In quella settimana Andrea non si fece più vivo con Ilaria; stava meditando sul come agire nelle volte successive; aveva avuto un discorso con suo padre che, dopo il colloquio con Luigi, voleva sapere qualcosa in più su questa Silvia e definire, come egli disse, un piano d'azione comune. Andrea era andato nello studio del papà in casa, Giorgio si era caricato la pipa a dovere e gli aveva chiesto chi fosse questa Silvia e dove l'avesse conosciuta.
"Che ti posso dire papà? E' un'amica. Tra l'altro me l'ha fatta conoscere Ilaria. Non posso avere un'amica?"
"Luigi mi ha detto che è più grande di te."
"Sì, di qualche anno, forse sei o sette, è un problema?"
"No, non particolarmente direi... ha figli?"
"Sì e no... cioè, ne ha avuto uno, ma le è morto in utero. Non ha mai vissuto al di fuori. Non ne può più avere."
"Che tragedia...", Giorgio pensò un attimo, fumando, "forse, però... una donna così ti può capire, ha sofferto come te. Che stato civile ha?"
"E' già divorziata, il suo ex marito si è risposato in Sicilia, non ha retto alla morte del bambino, ha già un'altra figlia."
"Bene... questo semplifica di molto una vostra possibile relazione. Che cognome ha?"
"Palestro."
L'avvocato si appuntò il cognome nella sua agenda.
"Vedrò in tribunale il loro fascicolo del divorzio, magari posso scoprire qualcosa, anche se non credo riservi sorprese, sembra una storia semplicemente tragica, come la nostra."
Continuò a fumare un poco. Riprese a parlare:
"In ogni caso, non volevo parlarti di Silvia... ovviamente sei grande abbastanza da fare le tue scelte. Io...volevo parlarti di Ilaria, invece. Questa cosa di andare in villa e praticamente litigare con Anna non è bella; comincia ad esser seria la cosa. Anche se lo fai a fin di bene, non andare più da Ilaria così, chiedendole il bambino e soprattutto non andare più in villa da Anna fino a che la situazione con Ilaria sia sistemata in modo legalmente vincolante."
Andrea al sentire queste parole sentì quasi un brivido; suo padre, da avvocato, non era persona da prendere alla leggera; allora stava veramente pensando a qualcosa; Giorgio prese il suo solito taccuino, scrisse due note e poi continuò:
"Per le prossime volte se vai da Ilaria per andare a trovare Emanuele rimani in casa, vacci con Silvia, se ti senti meglio, ma rimanete in casa. O... portate il bambino via, ma solo se ve lo lascia spontaneamente. Non forzarla e soprattutto mai provare a prenderlo in braccio senza il suo consenso. Non diamo degli appigli, né precedenti. Questo è un consiglio legale, Andrea, non da papà, ti conviene seguirlo."
"Devo quindi sopportare la sua presenza per vedere mio figlio?"
"Per ora sì Andrea, a meno che, appunto, te lo lasci spontaneamente da sola; è la madre, non avete nulla di scritto, lei potrebbe sempre sostenere in aula che tu sei andato con la forza a prenderle il bambino di un mese quando lo doveva allattare o cambiare o altro. Anche se hai questa amica Silvia come testimone è meglio non andare in quelle direzioni. Dobbiamo evitare di fare il suo gioco. E' ingenua, è piccola, viene dalla campagna, ma... ha le spalle coperte. Finché Luigi sta dalla sua parte è meglio non entrare in conflitto con loro. Io sono un avvocato, ma anche Luigi non è scemo e, probabilmente, sarà già andato da un altro legale di sua fiducia a consigliarsi."
"Capisco papà... Ma Luigi la difende perché ha il suo interesse! Ha il genero che altrimenti le salta addosso, non aspetta altro.", disse Andrea un po' sorridendo. Ma il papà rimase serio:
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
Ficción GeneralUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...