Capitolo 132.

447 36 6
                                    

Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

🧡🧡🧡

Jamie's pov.

"Ehilà.." La dolcissima voce di mia moglie riecheggia nell'aria nel momento in cui entra in cucina, trovandomi con i gomiti sul bancone e le mani tra i capelli. "Tutto bene?" Mi accarezza il collo e mi bacia dolcemente, facendomi battere il cuore a mille come se niente fosse.

"Mmmmh..." Scuoto la testa, incapace di dire nemmeno una parola con questo mal di testa.

"Sembri distrutto..." Mormora, baciandomi la fronte e attirandomi verso di lei. Mi sposto e affondo il viso nell'incavo del suo collo, ispirando il suo meraviglioso profumo. Odore di casa. "Hai mal di testa?" Mi chiede, notando l'aspirina sul bancone. Io annuisco, e la stringo più forte a me. Vorrei fondermi con lei, se potessi. Con Elva va sempre peggio, non mi fa dormire per più di qualche ora. Comincia a piangere poco dopo essersi messa a letto e così ormai io e lei passiamo le nottate sul divano, tentando di calmarla. Lisa non riesce a farci nulla. Nemmeno Dakota. Vuole Amelia e basta. Non c'è niente da fare purtroppo. Così da qualche giorno Dulcie dorme nel lettone con Dakota, io passo le nottate sul divano con lei. "Posso fare qualcosa per te?" Mi chiede.

"Vorrei..." Sospiro. "Vorrei stare un po' con te in santa pace, è da tanto che non stiamo da soli." Alzo un attimo il viso dal suo petto e mi rendo conto che si è vestita.. indossa i jeans pre-maman e una maglietta bianca, e ha i capelli sollevati. "Devi uscire?" Le domando.

"Mmh.. in realtà ho appuntamento al salone di bellezza e poi ho promesso a Blake che avremmo pranzato insieme." Mi dice, continuando ad accarezzarmi i capelli. "Potresti venire con me.." Dice, all'improvviso.

"Io?" Chiedo, accigliato.

"Si. Tu." Ridacchia. Amo quella risata.

"In un salone di bellezza? No, grazie." Ribatto.

"Non devi mica depilarti o altro!!" Alza gli occhi al cielo in quel modo adorabile. "Potresti semplicemente venire con me, così usciamo e passiamo un po' di tempo insieme." Si avvicina di più a me. "Noi due da soli." Aggiunge, poi.

"E Blake?" Chiedo, ammirandola.

"Posso rimandare.." Scrolla le spalle. "Può venire con noi. Dimmi tu.." Mi dice. La gravidanza la rende ancora più bella, resterei a fissarla ore ed ore. Adoro vedere queste curve meravigliose, quel pancione rotondo.. È riuscita comunque a mantenere la sua linea, non è ingrassata eccessivamente, è stupenda.

"Non mi va che rinunci a stare con lui per colpa mia, e non riuscirei a lasciare le bambine sole per così tanto tempo..." Sospiro, passandomi una mano tra i capelli. "Vai a pranzo con Blake, ma al centro estetico ti ci porto io." Le dico.

"Sii!!" Esclama lei, entusiasta. Mi butta le braccia al collo e mi bacia sul viso. "Sei il marito migliore del mondo, le altre non immaginano nemmeno che splendido uomo ho al mio fianco, niente da fare." Scuote la testa.

"Di questo parliamo dopo, magari..." Mormoro, per sviare il discorso. Mi mette ancora in soggezione sentirla parlare così di me. "Che ne dici se andiamo a comprare altre cose per Jayme? Magari dei vestitini..." Le propongo.

"Assolutamente si!!" Mi bacia nuovamente e finalmente prendo l'aspirina, poi andiamo di sopra e comunichiamo a Lisa e alle bambine che stiamo uscendo e torneremo prima di pranzo. "Ah, quasi dimenticavo!!" Dice Dakota. "Mia madre oggi passa a trovarci, vuole rivedere le bimbe, spero non sia un problema."

"Ne sono felicissimo." Replico, sinceramente, con un sorriso. Apprezzo da morire tutto l'interesse e l'affetto che Melanie nutre nei nostri confronti. E non mi vergogno a dire che la considero come se fosse una madre per me. Non può farmi altro che piacere. Anche se a volte mi ha remato contro, lo ha fatto solo per il bene di sua figlia. Ma dal momento in cui l'ho convinta di amarla con tutto il mio cuore, allora mi ha trattato come un figlio. E apprezzo davvero tanto che tratti le mie figlie come se fossero sue nipoti naturali, è una cosa stupenda. Dakota ed io abbiamo passato l'intera mattinata passeggiando per Los Angeles. Non appena ha finito di fare quelle cose strane al centro estetico, abbiamo raggiunto immediatamente il nostro negozio di fiducia e abbiamo comprato di tutto per il piccolo Jayme, dai vestitini ai giochini per i primi mesi di vita. Manca sempre meno. È l'unica cosa che riesco a pensare quando guardo la pancia di Dakota, ormai sempre più in rotta verso il fantomatico nono mese. Passeggiamo abbracciati, mano nella mano, ci baciamo di tanto in tanto e lei appoggia la testa sulla mia spalla. Per fortuna non ci ferma nessuno, a parte i paparazzi che ci osservano da lontano. Ma non possiamo farci nulla. Ad un certo punto Dakota propone di prenderci un gelato, così entriamo nel locale più vicino. Lei ne prende uno al gusto vaniglia ed io pistacchio, consapevole del fatto che mangerà sicuramente anche metà del mio. E così fa, rubando metà del mio gelato cucchiaiata dopo cucchiaiata come se fosse una bambina. E ride di gusto. Amo sentire quella risata, è come se avesse il potere di riportarmi alla vita e farmi cancellare tutte le cose brutte. Quando sento quella risata, mi ricordo del perché ho desiderato tanto noi due insieme. Perché lei ride, e per me non c'è più nient'altro al mondo.

"A che pensi?" Mi chiede, curiosa.

"Che penso di averti trascurata un po' da quando ci sono le bambine a casa." Allungo la mano verso la sua e gliela stringo. "Mi sbaglio?" Chiedo, piegando la testa di lato.

"No.. sei stato semplicemente più distratto rispetto a prima." Mi dice, sorridendo dolcemente. "So benissimo cosa pensi.. ti chiedi cosa fare con Elva, è ovvio, ma non pensare di riportarla in Inghilterra perché pensi di trascurarmi... ti sbagli di grosso."

"Okay, okay..." Ridacchio, abbassando il viso. "La verità è che non so cosa fare. Voglio tenerla con me, voglio che si abitui anche a stare con me.. ma al tempo stesso non mi sembra il momento adatto per questo. Voglio dire.." Mi passo una mano tra i capelli. "È il momento giusto perché non voglio trascurare una figlia per averne un altro, ma comunque non posso permettermi di combattere con ben due bambini a notte in questo modo. Non con un neonato che dipende da te per ogni cosa." Dico.

"Dimentichi che ci sono anche io." Ribatte.

"Non potrei mai scaricarti nostro figlio così.. ogni notte. Non se ne parla." Le dico. "Io voglio affrontare tutto con te, ogni notte insonne.. voglio essere la tua roccia. E non posso farlo in queste condizioni. È brutto da dire, ma così non ce la faccio... mi piange il cuore, giuro." Mi interrompo da solo per via del fotografo che si avvicina sempre di più, per scattarci foto su foto. Per un attimo sono tentato di alzarmi e urlargli di lasciarci in pace, ma non posso con Dakota in queste condizioni e non voglio sollevare un polverone. Dakota lo capisce e mi stringe una mano sul tavolo.

"Jamie, ti sbagli.." Scuote la testa. Vorrebbe dire di più, ma non può sapendo che lui potrebbe sentirci e riportare tutto. "Ne parliamo dopo, quando saremo soli. Okay?" Annuisco, sorridendo felice di passare del tempo normalissimo con la mia splendida moglie. Ed evitando di pensare a tutti i problemi almeno per questo momento.

🧡🧡🧡

Buonanotte a tutti!
Che ne pensate?
Fatemi sapere nei commenti!

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora