Marco dopo il lavoro andò in via Luccoli a preparare cena: egli di solito arrivava un poco prima di Anna che rimaneva in reparto o a studiare o in biblioteca o in aula studio fino alla chiusura. Quando arrivò Marco le disse di Ilaria.
"Dov'è adesso tua sorella?
"Con mia mamma, domani mattina viene la sua, mia zia Maria, da Colliano, tu non l'hai mai conosciuta... la seconda moglie di mio papà, poi la vedrai..."
"E' in buone mani con tua mamma, gattino, non ti preoccupare, questi dolori sono comuni e poi Ilaria è al primo parto, potrebbero durare due-tre giorni, c'è ancora tempo, si chiama periodo prodromico. Siamo a giovedì sera, secondo me partorirà tra sabato e lunedì."
"Va bene, Micia, se lo dici tu mi fido."
Venne l'ora solita in cui Anna doveva tornare a casa; si alzò, si vestì e però anche Marco si vestì con lei. Le disse che sarebbe anche lui andato dalla mamma e le chiese di accompagnarlo al capolinea del bus.
"Gattino, ma non è necessario che tu vada a dormire da Ilaria, c'è tua mamma già che la guarda, perché ci vai anche tu?"
Marco rimase senza parole, non seppe cosa dire ad Anna, disse la verità:
"Micia, io ci vado perché Ilaria me l'ha chiesto e a me non costa nulla tornare; tanto domani devo andare in stazione a prendere zia Maria, non devo andare a lavorare, anche se sto da mia mamma è uguale."
"Ma tu non sei il papà, gattino, lo sai vero? Questo bambino ha un papà che mi pare che negli ultimi tempi si sia dato da fare e quel papà non sei tu. Cosa direbbe Andrea se sapesse che vai a dormire da lei?"
"Ma... micia, non sono solo io con Ilaria, c'è anche mia mamma... quella è ancora casa mia, anche, sono suo fratello, non penso che direbbe nulla... Non lo so... sbaglio?"
Anna voleva comprendere il suo gattino, ma era anche preoccupata che Ilaria confondesse il ruolo del fratello con il ruolo del papà
"Certo, gattino, non è che sbagli, il fatto è che tu sei buono, ti chiama Ilaria e vai... non pensi a ciò che implica la cosa... ma ricordati che tu non sei il papà; se Ilaria ha scelto di non stare con Andrea è una sua scelta su cui tu non devi sentirti in colpa. Io, per adesso, dormo dai miei, per me non cambia se tu stai qui in casa nostra o torni a casa da tua mamma con Ilaria... ma se fossimo sposati? Tu che farai se Ilaria ti chiamerà un domani per andare a dormire da lei perché magari il bimbo sta male o altro, mi lascerai sola gattino qui a dormire?"
Marco non seppe cosa dire; se non:
"Non lo so, micia, hai ragione, proprio non lo so. Mi credi? Forse un parto è qualcosa che non viene sempre, forse... possiamo dire che è un evento unico o quasi. Non so, per il resto... non so che dire, vedremo pian piano..."
Anna lo vide un po' triste e non volle lasciarlo con il broncio, del resto non faceva nulla di male; gli sorrise e lo baciò:
"E' questo che mi fa paura, gattino: che tu non sai e cerchi di voler bene a tutti, ma ho paura che tua sorella sappia che tu sei un buono e che un po' se ne possa approfittare, perché lei ha già Andrea e dovrebbe star con lui se ha bisogno. Spero di no gattino, spero di no, vedremo."
***
Andrea portò Ilaria a casa di Irene prima di cena e si salutarono per darsi appuntamento al mattino una volta arrivata la mamma di Ilaria. Irene e Ilaria aspettarono Marco che tornò come suo solito per le undici e mezza con l'autobus dopo aver visto Anna. Marco fu sollevato di vedere Ilaria serena, gli era mancata nel giorno, anche lui si era un poco preoccupato, ma Ilaria lo tranquillizzò.
STAI LEGGENDO
Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Ficción GeneralUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...