Capitolo 15 (2°). Anna e Marco

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Fece loro strada; il vialetto pedonale dopo due o tre metri diventava una scalinata, mentre il viale carrabile faceva una S per superare il dislivello. Negli spazi vuoti della S c'erano piante grasse e pietre a vista, dappertutto ulivi. Dei lampioni al bordo illuminavano gli scalini. Sentirono delle voci in basso sempre più forti e, dopo la prima rampa, sulla destra c'era una terrazza dove stava una piscina lunga una decina di metri; tavoli con bevande e cibi erano poggiati alla ringhiera e verso il fondo dove c'erano le cabine e dei lettini ripiegati. Superata un'altra rampa di scale sulla sinistra si apriva il prato che portava poi alla villa, nascosta dalla strada. Alla base delle scale c'era una colonna di granito con in cima un busto di bronzo di una donna matura, ma non anziana. C'era un'iscrizione: "Anna". Marco si incuriosì fermandosi un attimo.

"E' la mia bisnonna", Anna spiegò ai due mentre poggiava il regalo di Ilaria ad un tavolo lì vicino dove si erano accumulati gli altri. "Sposò mio bisnonno che era genovese, ma ho radici venete. Ho molti parenti là. Fu mio bisnonno a costruire questa casa per lei. Alla sua morte prematura per cancro le fece erigere questo busto e cambiò nome alla casa: è per questo che si chiama Villa Paradiso, adesso, pensando a lei lassù."

Era una costruzione di due piani, e forse anche una mansarda, in stile liberty: dalla scalinata era visibile il lato più corto, con un portico illuminato che dava su una sala ampia dove una trentina di persone di aspetto elegante stavano sparse, sedute e in piedi; in fondo Marco vide anche un biliardo e una biblioteca. A sud la villa aveva un filare di ulivi e, dopo qualche metro di giardino c'era un muretto e, oltre questo, il vuoto e l'orizzonte, lontano e scuro, del mare. Un'altra ventina di ragazzi e ragazze, di aspetto più giovanile, erano a bordo piscina, sulla terrazza superiore. Anna sembrava cercare qualcuno tra i giovani che passeggiavano e, trovatolo, lo chiamò.

"Ehi Walter vieni qua.". Era un ragazzo molto alto e atletico, indossava pantaloni da vela con una polo che faceva risaltare i suoi muscoli; teneva in mano un bicchiere con del liquido rosato. "Vi presento mio fratello, Walter. E' fanatico di sport, è proprio il tuo contrario Marco, vero? Non andreste d'accordo! Walter, ecco, questi sono i due amici di cui ti ho parlato, Marco e Ilaria."

"Ciao a tutti, benvenuti", disse in tono scherzoso, ma cortese, alzando la mano col bicchiere. La sua voce era come quella della sorella, sonante e rapida, con una leggera cadenza straniera. Walter guardò Ilaria, la trovò subito interessante ed Anna se ne accorse; gli disse:

"Senti, con Ilaria avete più o meno la stessa età, ha appena compiuto diciott'anni: ti va di prenderla sotto la tua protezione per stasera e presentarle un po' della tua compagnia? Ma non gli elementi troppo scalmanati, ci siamo capiti?"

E poi si rivolse ad Ilaria con un sorriso che era dolce, ma con quel suo solito sottofondo di professionalità e distanza, come se parlasse a una paziente.

"Ilaria, io ormai sono una vecchietta e sto con i vecchietti..." dicendo ciò si prese Marco a braccetto che si dovette staccare da lei e le disse ancora: "Scusa, te lo rubo, ma ti lascio in buona compagnia, almeno spero. Comportati bene, mi raccomando.", disse al fratello.

"Va là, va là..." disse Walter, "come se io non sapessi trattare le ragazze, specie quelle carine...", poi si rivolse ad Ilaria: "Dai, tu, vieni su in piscina, qui sotto dalla villa è un mortorio: ci sono solo amici di Anna: futuri medici, politici, avvocati e ingegneri... che noia! Brindo alla futura classe dirigente!", disse un po' ad alta voce alzando il bicchiere. "Siamo messi bene, cara mia...", aggiunse poi in tono basso, ma percettibile da Anna e Marco, al suo orecchio facendole l'occhiolino.

E Anna di rimando:

"Scemo, che figure che mi fai sempre fare! Ilaria, perdonalo, non tutte siamo fortunate ad avere dei fratelli intelligenti. Seguilo, e se prova ad essere un cafone dagli pure un calcio."

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora