Capitolo 113.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov.

Sono qui in Alabama da qualche giorno, insieme al resto del cast. Non abbiamo ancora iniziato a girare, ma siamo qui semplicemente per conoscerci meglio e per lavorare sulla storia. Ho già avuto modo di lavorare con Jason anni fa, e sono contenta di poterlo rifare perché mi sono divertita molto. Inoltre sarò la mamma di due bambine stupende. Ma la cosa più bella è che si tratta di una storia davvero toccante.. e sono davvero felice di poterla portare sul grande schermo. E spero solo di poter fare giustizia alla sua forza e purezza. Il film si chiamerà "The Friend", diretto dalla regista Gabriela Cowperthwaite; il progetto racconterà l'incredibile storia vera di Nicole e Matthew Teague che, dopo aver saputo che alla donna rimangono solo sei mesi di vita, scoprono di poter contare sull'inaspettato sostegno del loro miglior amico che si trasferisce nella loro casa e si dedica totalmente ad aiutare la coppia. L'unico aspetto negativo è che il fantomatico amico è interpretato da Casey Affleck, il quale negli anni è stato accusato di molteplici abusi. Non ho paura che possa accadermi qualcosa, so benissimo come difendermi e metterlo al suo posto.. ma mi mette un po' a disagio l'idea di lavorare con un tipo del genere. Credo che, indubbiamente, sia un bravo attore.. ma non sarà di certo molto raccomandabile. Non credo, inoltre, che sia giusto lavorare con lui.. ma rinunciare al progetto significherebbe dargliela vinta, pagherei io per le sue colpe, invece è lui che non dovrebbe più lavorare. Comunque sia, per ora si sta comportando bene.. non ho notato nulla di strano. Con lui, Jason e le ragazze stiamo frequentando un ristorante molto carino in questi giorni, dove si mangia davvero bene, e non ha dato alcun tipo di problema. Almeno per ora, va bene così.

"Mama! Pronto?" Rispondo a mia madre.

"Coqui! Va tutto bene in Alabama?" Chiede.

"Si, va tutto bene.." Le dico, accarezzandomi la pancia. Mi siedo sul letto. Pensavo che la pancia sarebbe stata un problema, invece abbiamo già fatto delle prove sul set e possiamo nasconderla benissimo, grazie a Dio. "Felice San Valentino, anche se in ritardo."

"Oh, tesoro.. mi sono mancate le rose che mi mandi ogni anno. E dimmi, Jamie ti ha fatto un regalo speciale? Cosa ti ha fatto?" Mi chiede.

"Ehm.." Mormoro. Dannazione. Nessuno sa che in questo momento siamo in lite, non ne ho parlato proprio con nessuno.. non lo faccio quasi mai. "Mamma, sai com'è Jamie.. lui pensa che sia stupido festeggiare il proprio amore solo per quel giorno, lui preferisce farlo ogni giorno senza un motivo specifico." Le dico, senza poter fare a meno di sorridere. "Comunque sia.." Abbasso il viso. "Noi.. ehm.. Ultimamente abbiamo litigato e non ci stiamo sentendo molto in questi giorni." Fatta eccezione per il messaggio che mi ha inviato comunque per San Valentino, al quale non ho avuto la forza di rispondere. Maledetta me.

"Oh, mi dispiace..." Sospira. "Sono sicura che chiarirete molto presto.. vi conosco bene, voi siete una di quelle coppie che litigano perché sono pazzi l'una dell'altro e si amano a livelli che non possono essere descritti a parole." Mi dice, facendomi sentire un nodo alla gola. "Con un tipo di amore così, ci credo bene che non riusciate a trovare le parole..." Aggiunge lei.

"Grazie mamma..." Mormoro, cercando di mascherare la voce rotta. Per fortuna ci riesco e così continuiamo a parlare del più e del meno. Quando chiudiamo la telefonata, mi butto di peso sul letto e non posso fare a meno di pensare a Jamie, a quanto mi manchi.. nonostante tutto. Tutti e due ci sentiamo feriti e nessuno fa un passo indietro. Forse stavolta tocca a me. Lui avrà anche sbagliato, ma io ho proprio esagerato.. gli ho detto delle cose che non pensavo e l'ho ferito proprio nel suo punto debole, abbattendo tutte le convinzioni che era riuscito a creare grazie a me. Al nostro amore. E nel frattempo mi tocco istintivamente la pancia. Vado a rileggere il messaggio di Jamie

"Anche se in questo momento siamo lontani, in tutti i sensi. Anche se penso che questa sia la festa più stupida del mondo.. non posso non farti capire quanto tu sia importante per me, oggi come ogni giorno.

Sei tutto ciò che ho.

Ti amo.

Nonostante tutto."

Mi vengono nuovamente le lacrime agli occhi leggendolo. Mi sono sentita una stupida, mi manca da morire.. e non ho avuto la forza di rispondere. Mi manca tantissimo, come l'aria.. Adesso credo che sia tornato a Los Angeles, perché il compleanno di Elva è già passato. È strano che non mi abbia chiesto di venire qui, e questo mi fa pensare che sia davvero arrabbiato. Tanto arrabbiato. Comunque sia, in questi giorni Evelyn e Robin hanno ufficialmente diffuso online la notizia della gravidanza con una nostra dichiarazione al riguardo, mi chiedo cosa ne pensi.. forse potrei chiamarlo e chiedergli cosa ne pensa al riguardo, sarebbe già un modo per rompere il ghiaccio. Potrei fare un passo indietro e andargli incontro io, per una volta. È sempre lui che, d'accordo o meno, mi viene incontro. Mi siedo nuovamente al bordo del letto e mi accarezzo la pancia, forse per farmi coraggio. Lui dovrebbe essere qui con me, con noi.. non è giusto fare i bambini in questo modo. Ma se lo chiamo e chiariamo tutto, allora potrebbe venire qui da un momento all'altro e starei davvero bene finalmente.. di nuovo con lui.

"Pronto?" Risponde, dopo qualche secondo.

"Hey... uhm..." Non so cosa dire. "Scusa se ti chiamo a quest'ora, io.. ehm.. volevo ringraziarti per il messaggio. L'ho apprezzato molto." Oh Dio, siamo all'asilo? È mio marito, e io dico semplicemente che ho apprezzato il suo messaggio? Dio, che cogliona. "Cioè.. no.. volevo dire che il tuo messaggio mi ha fatto pensare. A noi. A quello che sta succedendo."

"Ah, si?" Mi chiede, con un filo di voce.

"Si.. ehm.." Mi passo una mano tra i capelli e sospiro. "Penso che dovremmo parlarne seriamente e discuterne come due adulti, non possiamo andare avanti così..." Gli dico.

"Io ci ho sempre provato. Sei tu che mi hai sempre aggredito, Dakota." Mi fa notare.

"Lo so, ma stavolta non sarà così.." Sospiro. "Che ne dici se.. invece di tornare a Los Angeles, se non sei ancora lì, vieni qui in Alabama e cerchiamo di risolvere questa storia?!" Gli chiedo, sperando che dica di sì.

"Va Bene." Risponde, sospirando.

"Okay." Mormoro. Odio questa distanza. Chiudo gli occhi. "Dirò a Robin di aiutarti."

"Okay." Replica lui. "Ciao." Mi dice.

"Ciao." Attacchiamo entrambi ed io poso istintivamente le mani sulla mia pancia.

Che gran casino...

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Buongiorno a tutti!
Che ne pensate?
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Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora