Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov.
Mi sveglio sentendo la vibrazione del mio cellulare. Ho Dakota rannicchiata contro il mio petto con la faccia nascosta in quella massa di capelli e un braccio avvolto intorno a lei. Non voglio svegliarla. È ancora presto. Ma il mio cellulare non molla. Continua a vibrare, così allungo un braccio e rifiuto la chiamata, costringendomi ad aprire gli occhi. Lo prendo in mano e, mentre noto che era una chiamata di Evelyn, arriva anche un suo messaggio... Merda. Mi ricorda che devo andare a New Orleans per il nuovo film, e che non può più coprirmi per questa storia di Dakota e il festival, dato che oggi è l'ultimo giorno e domani torneremo a casa. O meglio.. lei tornerà a casa, mentre io andrò a New Orleans. Non dovevo accettare questa parte, sapevo che mi avrebbe portato lontano da casa.. e in questo momento voglio solo stare accanto a lei. Non voglio perdermi nemmeno un secondo della gravidanza. Abbandono il cellulare sulla parte vuota del letto e torno comodo, stringendo Dakota con entrambe le braccia. Le lascio un bacio tra quell'ammasso di capelli, lei mugola qualcosa e si stringe più forte a me. Le piace tanto dormire così. E a me piace guardarla dormire: è una fissazione inquietante che ho scoperto solo da quando sto con lei. Adesso ha una montagna di capelli che le coprono il viso, ma normalmente guardarla mentre dorme ti dà una sensazione di pace e serenità che non riesco nemmeno a descrivere... Questa donna rappresenta in tutto e per tutto il mio concetto di paradiso. Il mio cellulare ricomincia a vibrare sul letto. Merda!! Ho capito, cazzo.. perché non si dà pace?
"Mmmmh..." Dakota comincia a muoversi tra le mie braccia, quindi cerco in tutti i modi di non muovermi troppo e prendere il cellulare per rifiutare la chiamata. Lo prendo e lo spengo, immediatamente. "Chi è?" Chiede, la voce impastata dal sonno.
"Shhh, torna a dormire." Mormoro, dandole un altro bacio tra i capelli. La stringo più forte e spero che mi dia retta e si addormenti di nuovo, è ancora presto.
"Non ho più sonno...." Replica, strofinandosi gli occhi. Li apre e alza il viso verso di me, sorridendo. "Buongiorno, splendido marito." Mi dice.
"Buongiorno, moglie straordinariamente bella anche al mattino." Dico, spostandole i capelli dal viso. Lei sorride nuovamente e rimette la testa sul mio petto, circondandomi la vita con le braccia. "Era Evelyn. A quanto pare non può più fare nulla per me, devo andare a New Orleans. Mi dispiace, piccola." Le dico.
"Sapevo che prima o poi sarebbe successo..." Sbuffa. "Ma va bene così, insomma.. ti ho chiesto io di accettare quel lavoro se volevi farlo, non voglio che cambiamo radicalmente tutto già da ora che va tutto bene. Io sto bene, non vedo perché tu non debba andare..." Scrolla le spalle. "Ma mi mancherai."
"Tornerò per Natale, già questa dovrebbe essere una consolazione." Le dico, rassicurandola. Prima, quando accettavo un lavoro era una specie di liberazione.. un modo per allontanarmi da casa e provare a sentirmi meglio, nonostante sentissi sempre la mancanza delle mie bambine. Mi mancavano, ma quell'aria era troppo pesante e difficile da gestire per me. Per quanto riguardava Amelia. Adesso invece sono talmente sereno e felice che non vorrei allontanarmi mai da casa. Da lei. Dalla vita che sta crescendo dentro di lei.
"Lo è." Mette il broncio e si stringe più forte a me. "Non sopporterei di non averti con me per Natale." Mi dice, facendomi sorridere come un'idiota. "Soprattutto quest'anno che ci saranno le bambine con noi..." Aggiunge, subito di te. "Dico male?"
"No.." Le accarezzo i capelli. "Quest'anno finalmente tocca a noi." Le dico. Lo scorso anno dovevano stare insieme a noi, da programma, ma una di loro si è ammalata e quindi io ed Amelia abbiamo deciso di non farle muovere di casa. Ma finalmente quest'anno staremo tutti insieme. La mia famiglia.
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L'ultima serata di festival è andata benissimo. Dakota era a due poco favolosa. Me la sono mangiato con gli occhi per tutta la sera, immaginando cosa le avrei fatto al ritorno. Mi ha suscitato visioni meravigliose per tutto il tempo grazie a quella scollatura. Indossava un abito molto fine ed elegante, ma al tempo stesso anche provocante. Metteva in risalto tutte le sue curve.. ricordandomi in ogni secondo che il sul corpo sta già cambiando: soprattutto il seno. Ho sempre venerato il corpo di Dakota così com'era, la donna più bella che io abbia mai visto. Ma adesso lo è anche di più. È ancora più formosa, morbida, luminosa... toglierle le mani di dosso è ancora più difficile di prima, ma a lei per fortuna sembra non dare fastidio per niente.
"Queste scarpe mi stanno uccidendo." Si lamenta, mentre l'ascensore sale fino al nostro piano. Non le dò nemmeno il tempo di finire la frase e mi chino a terra, sfilandole una scarpa. "Che fai?" Lei aggrotta la fronte e mantiene una mano sulla mia schiena per tenersi in equilibrio. Le porgo una scarpa e lei la prende, poi faccio la stessa cosa con la seconda. Quando mi alzo, la vedo sorridere e mi chino per prenderla in braccio. L'afferro all'altezza delle ginocchia e dietro la schiena. "Ma che cavaliere.." Mormora, con quello sguardo innamorato.
"Per te, qualsiasi cosa." Replico. Lei appoggia la fronte contro la mia e sospira. L'ascensore si ferma e le porte si aprono, ed io la porto in braccio fino alla nostra suite. Sulla soglia della porta, purtroppo, devo lasciarla andare per aprire la porta.
"Ragazzi, che serata..." Esclama, sbadigliando, mentre entra nella nostra suite. Butta le scarpe a terra ed io chiudo la porta. Lei va dritta in camera da letto e si china a prendere la maglietta che usa per dormire e un paio di pantaloncini.. Non se ne parla proprio! Non ha capito.. stasera è tutta mia.
"Credo che ci sia stato un fraintendimento." Mormoro, togliendole i panni dalle mani. Lei aggrotta la fronte e mi guarda, confusa. "Questa sera." Li butto sulla poltrona. "Tu." Raggiungo l'apertura del suo vestito con le mani. "Non avrai nemmeno un attimo di tregua." Lo faccio cadere a terra. Lei ridacchia e mi fissa intensamente, poi mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Mi sento mancare la terra sotto ai piedi quando mi stringe contro il suo corpo nudo e mi passa la dita tra i capelli. "Il tuo corpo sta già cambiando.." Mormoro, abbassandomi sui suoi seni. Vorrei mangiarla a morsi. Ho aspettato di prenderli in bocca per tutta la sera, e finalmente godranno della mia attenzione. "Lo adoro già..." Lei mugola e piega la testa all'indietro mentre succhio e lecco ripetutamente il suo seno. Finalmente. Per tutta la sera, mi veniva duro anche solo a fissargliele per sbaglio. "Jamie.."
"Ti amo." Dico, senza fiato. "Ti amo da morire. Ti amo." Ripeto, approfittando di ogni secondo libero per baciarla, stringerla e toccarla. Amore mio...
"Più di ogni cosa." Replica, poi mi sfila la camicia e entrambi cadiamo di peso sul letto. Lei sotto di me, le gambe aperte ai lati delle mie, io inginocchiato sul letto. Alza la schiena e tira giù la mia zip.
"Questa sarà una lunga notte." Le dico, con una voce carica di promesse. Ho avuto modo di pensare a molte cose, e può starne certa che ho intenzione di realizzare ognuna di loro.
"Oh, lo spero..." Mormora, ridacchiando.
✨✨✨
Che ne pensate?
Buona giornata 💘
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Damie • The love affair III
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terza parte di 'The lov...