Capitolo 100.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Jamie's pov.

Quando mi sveglio, noto immediatamente che Dakota non è più accanto a me. Allungo il braccio verso il suo cuscino solo per rendermi conto che non c'è. Mi costringo ad aprire gli occhi e controllo se ha lasciato tracce. Succede spesso, sopratutto da quando è incinta. Non riesce a dormire bene come prima, per via delle nausee, quindi si sveglia presto ed esce per andare a fare yoga o cose del genere. Prendo il cellulare e le scrivo un messaggio, chiedendole che fine ha fatto, lei risponde dopo qualche secondo dicendomi che sta facendo un giro al supermercato per prendere alcune cose. Dannazione! Le avevo chiesto di fare semplicemente la lista perché ci avrei pensato io, dato che non dovrebbe sollevare pesi. Sbuffo e lascio perdere il cellulare, sapendo che è una partita persa a prescindere, mi alzo, mi spoglio e vado dritto sotto la doccia. Così, quando tornerà, avrò tutto il tempo per stare con lei. Dopo le vacanze di natale, lei è tornata qui a casa nostra, io ho portato le bambine in Inghilterra e in seguito sono tornato a New Orleans per ultimare le riprese del mio film. E sono stato lì per qualche giorno, poi sono riuscito a tornare per il weekend. Per fortuna stiamo per finire, non ci vorrà ancora molto.. ma ho preferito tornare lo stesso per stare con Dakota, dato che mi sembra davvero preoccupata in questo periodo. Sta facendo del suo meglio per non perdersi nulla: si tiene informata su tutto ciò che l'aspetta, si documenta, fa milioni di domande e legge tonnellate di libri sulla gravidanza. Dice che io non ne ho bisogno, avendo già avuto due bambine, ma lei vuole tenersi al passo e ha il bisogno di informarsi su tutto ciò che vuole.

"Sono a casa!!" La sento strillare, quando mi infilo la maglietta e mi abbottono i jeans. Finisco di vestirmi velocemente e scendo giù in un baleno per aiutarla con le buste. La trovo in cucina, mentre appoggia tutto sul bancone.

"Hey." Le accarezzo la testa e le bacio tra i capelli. "Ti sei alzata presto.." Mormoro, occupandomi delle buste. Lei sospira e si siede ad uno degli sgabelli, mentre io comincio a sistemare tutto. "Fiori?!" Chiedo, notando gli innumerevoli  mazzi di fiori che ha comprato.

"Beh.." Scrolla le spalle. "Erano belli.. mettono allegria." Mi dice, con quel tono innocente. È una delle cose che amo di lei. È imprevedibile, ricca di sorprese.. non la smette mai di sorprendermi, nonostante la durata della nostra relazione. Ormai dovrei esserci abituato, ma in realtà ogni giorno scopro qualcosa in più che mi fa innamorare di lei. È così.. si presenta a casa con mazzi di fiori di tutti i tipi per il semplice motivo che le mettono allegria e tu non puoi fare a meno di amarla alla follia. 

"Vuoi che ti prepari qualcosa?" Le chiedo, quando ho finito di sistemare tutto.

"Mmh.. meglio di no." Scuote la testa, e si circonda con le braccia. Deve sentirsi molto male. "Non so cosa mi stia succedendo.. mi sento molto debole, giù di morale.. sono uscita per meno di un'ora e mi sento come se avessi corso una maratona." Mi dice, sospirando.

"Vuoi che chiami la dottoressa?" Le chiedo, spostandole una ciocca di capelli dal viso.

"È inutile. Domani abbiamo l'ecografia." Mi ricorda. "Vorrei rimettermi a letto e dormire fino a domani, ma non posso." Dice. Io aggrotto la fronte, guardandola con aria interrogativa. "Ci sei tu qui.. e te ne andrai presto, non ho intenzione di passare le ore in cui sei qui dormendo. Non se ne parla." Dice.

"Dakota.." Le accarezzo il viso. "Non pensare a me. Fai quello che vuoi.. io sono felice anche solo di abbracciarti mentre dormi, non potrei chiedere di meglio." Le dico, strappandole un sorriso dolcissimo. "Anzi.. propongo una giornata all'insegna della nullafacenza sul divano. Mettiamo un film, ci mettiamo sotto le coperte e mangiamo tante schifezze. Che dici?"

"Dico che sei il marito perfetto." Mormora, facendosi strada sul mio petto. Appoggia la faccia sul mio petto e mi avvolge le braccia intorno ai fianchi. Io non perdo occasione e la stringo più forte a me, desiderando di non lasciarla mai e deciso a strappare via ogni preoccupazione o malessere che stia provando.

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Qualche ora dopo, eccoci qui a poltrire sul divano come una vecchia coppia sposata. Zeppelin accucciato accanto a noi e Netflix pronto all'occorrenza. Dakota si è stesa sul divano con i piedi sulle mie gambe, la sua posizione preferita. Ed anche la mia. Per quanto adori abbracciarla, così posso mantenere un contatto fisico e al tempo stesso posso osservarla mentre ride o si commuove guardando un film, posso studiare i suoi atteggiamenti.. adoro osservarla. Starei ore a fissarla come se fosse un caso umano. Non lo è.. probabilmente sono io il caso umano della situazione, quando mi comporto così. Adesso, però, ha solo in espressione sofferente sul viso e non la smette di toccarsi all'altezza dello stomaco o di massaggiarsi le tempie. Dovrebbe dormire un po'.. ma non vuole darmi retta.

"Di questo passo non andrò ai Golden Globes, non sono proprio dell'umore.." Mormora.

"Non andare, allora." Scrollo le spalle.

"Ma il tuo film è nominato, Rose anche.. dobbiamo andare." Mi fa notare. "Puoi andare tu, io non credo di farcela.. davvero." Mi dice.

"Non esiste. Non vado senza di te." Replico, massaggiandole i piedi sul mio grembo.

"No, Jamie.. Non..." L'interrompo subito.

"Dakota, in questo momento non potrebbe fregarmene di meno di quei cazzo di premi. Non mi riguardano. E anche se lo fossero, sarebbero comunque secondari confronto a te. Sto qui, non mi muovo. Fattene una ragione." Le dico. Lei annuisce, frustrata e si sistema nuovamente sul divano. "Capitolo chiuso."

"Come vuoi. Ma farai una figuraccia." Mi dice.

"Farò i miei più sentiti auguri a Rose, sono sicuro che andrà bene così.. Ed in caso contrario, amen." Le spiego, poi allungo una mano verso la sua pancia e gliela accarezzo. "L'unica cosa di cui mi importa in questo momento siete voi. È qui che devo stare."

"Siamo fortunati ad averti." Mi dice. E per la prima volta, la vedo sorridere serenamente.

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Buonanotte a tutti!

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora