Capitolo 40 (IV). Due anelli

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La primavera 1998 fu serena; per Andrea fu un periodo decisamente positivo: dopo il suo fidanzamento con Silvia andò spedito a studiare verso la laurea fissata per metà maggio. Ilaria e Marco continuarono a lavorare serenamente, come anche Silvia; Emanuele mise altri due dentini mordendo tutto quello che trovava in giro, anche cose non proprio adatte ed Anna continuò a fare i suoi turni in ginecologia preparandosi per la tesi. Per lei la laurea si vedeva possibile intorno a giugno o al massimo settembre 1999; considerando i sei mesi di tirocinio e la preparazione per l'esame di Stato fissò insieme a Marco una data probabile per il loro matrimonio per luglio 2000 stando un poco larghi per ogni evenienza; come si può immaginare, anche se mancavano due anni Anna ne parlò subito al suo parroco prenotando già il posto per l'otto luglio 2000. A novembre di quell'anno, se tutto fosse andato bene, avrebbe poi cominciato la scuola di specializzazione; per Anna era poi imprescindibile avere un figlio quasi subito ma su questo non c'era problema, una volta inserita nella scuola di specializzazione sarebbe potuta andare in maternità, ovviamente scalando poi il tempo perso alla fine.

La famiglia di Anna non volle però subito festeggiare il fidanzamento perché, ovviamente, voleva aspettare prima il primo ritorno di Walter previsto per giugno per fare una festa con tutti quanti e festeggiare così sia il fidanzamento della figlia, sia il ritorno del figlio ormai quasi americano. Egli telefonava infatti settimanalmente e spediva mail anche tutti i giorni; l'anno negli USA era stato veramente positivo e Sabina si era innamorata del posto e delle persone; avevano fatto molte conoscenze che, una volta laureati, avrebbero potuto dar loro un trampolino per viver lì. Walter diceva che l'America era veramente adatta a lui e che non vedeva l'ora di ritornarci per sempre; evidentemente lo stile di vita di quel posto a loro confaceva.

Se però la famiglia di Anna dovette aspettare per festeggiare, Andrea non perse tempo. Il 13 maggio 1998 egli si laureò a pieni voti in Lettere Moderne: aveva appena compiuto trent'anni. Per lui non ci fu problema di militare come per Marco perché aveva già servito come allievo ufficiale in Marina e poté quindi subito sia festeggiare che trovare un posto di lavoro. Sabato 23 maggio 1998 fu il giorno scelto da Andrea per festeggiare nella sua casa al mare sia il suo fidanzamento con Silvia che la sua laurea. In quell'occasione i due fidanzati comunicarono anche la data del matrimonio: il 10 novembre 1998.La data fu scelta leggermente più avanti perché Andrea voleva cominciare anche a mettere a posto la casa che era sotto suo padre; era inteso, con Silvia, che dopo il matrimonio, con calma, avrebbero traslocato. La "calma" era vista dai due in modo diverso: Andrea avrebbe voluto subito, Silvia non tanto, sia perché era legata a casa sua ma, soprattutto, legata alla camera azzurra; non voleva subito abbandonarla, ora che l'aveva così in modo, diciamo curioso, riempita; Emanuele proprio vi stava bene e sarebbe stata la camera ideale per un bambino almeno fino alla scuola materna; i due quasi sposi arrivarono come sempre ad un compromesso: Silvia ed Emanuele vi avrebbero abitato quando Emanuele toccava a loro e Silvia ed Andrea avrebbero abitato a Castelletto quando fossero senza Emanuele. Questo doppio domicilio avrebbe permesso comunque una razionalizzazione per il bambino così che avrebbe potuto cambiare stanza quando sarebbe entrato nella materna con mobili più adatti ad un bambino di quell'età e non più ad un quasi neonato.

Alla festa di Andrea furono invitati naturalmente anche Ilaria con Emanuele, Anna e Marco. Da qualche settimana Emanuele tentava di stare in piedi, stava per compiere l'anno, mancava solo una settimana; a volte aveva anche fatto qualche passetto tenendosi alle sbarre del lettino ma mai lasciandosi andare.

Ilaria fu portata da Anna e Marco nella loro auto; la fecero scendere mentre Marco proseguì nel viale con Anna per parcheggiare. C'erano alcune persone in giardino che Ilaria però non conosceva, pensando che Andrea e Silvia fossero dentro entrò in casa: era cambiata dall'anno precedente da quando era stata lì con il pancione delle ultime settimane; vide Andrea che stava parlando con alcuni amici in fondo alla cucina, vicino a quella finestra dove da piccolo aveva scacciato la madre in quella fatale mattina. Si avvicinò a lui, ma egli ancora non l'aveva vista, perché mezzo di spalle; lo vide diverso, più disteso, più uomo; nel passato si atteggiava a grande vestendosi come suo padre, ma in quel momento era sportivo, polo e jeans ma gli stavano bene; aveva cambiato anche pettinatura, con un taglio più da uomo, senza quella frangia da spostare che gli dava quell'aria da eterno ragazzo.

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora