Ghemon continuava a trotterellare fra le loro gambe festoso, Emanuele sentiva la mamma piangere e non capiva il motivo, parlavano del loro papà, quindi di suo nonno... si ricordava di aver visto da qualche parte quell'uomo nella fotografia del cimitero, quell'uomo chiamato Antonio, ma non gli era sembrato triste anzi, lassù gli aveva detto qualcosa a che fare con un paese di nome Colliano, che sarebbe sceso per far qualcosa lì, di bello, ma non si ricordava più la frase completa: un viaggio a Colliano? Un pranzo a Colliano? Che cosa? Quel periodo cominciava a dimenticarlo del tutto. Si sforzò un poco ma tutto quel che avvenne è che si ricordò di aver fame, poteva ancora resistere, però, la mamma sembrava occupata a parlare allo zio, la volle lasciare in pace per il momento, si distrasse guardando in basso il cane e avrebbe voluto lui fargli una carezza, allungò il suo braccio ma la mano non arrivava. Vide lo zio avvicinarsi, prendere la mano della mamma dal viso, scoprirlo e sorriderle:
"Ili? Non ti devo perdonare; non hai fatto nulla... Giù Ghemon, cuccia, bravo, bravo sì", alla fine Marco impietosito gli diede quella benedetta carezza, "... non hai fatto nulla Ili. Tua mamma... ha fatto quel che pensava di far giusto, ma anche mio padre è responsabile. Avrebbe potuto non far nulla, starsene a Genova con noi."
Ilaria però chinò il capo.
"No, Marco mio, non è come pensi tu. Io giù nella stalla avrei potuto farti cadere e tu non avresti pensato a nulla, né ad Anna né alla sua famiglia, né al matrimonio, né ai tuoi figli se ne avessi avuti, non ci sarebbe stato né 'micia' né 'gattino': avresti buttato tutto all'aria solo per un mio sguardo. Sono io che mi sono interrotta Marco mio; tu non ce l'avresti fatta a resistermi, te l'assicuro; se avessi voluto ti avrei preso."
Disse questo piangendo e sorridendo insieme; e poi si adagiò su di lui, appoggiando la sua testa al petto:
"Io sono uguale a mia mamma, Marco mio; è per questo che ti chiedo di perdonarmi; pensavo di essere diversa, migliore, forse di aver capito che il suo comportamento fosse sbagliato. E invece no... invece... ho nascosto con la religione il mio essere uguale a lei. Ma io credo Marco mio, io credo veramente nella Madonna, io credo... che mi aiuti Marco mio. Ho chiesto aiuto a lei per evitare di farti cadere... Davvero, Marco mio, credimi che io... io non ti voglio dare problemi anche se ti amo!"
Marco l'abbracciò, le accarezzò i capelli, Emanuele in mezzo sembrava contento di essere coccolato anche dalla mano dello zio ma gli dispiaceva sentir piangere la mamma, perché poi? Visto che tutto sarebbe andato poi bene... ma come poteva dirglielo? Ci provò ma non uscì nessun suono. Qual era però quella frase che gli aveva detto il nonno? O mamma! Era importante... aveva il sospetto che c'entrasse con Colliano e lui ma non se la ricordava.
"Voglimi bene... Marco mio, amami anche ma stammi vicino senza desiderarmi ed io non ti farò cadere, non ti farò...fare... il destino di nostro papà."
Marco la tenne stretta; non era più quella di prima, la seduttrice, era ritornato il suo Angelo, quello che curava la sua ferita, non che l'avrebbe riaperta.
"Ili, dimentichi che noi ci siamo amati per prima cosa proprio per questo: per quel che ha fatto nostro papà; non dire che è stato uno sbaglio perché se sbaglio è stato farti nascere io allora non so per cosa stia vivendo adesso. Dimentichi che se ho Anna è grazie a te? Hai ragione, forse pochi minuti fa avrei potuto tradirla se tu fossi andata avanti anche solo qualche secondo. Tu me l'hai data, tu potresti togliermela. Ma mi fido di te, Ili. Tu non sarai come tua madre ed io non sarò come nostro papà, non farò fare ad Anna la fine di mia madre. Però questo non toglie che io ti ami, questo lo dico e non posso farci nulla; forse in un altro mondo, in un'altra vita, potremmo cominciar daccapo, avremmo potuto far diversamente. Adesso no; andiamo avanti così, non possiamo far altro."
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Narrativa generaleUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...