«Togliamoci di qui!», le urlò Andrea all'orecchio e indicò il basso, «scendiamo, non si può più parlare!»
«Va bene...», Ilaria sentì il suo alito che odorava di fumo e alcol, si voltò, prese un grosso respiro d'aria pura, si voltò e poi gli sorrise, «sotto c'è anche mio fratello», era lieta di poter avere una scusa per andare da Marco, si alzò.
«Vieni, su...», Andrea cominciò a farle strada, mentre il trenino di Walter aveva raccolto gli altri suoi amici, faceva il giro della piscina; molti urlavano il ritornello della canzone. Walter li vide e li fischiò facendo il gesto di unirsi al treno; Andrea gli fece un "no" con il dito e fece il gesto di andare in basso, andò verso le scale, ma la aspettò per scendere e si tenne con il braccio, «scusa, posso?», le urlò.
«Fa' pure...», Ilaria si fece tenere.
«Scusa, forse ho bevuto un po' troppo», cominciarono a scendere, Ilaria si guardò attorno, ma non vide Marco.
«Non ti preoccupare...», Ilaria cercava di scendere lentamente, «mio padre beveva tanto ed è morto giovane, non dovresti tu, alla tua età», fatti alcuni scalini il rumore dalla piscina era attenuato dalle siepi, potevano già parlare a volume normale.
«Ah, ti prego, fa' la sarta e basta», Andrea rise, incespicò su un gradino, ma Ilaria lo tenne, «c'è già la dottoressa Anna che mi fa la predica sui rischi.»
«Conosci più lei che suo fratello?», erano scesi nel prato, vide sotto al portico una panchina libera e lo condusse lì.
«Mah, non conosco realmente nessuno, neppure me stesso...», passando per il prato fece un cenno distratto di saluto a qualcuno che però non si avvicinò, si lasciò cadere sulla panchina, «e comunque sono qui non per Anna, ma perché mio padre è amico di suo papà», sbuffò, «e tu? Ho sentito che Anna ti ha invitata.»
«Sì, era ricoverata la mamma di mio fratello...», Ilaria gli si sedette accanto, «Anna faceva pratica, è stata gentile con lei, l'ho invitata alla mia festa dei diciott'anni e lei...», si strinse nelle spalle, «ha voluto ricambiare.»
«Hai già diciott'anni?», Andrea si girò a guardarla.
«Io...», Ilaria si richiuse lo scialle sulla scollatura, arrossì, «sì, da tre mesi...perché?»
«Mah, buono a sapersi...», Andrea alzò le spalle, «non si sa mai...», le voltò il viso, sorrise, ma poi il viso ebbe un'espressione di dolore, «ah, la testa. . . », si tenne la fronte, «forse ho davvero bevuto troppo.»
«C'è del caffè...», Ilaria aveva visto due brocche fumanti con tazze e tazzine su un tavolo lì vicino, «ti può far bene, aspettami», si alzò, andò al tavolo e ne approfittò per guardarsi intorno, ma ancora Anna e Marco non si vedevano; sospirò, "Madonna...", pregò mentalmente, in una c'era solo acqua bollente, nell'altra caffè, la prese e cominciò a versarlo, "mi avete mandato Andrea per liberare Marco mio, è il Segno del mio Sacrificio, vero?", stette in ascolto e in cuor suo sentì la voce risponderle: "sì, Ilaria, stai con lui e tienilo sveglio, ti dirò cosa fare dopo"; lo assaggiò, era amaro e forte, ne versò quasi fino all'orlo e tornò da lui, «tieni...», gli sorrise, «cerca di berlo amaro, fa più effetto.»
«Grazie...», Andrea la prese e cominciò a soffiarci, era bollente, ne bevve un piccolo sorso, «ah, buono, ci voleva.»
«Prego...», Ilaria gli si sedette di nuovo accanto.
«Sei buona anche tu», Andrea sentì l'aroma del caffè, sorrise, «di solito quando vado alle feste di Anna finisco per star solo e stordirmi così tanto che mi danno una camera degli ospiti perché non sono in grado di guidare.»
«Sei solo, non ti trovi?»
«Ma non lo vedi?», Andrea posò la tazzina a lato, sbuffò, «la solita Anna; troppo buona, vuole accontentare tutti, ma finisce sempre che le sue feste diventano un'accozzaglia di gente che non si può mescolare; guardali qui...», stese il braccio a indicare il prato con capannelli di persone impegnate in una conversazione leggera e la sala dove altre persone, sedute serie, stavano attorno al pianoforte dove una ragazza, in abito da sera, eseguiva uno studio di Chopin, «persone diverse che poi non si guardano neppure. Finti amici, finti amanti, tutto finto.»
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
General FictionUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...