c'è come prima cosa un gigantesco campanile bianco la cui grande campana scandisce il tempo in cui gli angeli devono andare dalle anime nel Purgatorio, si possono poi trovare delle panetterie o negozi di dolciumi. Per quanto riguarda i vestiti invece non ce ne sono molti, ci si limita a comuni camicie e pantaloni per gli uomini, utilizzabili anche da donne, o da lunghi vestiti sempre per queste ultime, anche se possono essere usati anche dai primi. Non vi sono tutti gli orribili concetti che hanno gli umani, qui ognuno può essere ciò che realmente è, sia che si senta maschio o femmina, ed è amato indistintamente da tutti.
Non ho mai viaggiato tuttavia a lungo per il paradiso, limitandomi a ciò che conosco, per il semplice fatto che anche per gli spostamenti non ho un'indole molto curiosa.
Purtroppo però non riesco a coprire molto spazio per raggiungere il corridoio che sento una voce chiamarmi dalle spalle.
-Gabriel!-.
-Mh?-.
Voltandomi vedo Marcus, il mio compagno di stanza, stavolta non nudo ma con addosso dei lunghi jeans ed una maglia bianca a maniche corte, che lascia comunque intravedere il tatuaggio che ha sul braccio. I suoi capelli marroni sono pettinati all'indietro e gli occhi, dello stesso colore, sono ben vispi.
-Marcus...-.
Dico solamente in segno di saluto.
-Finalmente ti ho trovato! Dove sei stato?-.
-Nel dormitorio dei diavoli.-
Non ho bisogno di nascondere nulla, non è vietato andar lì anche se pericoloso.
-Ultimamente vai sempre più spesso lì, stai cercando di far redimere qualche diavolo? Sai bene che è inutile, non c'è via di uscita per quel mondo.-
Mi dice serio.
-No, ho solo conosciuto un ragazzo con cui ho piacere di passare il tempo.-
Dico spostando lo sguardo facendo per riprendere a muovermi, mentre lui mi segue.
-Gabriel stai attento però, dei diavoli difficilmente ci si può fidare, potrebbe usarti solo per il suo divertimento.-
-No, stai tranquillo non farebbe mai nulla di simile.-
Rispondo con sicurezza, ma a ben pensarci il dubbio mi era venuto nemmeno una decina di minuti prima.
-Come mai mi cercavi comunque?-
Chiedo per cambiare discorso.
-Ah sì! Oggi c'è l'arrivo delle anime! Non possiamo perdercelo!-
Risponde lui sorridente prendendomi per il polso, tirandomi nella direzione opposta.

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