Capitolo 28.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Jamie's pov

"Allora... Grazie della bella serata, Jamie." Mormora Amelia, quando la riaccompagno a casa. Annuisco e le sorrido in risposta. Non volevo andare da solo a questo evento, quindi ho pensato di chiederle di accompagnarmi. Questi eventi sono già abbastanza imbarazzanti, ma affrontarli con qualcuno al mio fianco li rende un pochino migliori. Certo, stare con Dakota sarebbe tutt'altra storia... lei non riesce solo a tranquillizzarmi, ma mi fa perdere la testa e mi fa totalmente dimenticare il posto in cui siamo e ciò che stiamo facendo. Ma comunque stasera non è stato molto brutto. "Sicuro di non voler entrare?"

"No, no.. passerò domani a salutare le bambine. Adesso staranno dormendo e non mi va di svegliarle." Le rispondo, sorridendo. Lei mi sorride a sua volta e poi ci salutiamo, lei scende dalla macchina e, quando entra in casa, metto in moto e guido verso casa nostra. Mia e di Dakota.. ma adesso senza Dakota. Ieri abbiamo finito quella conversazione in modo brusco, non mi piace per niente.. oggi avrei voluto chiamarla, ma al tempo stesso non volevo sembrare opprimente. E anche perché non sapevo cosa dirle: sono sempre io che rovino tutto per motivi stupidi. Ha ragione a prendersela con me e a pensare che sia un'idiota geloso che non crede che lei sia abbastanza, quando in realtà lei è tutto per me. Non so come faccia a sopportarmi e perdonarmi sempre. Deve amarmi davvero tanto.. e io la ripago così, rendendole la vita difficile e facendole credere che non sia abbastanza per me. Una volta arrivato in hotel, mi tolgo la cravatta e la giacca e mi slaccio la camicia, poi prendo il mio cellulare e mi siedo sul letto per chiamarla. Ma cosa dovrei dirle? Sarà stanca di questo ennesimo tira e molla, devo imparare o controllarmi o finirò per fare la stessa cosa anche quando saremo sposati. E io non voglio. Lei sarà mia moglie, cazzo, tutto il mio mondo. Lo è già adesso, ma allora saranno intollerabili certe cose che, in realtà, non dovrebbero esistere nemmeno adesso. Fisso lo schermo del cellulare: come sfondo adesso c'è un selfie di Dakota che si è fatta col mio telefono, l'ultima volta che le ho chiesto di tenermelo per un attimo. Fa sempre così: prende il mio telefono e si scatta dei selfie con delle facce strane, per poi farmi trovare delle bellissime foto in galleria. Adesso non sorride così.. in questo momento probabilmente è molto triste e delusa. Per colpa mia. E non voglio sentirla così... sopratutto perché è colpa mia. Butto il cellulare sul letto e mi spoglio per farmi una doccia veloce prima di dormire. Nella doccia, non posso fare a meno di immaginare la mia piccola grande donna che mi abbraccia da dietro, come fa spesso quando si accorge che sto facendo la doccia senza di lei. Fanculo, dovrebbe essere qui! Qui con me, non con quello lì ad organizzare feste! Ecco, l'ho fatto di nuovo... mi sto ancora comportando come uno stupido adolescente geloso. Cazzo, ha accettato di sposare me, con quello lì ci organizza delle feste e basta, perché sono così geloso? Devo smetterla. Esco dalla doccia e mi metto il pigiama, mi infilo sotto le coperte e mi sforzo di non pensare a lei. Ma è impossibile non pensare a lei. Mi giro e mi rigiro nel letto.. non riesco a dormire senza di lei, ma sopratutto, non riesco a dormire sapendo che lei probabilmente è molto arrabbiata con me. Ed è con quello, in questo momento. Fanculo, devo chiamarla. Accendo la luce e mi tiro sù, prendo il mio cellulare e la chiamo, sperando che risponda.

"Pronto?" Risponde, dopo qualche secondo.

"Ehi.. sono io." Sospiro. "Senti, lo so che probabilmente non vuoi nemmeno sentire la mia voce, ma io... io mi sento di merda e mi sento davvero in colpa per ciò che è successo ieri." Le dico.

"Jamie.. non è così. Anche io ho sbagliato a reagire così.. ti ho praticamente fatto capire che non voglio che tu venga insultato a nessun costo, ma in realtà me la sono presa perché pensavo a quale fosse la tua considerazione nei miei confronti." Mi spiega.

"Dakota, non ho mai pensato nulla del genere... mai. È che, quando si tratta di lui, io non so cosa mi prenda.. non ci capisco più niente. Vedo solo un tizio che con le sue canzoni ha fatto innamorare mezzo mondo e che ti sta vicino.." Sospiro. "Tu lo sai.. ho una paura matta che da un momento all'altro possa arrivare qualcuno che ti porti via da me e questo di certo non mi aiuta a stare più tranquillo. Ma sono consapevole del fatto che non posso chiederti di stare lontana da ogni essere umano di sesso maschile. Sono solo... paranoico, lo so bene." Dico.

"Lo sei, davvero." Mormora. "Jamie, io ti amo, non credo di averti mai dato motivo per essere così geloso.. lo sai che per me ci sei solo tu.. Siamo solo amici, ottimi amici. Non c'è niente di male. Lo dici anche tu che odi quei tipi che non permettono alle proprie ragazze di vedere i loro amici, allora perché fai così nei suoi confronti?" Mi chiede, sospirando.

"Perché a giudicare da come si comporta, non mi sembra proprio un amico..." Accenno un sorrisetto. "E poi tu non me lo permetteresti, vero?" Chiedo.

"Assolutamente no." Risponde, immediatamente, facendomi ridere. "Davvero.. dobbiamo smetterla con queste cose. Abbiamo fatto tanti progressi, stiamo per sposarci, smettiamola con questi drammi infantili. Se un giorno ti dirò che sono attratta da qualcuno, allora avrai tutto il diritto di comportarti così... ma adesso non ne hai proprio motivo. Siamo amici. Io amo te.. solo te, mettitelo in testa." Dice.

"Mi piace quando me lo dici." Sorrido. "Mi dispiace se a volte mi comporto da coglione, ma lo faccio solo perché ti amo. E perché quando si tratta di te non ci capisco più un cazzo. Mi sconvolgi il mondo intero." Le dico, e la sento ridacchiare. "Lo hai sempre fatto, dal momento in cui ti ho conosciuta." Aggiungo.

"Lo so." Risponde, spavalda. Io scoppio a ridere per il suo tono. "Non pensiamoci più.. abbiamo cose più importanti a cui pensare, o mi sbaglio?" Mi chiede.

"Hai assolutamente ragione." Ribatto. "Anzi, sai una cosa? Per dimostrarti che d'ora in poi mi comporterò bene verso di lui, ti comunico che puoi invitarlo al matrimonio. Certo, spero che non venga, ma se verrà permetto che farò il bravo. È tuo amico, e devo rispettarlo. È giusto che sia così, che ne pensi?"

"Penso che sia giusto. Sono davvero fiera di te." Mormora, e io percepisco il suo meraviglioso sorriso. Ecco la mia ragazza. "Ti amo, gelosone del cazzo."

"Ti amo anche io." Replico, ridendo come un matto.

E finalmente ritrovo la mia pace interiore: lei.

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Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora