Edwin's pov
Lo vedo allontanarsi e lo saluto muovendo la mano. Quando non lo vedo più mi muovo anche io verso il dormitorio a testa bassa.
Accidenti, io non ho fatto mai nulla di così cattivo. Al massimo ho partecipato a qualche rissa, ma solo per difendere me stesso o qualcun altro. Se solo vedessero come tratto Mary, faccio due lavori per poterle dare il meglio. Se solo vedessero come io ho aiutato Ruben ad essere sé stesso. Se solo vedessero come io cerchi di vivere stando lontano dai diavoli veramente cattivi...
Invece guardano il mio aspetto, guardano le mie ali e pensano di sapere già tutto di me. Quel Marcus non sa un cazzo di me, non sa quanto sia vero il mio amore, quanto ho sempre desiderato qualcuno da amare.
A pensarci una cosa cattiva l'ho fatta. Ho picchiato Gabriel una volta, l'ho picchiato a sangue. Ancora tutt'ora me ne pento amaramente. Se non lo avessi fatto, se mi fossi comportato meglio quella volta... magari quel tipo non sarebbe così disgustato da me. Forse appoggerebbe il nostro amore...
Nostro amore... io cosa faccio effettivamente per la coppia? Peggioro sempre le cose con le mie parole e le mie azioni. Pensavo di far bene ad intervenire contro Marcus, pensavo di dimostrare così quanto io tenga a Gabriel. Ma credo di aver solo peggiorato il suo umore. Mi aveva detto di stare nascosto... ma come potevo? Io non sono egoista, non sono una brutta persona! Non lo avrei mai lasciato da solo in balia del veleno di Marcus, certe cose ti corrodono dentro fino a farti diventare un guscio vuoto. Non voglio questo per Gabriel, non volevo lasciarlo solo.
Però adesso ha bisogno dei suoi spazi, non di me. In questo momento peggiorerei solo le cose standogli accanto. O forse dovrei corrergli dietro? Guardo verso la direzione in cui si è allontanato. Forse dovrei raggiungerlo, abbracciarlo e stringerlo a me, piangere insieme se necessario.
Qualcosa mi blocca, non credo gli farebbe piacere. Ha perso un amico e io penso proprio non gli sarei d'aiuto. Forse starebbe meglio senza di me?
Forse penso troppo, forse penso troppo in negativo. Dovrei sciogliermi, essere più impulsivo, cazzo! Più passionale, più stronzo! Dovrei essere l'Edwin di prima, almeno in parte.
Perché mi sembra così difficile? Perché cammino sulle uova e traballo come se non sapessi più mettere un piede dietro l'altro?
-Maledizione!-. Calcio una pietra fino a farla rotolare lontano. -Maledizione!-
Così, dovrei essere così! Ma quando sto con lui... maledizione!
-Edwin?-.
Mi pietrifico e mi giro verso la voce. È solo Queen per fortuna, ha uno sguardo preoccupato. -Stavo cercando te e Gabriel, ma non eravate in stanza. Perché sei da solo? È successo qualcosa?-.
Sospiro e mi passo una mano tra i ricci. -Sono successe tante cose, una peggiore della precedente...-.
-Gabriel ti ha lasciato...?-.
-Cosa? No no, questo no!- mi affretto a chiarire la situazione. Almeno credo non lo abbia fatto, credo non lo farà. -Ha perso il suo migliore amico ed era sconvolto. Io non sono riuscito a fare molto, anzi penso di aver peggiorato le cose. Adesso Gabriel si sta facendo un giro, aveva bisogno dei suoi spazi-.
Queen fa un sospiro di sollievo. -Vedrai che tutto si sistemerà-.
Annuisco per darmi forza. -Ma perché ci stavi cercando?-.
-Volevo parlare con voi per darvi dei consigli, per sapere come stava andando. Ti offro da bere al Berry's Castle, ti va? Così non resti solo-.
Annuisco di nuovo, non mi sembra una cattiva idea. Alla fine volevo proprio parlare con lei.Non appena arrivati ci sediamo ad un tavolo, non c'è ancora molta gente.
-Bentornati al Berry's, cosa vi porto?- ci chiede Demon, uno dei camerieri, con gentilezza.
-Io un Sex on the Beach, tesoro- ordina Queen, stranamente non prova a flirtare con lui.
-Io un Cuba Libre, grazie-. Non mi piace bere alcolici, ma berne uno non mi farà male.
Demon si scrive le ordinazioni per poi andare verso il bancone, dietro di esso non ci sta Berry come al solito, ma Davon.
Berry è dall'altra parte del locale, sta discutendo molto ferocemente con due uomini. È la prima volta che la vedo così incazzata, della sua rabbia ne avevo sentito solo parlare. È una donna alta e slanciata dai capelli corti rossi, i suoi occhi sono castani e un sopracciglio è diviso a metà. Si veste in modo casual senza accentuare mai troppo le sue curve. Può sembrare una donna innocua, ma in realtà ha un pessimo carattere. Beh per farsi rispettare deve usare il pugno duro e non fa sconti a nessuno. Fai casino e lei non sentirà nessun tipo di scusa, ti caccerà senza alcun indugio. Forse è proprio questa fermezza ad aver fatto colpo su Flegiàs, più che il suo fisico. I due uomini non vogliono andarsene, perciò Berry lancia un paio delle sue carte da poker, sono in metallo e tre lati su quattro solo affilati come coltelli. Le carte colpiscono i due tipi facendo loro molti tagli. Loro scappano, ma Berry li rincorre.
-Hey! Non ho ancora finito con voi, avete un conto da pagare!-.
Così è Davon a preparare i cocktail.
-Un Cuba Libre e un Sex on the Beach, per favore-. Demon gli dà le nostre ordinazioni.
-Oh per il secondo possiamo fare anche subito. Facciamo una pausa e andiamo nella spiaggia del lago del Purgatorio- gli risponde Davon ammiccando.
-Ma non possiamo andarcene adesso, Berry ci ammazzerebbe-.
-Beh, lascia alcune delle tue copie, dai Demy-.
Copie? Effettivamente ci sono altri due Demon che girano per il locale, ma sembrano quasi dei fantasmi.
-Mi piacerebbe, ma non voglio rischiare l'ira di Berry. E poi perché proprio il lago del Purgatorio? Non capisco-.
-Sei proprio un guastafeste!-.
-Non dire così... mi rendi triste-.
-Scusa, scusa-. Di fretta e furia prepara tre cocktail.
-Fammi indovinare: il terzo è per te?- gli chiede Demon.
-No, è per te. Scogliti un po' dolcezza, magari dopo il lavoro ti porto a ballare-.
-Va bene, va bene, ci penserò-. Beve il suo drink prima di portarci i nostri.
-Sono cotti l'uno dell'altro- commenta Queen.
-Io non ne sono sicuro, Demon non mi sembra stia al gioco-. Le sue risposte sono molto spesso evasive.
-Guardalo bene, guarda che occhiate lancia al suo collega. Sono gli stessi occhi con cui Gabriel guarda te. Demon è solo insicuro, probabilmente ha paura di non essere abbastanza per Davon, di essere in difetto-.
-Beh, come mi sento io spesso...- commento bevendo un sorso.
-Oh tesoro, raccontami tutto-.
Divento un fiume in piena, mi fermo solo per bere. Le racconto tutto quello che è successo questa mattina quando l'ho deluso cambiandomi in bagno. Poi passo all'Eden, non posso evitare di arrossire. Mi sforzo di darle tutti i dettagli possibili, soprattutto del mio attacco di panico. Invece parlo poco di quello successo con Marcus. È una cosa personale di Gabriel e di certo non aiuterebbe a far andare la relazione.
