Inutile dire che quella, per qualche tempo, fu l'unica uscita di Marco e Ilaria con i suoi amici; non solo però per questioni di differenze culturali, ma perché Marco si immerse nella preparazione dei due esami per settembre.
Continuarono comunque a frequentare la chiesa alla domenica per la messa e il coro. Per il sabato pomeriggio Don Giamba mise Ilaria nel gruppo della Azione Cattolica Ragazzi e, in quel contesto, più protetto, non ebbe problemi di integrazione, anzi, con il suo spirito estroverso divenne ben presto una figura di riferimento per i bambini in età prescolare.
Uscirono in settimana varie volte, da soli, ma per esigenze burocratiche legate al suo inserimento al nord; l'aggiornamento della residenza e stato di famiglia, la scelta del medico curante, l'acquisto dei testi scolastici, l'abbonamento dell'autobus.
Marco la portava con sé anche nelle sue passeggiate quando voleva prendersi una pausa dallo studio; le insegnò tutte le vie e le scorciatoie del quartiere e, in un paio di settimane, Ilaria era ormai abbastanza autonoma; aveva il suo mazzo di chiavi ed era in grado di andare anche in centro, fare spesa al mercato ortofrutticolo generale dove era più conveniente, e tornare senza perdersi.
Venne metà settembre ed egli l'accompagnò a scuola per i primi giorni finché non imparò il percorso da sola. Tutte le sue paure di essere emarginata perché con un forte accento meridionale e venuta dalla campagna erano infondate; capitò in una classe di sole femmine che l'accolsero bene; in banco era con Francesca, nata genovese, ma di origini siciliane, con la quale fece subito amicizia.
Egli l'aiutò nei primi giorni nei compiti, specialmente nel ripasso della grammatica, ortografia e aritmetica e i suoi primi voti in quelle materie non furono eccellenti, ma neppure disastrosi; mentre nelle attività di laboratorio, taglio, cucito, disegno e scultura, dove ella poteva usare le mani, ottenne fin da subito il massimo. Ormai a scuola riusciva a parlare in italiano, anche se in casa con il fratello continuava a usare il dialetto.
Tra le compagne si parlava di ragazzi, di sentimenti e primi baci, alcune coppiette si erano già formate e ragazzi di un istituto tecnico lì vicino attendevano le loro fidanzatine all'uscita di scuola. Ella, però, non guardava in faccia nessuno, aveva declinato fin da subito offerte di passaggi in motorino o inviti a discoteche pomeridiane, e andava dritta alla fermata per prendere l'autobus.
Dopo un po' venne lasciata in pace e, se non fosse stato per Francesca che condivideva per la maggior parte i suoi valori, rimase più isolata. Si portava in borsa da ricamare o uncinetto e passava l'intervallo a parlare con lei o da sola. Non era del tutto esclusa, arrivarono semplicemente a considerarla una ragazza d'altri tempi, anche se molto bella.
***
Ma se Ilaria riuscì a tacere, anche a Francesca, il suo sentimento per Marco a scuola, ciò non fu possibile in casa dove, invece, Irene la vedeva tutti i giorni con suo figlio, ma la situazione, purtroppo, cominciò a essere sempre più ambivalente per lei.
Da una parte c'era il problema di una sorella che trattava suo figlio come una sposina, facendogli tutto in casa e coccolandolo con la sua cucina, ma dall'altra lo vedeva calmo e felice come non lo era mai stato. Andò a fine settembre agli scritti di Informatica e Fisica come se stesse andando a fare una passeggiata, li consegnò entrambi prima del tempo e talmente corretti che il professore, sullo scritto di informatica, sopra un passaggio particolarmente complesso di teoria, si arrischiò anche a scrivere un "Bravo" con il punto esclamativo.
A inizio ottobre, dopo gli orali, ebbe due trenta e lode nel libretto e la tranquillità di cominciare il secondo anno senza più nulla di arretrato mentre la maggior parte dei suoi amici erano ancora alle prese con Analisi Uno.
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Ficção GeralUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...