Capitolo 36 (5°). Un impegno vincolante

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Marco e Ilaria partirono per Colliano il 31 luglio 1997,un giovedì sera; Emanuele fu tenuto in braccio a turno da entrambi, ma non fece proteste, come primo viaggio in treno possiamo dire che si comportò anche meglio del previsto: si fece cullare dal rollio e dormì quasi tutta la notte: ormai, dopo il latte delle undici, mezzanotte, in genere dormiva fino alle cinque o anche sei.

Zia Maria non vedeva Emanuele da un mese e mezzo e lo trovò cresciuto e in salute.

"Amore di nonna", gli disse subito, "ma come ti sei fatto già grande, certo che la mamma, benedica, ne ha di latte da darti! E voi?", disse a loro, "mi sembrate un poco stanchi per il treno ma tutto sommato bene. Tu, Marco, però, sei sempre bianco, l'ufficio dove lavori non ha finestre? Stai sempre al chiuso? Ma Anna ti fa da mangiare? Sei sempre magro!"

"Sì... zia, io sai come sono, non esco molto... Per la verità cucino io zia, diciamo che Anna... è meglio come medico che cuoca."

"Lo so Marco, del resto è ricca e avrà chi le cucina, tu Ilì, invece, mi pari invece contenta, finalmente hai preso un po'di peso, con tutto quel latte che dai devi mangiare! Come vanno le cose su?"

"Bene mamma, ve l'ho detto per telefono, mi sono diplomata e ho trovato un lavoro. Andrea è ritornato, anche se con una donna nuova, ma... è ritornato gentile e questo è importante. E' stato un mese difficile, ma... è finita."

"Va bene figlia mia, se tu lavori è già tanto, il resto verrà da solo. Andiamo che c'è troppo sole ed Emanuele ha preso la pelle di Andrea, bianca come Marco."

Avrebbe voluto dirle che, come Andrea si era trovato una nuova compagna, anch'ella avrebbe dovuto ora trovarsi un uomo, ma seppe che era impossibile: con uno sguardo aveva capito che sua figlia amava ancora Marco e, cosa diversa da giugno, che anche Marco era ritornato ad amare Ilaria, era evidente. Non disse nulla per il momento, cosa ne era di Anna?, per esempio, si tenne le domande per dopo ma seppe in cuor suo che la situazione non sarebbe durata pacifica a lungo.

Emanuele sentì la nonna parlare, era bello sentirla di nuovo, anche se parlava una lingua strana; che bella novità, ma dov'era? Non era Genova quella; c'era un'aria diversa, meno afosa, ma non sapeva cosa fosse, era la prima volta che stava in campagna. Il posto comunque gli piacque subito e nei giorni successivi si fece delle grandi dormite in mezzo alla mamma e alla nonna nel lettone matrimoniale. Ma c'era qualcosa di strano e non capì ancora cosa; quel posto gli ricordava qualcuno, come se l'avesse già visto.

I due trovarono comunque una situazione cambiata rispetto al Natale precedente: Maria aveva venduto la vacca, la capretta e i maiali, davano troppo lavoro e cominciava ad esser stanca; dopo la notizia della gravidanza di Ilaria aveva capito che, anche dopo il diploma, sua figlia sarebbe rimasta al nord e, senza aiuto, pensò di cominciare a togliersi qualche peso. Quando poi Ilaria le aveva telefonato dicendole di aver trovato lavoro in una sartoria Maria aveva temuto che la casa di Colliano sarebbe rimasta abbandonata dopo la sua morte anche se sperava ancora in suo nipote, diventato grande.

Certamente c'era anche la ragione di esser più libera per andare dal suo amante a Napoli; galline e conigli con una scorta di cibo e di acqua potevano stare soli senza problemi per un fine settimana. A volte però il suo compagno non aveva casa libera ed allora si faceva portare a Colliano: una "auto blu" entrava nel cortile di Maria, egli entrava e l'autista se ne andava in paese in caserma dove per qualche ora stava con i suoi colleghi a chiacchierare del più e del meno sparlando di quel che i pezzi grossi ogni tanto fanno con i soldi dei contribuenti.

Maria era ben conosciuta dalle Forze dell'Ordine per via dei primi tempi con Antonio che, almeno all'inizio, aveva cercato di esportare da Genova al bar di Colliano le avventure portuali con risse e ubriacature, ma era stato subito messo in riga; tutti la stimavano, comunque, perché in tutti quegli anni da vedova anch'ella aveva cambiato vita. Non si era più risposata e in paese lasciava stare i mariti delle altre che avrebbero soltanto richiesto un suo cenno per far di nuovo la fila. Certo, aveva l'amante, ma questo, diciamo, era cosa nota in paese e non più oggetto di chiacchiere anche perché l'amato era persona che non desiderava pubblicità.

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora