Damie • The love affair III

Capitolo 68.

Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Questa mattina io e Jamie abbiamo la prima seduta di terapia di coppia dalla mia terapista di fiducia, quella a cui ho fatto riferimento dopo le riprese di 'Suspiria'. Sono uscita prima di lui per comprare alcune cose e fare due passi, poi lui mi è venuto a prendere e adesso stiamo andando lì insieme in macchina. L'altra sera abbiamo chiarito per bene cosa entrambi pensiamo di questa cosa, Jamie sembra sereno e intento a provare, ma ho paura di forzarlo a fare una cosa che gli riporta alla mente dei brutti ricordi. Io penso che sia una buona idea, ma non al punto da farlo stare male pur di farla. Mi giro verso di lui e ammiro il suo profilo, mentre canticchia sotto voce e guida per le strade di West Hollywood. Perlomeno sembra tranquillo. Gli passo una mano tra i capelli, incapace di resistere, lui si gira verso di me e mi sorride. Poi allunga la mano e prende la mia, se la porta alle labbra e la bacia.

"Ne sei ancora convinto?" Gli chiedo, sospirando.

"Sono disposto a provare." Scrolla le spalle. "Vediamo come va e decidiamo se continuare o no. La situazione può solo migliorare, no?" Chiede.

"Già." Rispondo, poi torniamo a fare silenzio. Jamie parcheggia fuori dallo studio della dottoressa Geller e mi prende la mano. Ci annunciamo all'assistente e lei ci dice di accomodarci nell'altra stanza, e che la dottoressa sarà da noi tra poco. Jamie nel frattempo, agitato più di prima, stringe le dita tra le mie e non si dà pace con la gamba, agitandola nervosamente. "Ehi.. possiamo andare via, se è troppo per te." Dico.

"No, va tutto bene... è solo che... sono solo un po' agitato." Sospira, passandosi una mano tra i capelli. "Dobbiamo provarci. Almeno questo te lo devo."

"Non mi devi nulla, dobbiamo farlo insieme...." Gli dico. Lui annuisce e appoggia la fronte alla mia, così gli accarezzo una guancia e lo bacio dolcemente. Dopo qualche secondo veniamo annunciati ed entrambi ci alziamo, poi sempre mano nella mano entriamo nello studio della dottoressa. Lei, felice di rivedermi, mi abbraccia e mi chiede come va. Le rispondo che va tutto bene e le presento Jamie, che le stringe timidamente la mano. Ci accomodiamo sul divano e lei si siede sulla poltrona di fronte a noi.

"Allora.." Sospira. "Jamie, Dakota Mi ha già accennato qualcosa riguardo il motivo per cui siete qui, ma vorrei sentirlo di nuovo da entrambi."

"Beh..." Guardo Jamie e sospiro. "Dopo esserci sposati, noi abbiamo deciso di provare ad avere un bambino. Abbiamo deciso di provarci in modo molto superficiale, senza impazzire o dare di matto. Abbiamo deciso di lasciar fare al destino ma, ultimamente, ci siamo fatti prendere un po' la mano e la stiamo prendendo in modo più serio, ma al tempo stesso abbiamo notato che ci sono dei problemi." Mi ascolta attentamente, Jamie abbassa la testa. "Quando ne parliamo, non riusciamo mai ad arrivare alla fine del discorso perché ognuno ha paura di ferire l'altro, quindi non risolviamo nulla."

"Di che problema si tratta?" Chiede lei.

"Lei crede di avere qualche problema perché io ho già avuto due figlie dal mio precedente matrimonio, senza nemmeno provarci più di tanto." Le risponde. "Ma non può essere, perché in questi anni ha avuto spesso dei falsi allarmi e quindi ha fatto dei controlli, e nessun medico ci ha detto qualcosa del genere."