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Edwin's pov

Sto facendo un bellissimo sogno. Io e Gabriel siamo una famiglia, abbiamo una casa tutta nostra e ci prendiamo cura di Mary e delle mie sorelline. Sono così felice e riempio di baci mio marito.
-Edwin... Edwin?-.
-Gnew... altri cinque minuti...- mormoro ancora assopito, non voglio che il sogno sparisca. Mi sento accarezzare, afferro il braccio e lo stringo a me. Apro un solo occhio guardando Gabriel e gli sorrido. Oggi sto molto meglio, un contatto del genere non mi fa tremare o sentire a disagio. Nei giorni scorsi è andata sempre prevalentemente bene, ma ieri ho avuto un tracollo emotivo. Ho pianto praticamente tutto il giorno, ogni pensiero faceva male e non avevo la forza neanche di alzarmi dal letto. Ho sempre paura che Alex possa sbucare dalla porta o dalla finestra, certe volte ho perfino paura possa essere dentro il bagno o l'armadio. È un pensiero irrazionale, me ne rendo conto. Ma quando sto molto male non riesco più a ragionare. Gabriel mi è stato accanto e mi ha consolato per tutto il tempo, non si è annoiato a vedermi in quello stato. Apprezzo molto questa cosa.
Ultimamente si mette spesso davanti alla finestra, non so perché lo fa. Forse gli piace guardare fuori durante la notte. Dopotutto non ha bisogno di dormire, può passare la notte a fissare quello che vuole. C'è da dire che mi sento al sicuro quando lo fa, anche se mi piacerebbe dormire più spesso insieme a lui.
-Grazie per ieri- mi metto seduto e gli lascio un bacio sulla guancia. Mi stropiccio gli occhi e mi stiracchio le braccia. -Devi andare a lavoro?-.
-Di nulla, lo farei altre mille volte- mi accarezza delicatamente il viso. -No, in realtà volevo andare a parlare con Ruben... per ringraziarlo. Ti dispiace? Non ci metterò molto, e sarò nel corridoio se è in camera sua.-
-No fai pure, tranquillo. Solo chiudi la porta quando esci, io penso mi farò una doccia- mi gratto i capelli e sbadiglio. In realtà vorrei tornare in quel sogno, ma penso sia impossibile. Inoltre non voglio dormire senza la presenza di Gabriel.
Annuisce dandomi un bacio sul palmo della mano, subito dopo si dirige verso la porta.
-A dopo!-.
Esce velocemente e chiude subito la porta dietro di sé. Sto qualche minuto nel calore delle coperte, cerco il suo odore per sentirmi ancora tranquillo. Guardo il bellissimo quadro che Gabriel mi ha portato. Lo abbiamo affisso alla parete difronte al letto, sopra la scrivania. È stupendo, non vedo l'ora di vederlo con i miei occhi.
Mi convinco di alzarmi e andare in bagno, canticchio una canzone che ho in mente. Evito come sempre lo specchio, mi fa ancora star male e non voglio rovinare la giornata. Mi tolgo tutti i vestiti e li lascio cadere per terra senza curarmene per il momento. Dovrei fare una lavatrice... magari domani. Entro in doccia e mi rilasso usando acqua tiepida. Mi lavo per bene i capelli e successivamente passo al corpo. Non ci impiego molto, inizio a non sentirmi a mio agio a stare completamente nudo e solo. Mi asciugo velocemente e mi vesto con i primi abiti puliti che trovo. Sono sempre piegati ed ordinati, ringrazio sempre Gabriel con dei piccoli baci e degli abbracci. Prendo la chitarra e mi metto seduto sul letto, la accordo ed eseguo dei brevi esercizi. Da vivo usavo dei plettri, adesso pizzico le corde con le dita. Il mio tocco è delicato e deciso, come se sto accarezzando qualcuno. Di colpo mi viene in mente l'immagine di Gabriel a petto nudo. Arrossisco tantissimo e poso subito lo strumento, rimango seduto a fissare il vuoto. Non dovrei pensare a queste cose, non dopo ciò che mi è successo. Finirei solo per stare molto male.
Qualche minuto dopo Gabriel entra accompagnato da Ruben.
-Ciao Edwin! Spero non ti dispiaccia, ma è venuto anche Ruben.-
-Ciao Edwin!- mi saluta con la mano.
-Hey. No non mi dispiace- ho i capelli ancora umidi e sorrido guardando entrambi.
-Edwin, c'è un bellissimo negozio di peluche che vorrei farti conoscere. È meraviglioso, tutto colorato e ci sono peluche di ogni tipo e forma, anche sistemati in degli scenari. Verresti con me? Sono super sicuro ti piacerà tantissimo-.
-Effettivamente sembra un bel posto, vieni con noi, Gabriel?-.
-In realtà pensavo di rimanere qui, per sistemare la camera.- mi risponde, le sue parole mi sorprendono. -Amo passare il mio tempo con te e lo farei per il resto dell'eternità. Penso però che ti farebbe bene uscire con degli amici, per divertirti e non pensare a niente. Potrebbe aiutarti.-
-Oh va bene, grazie. Sei sempre un pennuto tanto premuroso- gli do un bacio sulla guancia. -Non faremo tanto tardi-.
-E ci divertiremo tantissimo!- saltella Ruben contento.
Entrambi salutiamo Gabriel prima di uscire.
-A dopo!-.

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