Marco si pentì molte volte in quella settimana di aver accettato di andare alla festa di Anna; pur non credendo a presentimenti e premonizioni, al pari di Ilaria, e rimanendo solo su un piano razionale, non vedeva la situazione bene e non poche volte cercò di convincere Ilaria di telefonare, inventarsi una scusa e non andare o, addirittura, fare i maleducati e non andare senza avvisare. Nella loro storia i conflitti erano stati pochi, anzi, nessuno: solo per Anna avevano cominciato a discutere e possiamo anche dire che era una coppia non abituata a gestire il disaccordo. Marco aveva paura di offendere Ilaria o di rattristarla, cercava solo di farla ragionare.
Lei, di rimando, per fargli capire che il suo desiderio di andare alla festa era definitivo, per tutta la settimana lavorò tutto il giorno per fare il regalo ad Anna, voleva che fosse qualcosa fatto da lei. Una sera le disse che proprio non se la sentiva e che aveva paura che veramente questa Anna si fosse invaghita di lui, in un modo che non capiva, perché non gli sembrava di averla neppure un attimo corteggiata.
Marco era seduto per terra appoggiando la testa sulle sue ginocchia presagendo qualcosa di brutto. Il movimento leggero delle mani di Ilaria all'uncinetto sulla sua testa lo calmava.
"Marco mio, non devi aver paura. Se, come io credo, Anna è il Segno che cercavamo, sarà qualcosa di bello."
Egli rispose:
"Non so.. come fai a dire che sia qualcosa di bello, Ili, quando sai che, al massimo, potrebbe essere qualcosa di bello solo per me... se anche riuscissi, e non lo credo probabile, a volerle bene... tu rimani sola... almeno per il momento... e che Segno è se fa soffrire entrambi adesso e, al massimo, ne ripaga uno dopo molto tempo?"
Ilaria ribatté:
"Marco, la sofferenza è infatti anche tua, anche tu stai soffrendo, e lo vedo, per accettare questo sacrificio. Devi essere forte, Marco mio, noi non sappiamo, io non lo so sicuro, il Disegno della mia parte. E' confuso e non lo vedo. Forse sarò felice anch'io Marco, anche se... a dire il vero... non vedo alcuna felicità senza di te presente. Però, il solo fatto che potrei vederti felice con questa Anna mi fa andare avanti. Solo questo: la tua felicità, perciò aiutami."
"Vuoi dire che io sabato dovrò fingere di essere felice se questa Anna mi si avvicina magari di fronte a te perché così tu stai bene? Ma... è terribile. Fino a questo punto devo, in un certo senso... tradirti, di fronte ai tuoi occhi, perché tu mi ami ancora... Perché questo è... Ilaria: è tradirti, perché tu mi ami, come puoi essere così tranquilla se questa Anna mi... dovesse prendere? Cioè pensiamo al caso peggiore, come dici tu: Roberto non c'è, Anna è libera e mi ha cercato per star con me."
"Non è fingere Marco, è sapere che stai facendo la Volontà di Dio che ti dovrebbe dare la forza per farlo. Dio ti ha mandato Anna, devi stare con Anna, tutto qui. Fai come me, accettalo. Ti ricordi l'accendino di papà che hai preso?"
"Sì... Dio mi dia la serenità..."
"Sì, di accettare le cose che non posso cambiare. Anche se non capisci questa parte del cammino Marco, anche se vedi che ci porta distanti da dove pensavamo di andare. Non è detto che ciò che pensavamo essere la strada dritta sarebbe stata la strada giusta. Avevamo fatto tutti i nostri programmi, ma magari non si sarebbero avverati. E se ti dicessi che Anna potrebbe essere un messaggero che è venuto per aiutarci ad avverarli in un modo che adesso non possiamo vedere? Non lo sappiamo. Credici Marco... è per il nostro bene. Nostro, anche mio. Anche se..."
E non ce la fece a continuare. L'uncinetto rimase fermo.
"Anche se cosa, Ili, cosa? Cosa nascondi?"
Per la prima volta nella loro vita insieme Ilaria gli stava nascondendo qualcosa, perché sapeva che Marco avrebbe sofferto ancora di più. Non poteva dirgli che lei sentiva che avrebbe dovuto sacrificarsi per permettergli la sua felicità con Anna. Non poteva dirgli che era pronta ad immolare se stessa se solo il Cielo le avesse detto che quella la strada; non avrebbe cercato volontariamente il Sacrificio, questo no, ma se vedeva che il Cielo glielo indicava, ella lo avrebbe accolto come Gesù la sua croce. Ma non poteva dirlo a Marco, l'avrebbe straziato; finché c'era quel nodo fra la I e la M, lui era legato a lei di un vincolo irremovibile.
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Aktuelle LiteraturUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...