-Io non capisco, volevo tanto stare in intimità con lui, all'inizio mi sentivo pronto a fare il prossimo passo. Ma poi tutto è sfumato. Non può andare avanti così, non può succedere ogni volta. Prima ero più impulsivo, agivo più che pensavo. Adesso invece c'è sempre qualcosa che mi frega e non va bene. Lo vedo come mi guarda, vedo quanto mi desideri. E non solo in senso sentimentale! E anche io lo desidero. Ma allora perché sta andando tutto male?- concludo il mio discorso, spero mi possa aiutare...
-È normale essere più pensieroso, è la tua prima relazione dopotutto. Impara ad ascoltarlo di più, a respirare più volte per rilassarti e al primo pensiero agisci. Nulla che potrai mai fare allontanerà Gabriel, non pensare a quello, non pensare a quelle paure. Per salvare le uova non bisogna camminarci sopra lentamente, bisogna invece prendersene cura-.
Penso di aver capito, dovrei parlare di più con Gabriel, ascoltarlo e sciogliermi un po'. Lui mi ama, non lo perderò mai.
-Per il resto... hai mai pensato di prendere tu il controllo?-.
-In che senso?- le chiedo.
-Vedi, hai avuto un attacco di panico quando Gabriel ha cercato di toglierti i pantaloni, hai cominciato a sentirti a disagio quando Gabriel ha fatto le sue mosse. Finché eri tu ad essergli saltato addosso ti sentivi protetto, vero?-.
-Sì è vero...-.
-Sei scattato perché dentro di te si era risvegliato il trauma, e tu hai reagito come non hai potuto fare con Alex-.
Annuisco, ha senso, tutto ha senso.
-Cosa potrei fare?-.
-Innazitutto parla con lui e ascoltato. Poi per le prime volte prendi tu le redini a livello intimo. Scegli tu quando e come iniziare, quando fermarti e tutto il resto. Ti darà tanta sicurezza e quando passerai le redini a lui vedrai che goderai come un matto~!-.
-Tu dici? E se non dovesse piacergli come cosa?-.
-Fidati di me, capirà le tue esigenze. E poi anche lui è alle prime armi, pensa anche a questo. Ti consiglio di metterti delle belle mutandine, aiuteranno a far accendere i fuochi dell'amore!-.
Sta alludendo al regalo che mi ha fatto qualche giorno fa. Le tiro un fazzoletto in faccia.
-Non dire queste cose, gnew, sei una pervertita!- urlo completamente imbarazzato. Lei si mette a ridere.
Finiamo per chiacchierare ancora del più e del meno, mi dà anche qualche idea su come entrare in intimità con Gabriel. Voglio rafforzare il nostro rapporto, voglio dimostrargli che anche io lo amo davvero.
Mentre noi due parliamo all'improvviso qualcuno picchietta sulla mia spalla.
-Ehi tu...-.
-Mh?-.
Mi giro e vedo un volto familiare, è la ragazza un po' scontrosa dell'ultima volta.
-Hey ciao. Vuoi unirti a noi?-.
-Ciao tesoro- la saluta Queen.
-N-no...- risponde lei, visibilmente rossa in viso.
I suoi occhi vagano da ogni parte come se stesse fissando una mosca impazzita. -Volevo solo... ecco...- un'altra pausa e vari sospiri. -Ho preso un granchio, non sei un bugiardo... mi spiace.-
-Scuse accettate, anche io avrei reagito come hai reagito tu. Io sono Edwin, piacere di conoscerti-.
Queen si avvicina alla ragazza e le sussurra qualcosa che io sento benissimo. -Anche lui ha un angioletto nel suo cuore!-.
Le tiro un altro fazzoletto in faccia. -Ma ti sembra il momento di fare gossip?! Pervertita-.
-Per me è sempre un buon momento per parlare di amore~!-.
La ragazza diventa rossa come un peperone. -Mara.-
Appena Queen le sussurra all'orecchio sembra sul punto di esplodere. -Ma che vuoi!- sbotta saltando indietro di un passo.
Una volta calmatasi sbatté le ciglia un paio di volte, confusa, guardando poi Edwin
-Aspetta, che vuol dire? Tu ti vedi...-
Con un angelo. È sott'inteso, mentre lo dice si guarda attorno circospetta.
-Sono fidanzato con un angelo, sì-. Non ho alcun timore nel dirlo, né vergogna. Sono stufo di dovermi sentire in difetto per questo. Bevo un sorso del mio drink. -Non lo sanno in molti, ma è così. Non tutti i diavoli sono dei mostri e non tutti gli angeli ci sono ostili. Quindi che c'è di male a frequentare un angelo?-.
-Nulla! Niente di male. Dovrebbe sempre trionfare l'amore e non l'odio!-.
Se solo fosse così semplice...
Mara abbassa lo sguardo, leggermente corrucciata.
-Però... se si è di due mondi diversi, come si può sperare di condividere una vita? Per quanto ci provi sei quello che sei, e non puoi neanche impedire che degli stronzi da entrambe le parti combinino dei casini...-.
Penso alle sue parole, questi dubbi hanno sfiorato anche me. Ma adesso che sono dentro una relazione ho un pensiero diverso.
-Essere un diavolo non dovrebbe essere uno stigma, non dovrebbe essere una discriminante. Siamo delle persone, anche noi abbiamo un cuore. Anche noi proviamo dei sentimenti e vogliamo un paradiso. Io non rinuncerò al mio paradiso a causa di alcuni stronzi, lotterò per il mio ragazzo, lotterò per l'amore che provo. E so che non sarò da solo. Non ho costretto Gabriel ad amarmi, il nostro sentimento è sincero. Affronteremo le difficoltà insieme per una vita migliore. Non lascerò che siano altri a decidere del mio futuro-.
Queen mi guarda con occhi brillanti, mi fa arrossire. Guardo da un'altra parte come se avessi visto un insetto. -Il giudizio di uno stupido stronzo non ha alcun valore. Flegiàs mi ha sempre insegnato a vivere senza mai nascondermi ed è quello che faccio, tutto qui-.
Mara torna rossa al nome di Flegiàs, e sobbalza tamburellando le dita sul tavolino.
-Bah, chissenefrega tanto...- mormora tra sé e sé.
Da quello che aveva sussurrato Queen, forse anche Mara ha un certo interesse verso un angelo. Spero che le mie parole la possano aiutare.
-Vorresti incontrare Flegiàs?- le chiedo senza girarci attorno, con questa ragazza la via migliore è essere diretti.
Per poco Mara non sembra svenire sul colpo.
-M-ma f-figurati! Non è che sono venuta a parlarti solo perchè conosci Flegiàs! Sarebbe da totale perdente cercare di avvicinarlo in questo modo! Volevo solo fare la cosa giusta!- risponde incrociando le braccia, ancora rossa dall'imbarazzo. Tuttavia dal modo in cui si mordicchia il labbro si nota come la tentazione sia forte. -... senti... ma... è proprio come dicono?-.
-Beh, fra un paio di giorni Flegiàs potrebbe passare la sua pausa qui al bar. Te lo dico solo come informazione, nulla di più. Ti consiglio di portarti dei peperoncini, lui li adora come snack-. Un po' mi diverte questa situazione, Mara mi sta davvero simpatica. -In che senso "è proprio come dicono"? Cosa si dice su di lui?-.
-Dai insomma, che è stra-forte! Non c'è nessuno come lui, è il diavolo top! Gli basta un solo gesto ed è in grado di comandare un intera legione, e che chiunque provi ad attaccarlo viene schiacciato dalla sua aura!-
Una nuova luce si è accesa negli occhi della ragazza. -È il meglio del meglio, i cui poteri superano il limite dell'inimmaginabile!-.
-Oh sì, è il diavolo più forte di tutti ed è anche una brava persona. Si batte per aiutare tutti, per rendere l'Inferno un posto migliore. Sa essere temibile, ma anche gentile. Le sue guardie lo seguono perché credono in lui, credono nella sua forza, hanno fiducia nei suoi ideali. Non lascia nessuno in difficoltà, si batte sempre per tutti. È davvero un grande uomo e io sono grato di averlo avuto prima come maestro e poi come padre-. Anche nei miei occhi c'è una luce. -Pensa, è talmente forte che non ha bisogno di usare il suo potere! Sarà sicuramente qualcosa di molto potente!-.
-Io ho sentito che può sparare dei raggi laser dagli occhi o dalla bocca!- si unisce a noi Queen.
-Non credo sia qualcosa del genere, penso sia qualcosa di più ancestrale. Forse sa alterare la realtà o usa onda elettromagnetiche, qualcosa del genere. Tu che ne pensi, Mara?-.
-Lo sapevo! Nessuno può batterlo!- esultò Mara sbattendo la mano sul bancone. -Nah, i raggi laser sono troppo mainstream, da bambinetti. Secondo me è in grado di governare l'intero Inferno, come se fossero una cosa sola!-.
-Potrebbe starci! Qualcosa di così forte che distruggerebbe tutto in poco tempo. E Flegiàs è una persona così buona che non vuole usare questo potere neanche contro i criminali più schifosi. Lo ammiro tanto per questo. Sono sicuro che prenderebbe anche te sotto la sua ala-.
Manca tanto così che la testa della ragazza non esplodesse. -Ma va, ma che discorsi fai! Figurati, e poi te l'ho detto, non voglio farmi raccomandare! Fare parte della sua squadra sarebbe un grande privilegio, ma sono perfettamente in grado di dimostrargli che potrei dare un contributo con le mie forze!-.
-Certo, non lo metto in dubbio, dico solo che Flegiàs accetterebbe e proteggerebbe tutti, anche gli angeli. Ha conosciuto Gabriel, ha accettato la nostra relazione, è stata una bella cosa. Sono sicuro riuscirai a dimostrargli chi sei-.
Mara si morde con forza le labbra per evitare di sorridere, ma i suoi veri sentimenti sono evidenti. -Puoi contarci che lo farò!- esclama, precipitandosi all'improvviso e senza dare alcuna spiegazione verso la porta.
Sia io sia Queen ci mettiamo a ridacchiare vedendola allontanarsi così. La salutiamo anche se probabilmente non ci può sentire. Mi sta davvero simpatica, spero di rivederla di nuovo e di diventarle amico.
Queen paga per entrambi e mi accompagna fino a casa. Ormai è notte, il cielo è tutto nero e la luna è solo uno spicchio. Ringrazio Queen ed entro in stanza, Gabriel non è ancora arrivato. Chissà cosa sta facendo, chissà come sta.
Prima di mettere in pratica i consigli di Queen, voglio parlare con Gabriel. Voglio imparare ad ascoltarlo, ad essere partecipe dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti. Non sono una persona egoista, mi è sempre importato di lui. Gli chiedo spesso se vuole mangiare o se ha dormito bene, lo faccio in modo spontaneo. So che gli angeli non hanno bisogno di queste cose, ma per me è importante sapere come sta. Ma ho ancora molto da imparare, voglio essere più presente per lui, voglio migliorare per la nostra relazione. Non so perché, ma mi sento come se questa fosse la mia ultima possibilità di dimostrargli quanto lo amo veramente.Avviso!
Abbiamo aperto un account su Deviantart a nome de Il Piacere del Peccato. Per chi non sapesse cosa sia Deviantart, questo è un social simile a Facebook dove si possono pubblicare soprattutto disegni. Creare un account è facile e gratuito, vi si può accedere tramite Google o tramite la app apposita. Trovate il link dentro la mia biografia!
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Il Piacere del Peccato
RomansaAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...