Capitolo 34 (1°). Emanuele conteso

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Venne Luglio. Marco come prima cosa si sincerò di non esser chiamato per il militare e, infatti, al Comando sul suo cognome c'era ancora una volta scritto: "Rinviato al contingente successivo". Alla Zensoft Filippo gli disse: "Dai che non ti chiameranno più... per ora sicuramente stai con noi fino ad ottobre.". Tecnicamente non aveva ferie, perché non era assunto, ma chiese lo stesso un congedo di due settimane per agosto che gli accordarono senza problemi; era talmente bravo nel suo lavoro che quelle due settimane le avrebbe potute recuperare o prima, o dopo.

Irene organizzava il suo primo viaggio con un uomo da quell'estate 1977... venti anni per riavere un uomo a fianco, le sembrava tutto molto strano e bello, finalmente, un uomo che non fosse Antonio, che fosse dolce con lei e la capisse. Franco prenotò i biglietti per il traghetto e prese anche una cabina per loro due, prese anche il biglietto per l'auto al seguito; il suo paese era nell'entroterra e un'auto sarebbe stata necessaria anche per far vedere a Irene la Sardegna che non aveva mai visto.

Anna studiava per il suo esame ulteriore a luglio e cominciava sempre di più a stare in ginecologia per cominciare a organizzarsi per la tesi; non aveva molto tempo per pensare ad altro; alla sera andava in via Luccoli a cenare dal suo gattino e poi in villa, ma c'erano anche sere che, sfinita, andava direttamente dall'ospedale in villa, senza passare da Marco il quale, comunque, la capiva; ella si stava caricando di lavoro per poter laurearsi, come previsto, nell'inverno 1999 o al massimo nella primavera successiva per sposarsi poi, se possibile, entro il 2000, a ventisette anni. Da quando quella domenica aveva preso Emanuele in braccio così sorridente e allegro e da quando tutti i giorni, praticamente, vedeva parti e donne incinte, alcune, anche, molto giovani, come Ilaria, le era presa una voglia di maternità quasi irresistibile.

I due erano ormai entrati nella fase del fidanzamento semi ufficiale, aspettavano solo che Marco sapesse qualcosa in più per il suo militare e che avesse quindi una certezza lavorativa per fare una festa tutti insieme; questo significava anche non aver più bisogno di continue rassicurazioni come un tempo. Dopo quel weekend con Ilaria Anna non fu più gelosa di lei e tutto apparentemente sembrò funzionare; Marco poteva stare da solo in via Luccoli senza che Anna temesse che andasse di nascosto da Ilaria; Marco, d'altra parte, dopo essersi confidato con lei, non aveva neppure più tanto bisogno di dimostrarle di esserle vicino, perché ella sapeva che, in ogni caso, egli l'amasse ancora. Per ora i piani di Luigi in effetti funzionavano: Anna, lasciandoli liberi, non vietando loro di vedersi o controllando quante volte si telefonassero faceva sì che i fratelli ritrovassero da loro stessi un equilibrio rotto dall'abbandono di Andrea; cosa che, in effetti accadde. Paradossalmente, per Marco, il rendersi conto di amare ancora Ilaria agì come freno, perché, sapendolo, cercava egli stesso di limitarsi e di starle vicino, ma senza eccedere.

Per Ilaria i primi giorni di luglio furono dedicati al ripasso per l'orale. Come materia a scelta aveva deciso per italiano e, se le avessero chiesto un argomento a piacere, avrebbe portato Calvino; le piaceva come autore, non difficile; le avevano fatto leggere la "Trilogia degli antenati" e le era piaciuta, specialmente il Barone Rampante. Non pensava di esser proprio preparata su tutto ma sperava almeno di non andare in panico e dire lo stesso qualcosa. Il suo obiettivo era solo di prender il diploma, con qualunque voto, e poi di cominciare a lavorare.

Non pensava più a Silvia, pensava che si fosse dimenticata di parlare ad Andrea o che egli l'avesse trattata male ma il 4 luglio, un venerdì, a pranzo, Ilaria ricevette una telefonata proprio da lei.

"Ciao Ilaria, sono Silvia. come stai?"

"Bene, Silvia... tu?"

"Tutto bene grazie. Senti, volevo dirti che poi... ho parlato con Andrea."

"Davvero? E... che ti ha detto?"

Ilaria ebbe paura che Andrea si fosse fin troppo aperto con Silvia, magari rivelandole qualcosa su Marco e lei. Sperò di no, in ogni caso il tono di Silvia era comunque allegro, come se stesse per darle una buona notizia. Le disse:

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora