Capitolo 34 (5°). Emanuele conteso

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"Silvia, non è questo, non discuto qui se sia una grande o piccola richiesta, il problema è un altro e non capisco perché tu faccia finta di non capire. Il problema è la mamma che è agitata da voi due."

Anna poi si rivolse ad Andrea:

"Andrea, scusa se te lo dico, mi sembra che... la presenza di questa tua amica sia un po'... destabilizzante per Ilaria."

"Che è, Anna? Ci vuoi cacciare?"

"No... Andrea, non è questo il punto, ma sembra che negli ultimi tempi tu voglia far di tutto per stuzzicare Ilaria e fare delle cose... discutibili per metterla alla corda e magari fargliela pagare perché ti ha rifiutato come marito e questo non mi piace, non lo merita. Non la vedi che è spaventata?"

"Perdonami Anna", disse Silvia, "Se io sono quella di troppo me ne vado di certo. Andrea, ", disse, rivolgendosi a lui, "forse non è stata una buona idea venire qui con me. Andiamocene."

"Silvia non ti preoccupare, voglio vedere di cosa mi accusi Anna. Voglio solo prendermi Emanuele e farmi un giro con lui; eravamo insieme io e lei, domenica pomeriggio, volevo prendere mio figlio, telefono a casa di Ilaria e non c'è nessuno. Immagino allora che sia da te, chiamo e ti ho trovato, ho fatto male?"

Anna assunse un tono più materno e comprensivo che le si confaceva di più, ma ciò che voleva dire lo disse lo stesso:

"No, fatto male no... ma è da me Andrea perché tu non ci andavi più, l'hai abbandonata, ed io l'ho voluta portare qui almeno prendeva un po' di respiro; dopodomani ha pure l'esame di maturità e tu ti presenti così, all'improvviso e le vuoi togliere il bambino. Anche fosse solo per un paio d'ore, è una questione di tatto; non credo che sia ragionevole Andrea, fai le cose per gradi. Se vuoi, stai con noi, ma... io non ti consiglierei di prendere Emanuele, cosa lo prendi a fare? E' solo un dispetto il tuo. Il parco della villa è grande, perché non state qui e passiamo un pomeriggio insieme? Dovete per forza portarglielo via a quella ragazza? Ti ha mai impedito di vederlo? no; ti ha mai impedito di fare il papà? no. E' solo preoccupata, lasciala tranquilla. Tu, Silvia, non ti conosco, ma... Ilaria è buona e sensibile, fatela stare serena, ne ha bisogno. Almeno oggi. Non credo che il pudore di Andrea sarà così offeso se per oggi vede suo figlio qui da me."

Ilaria si stupì della difesa di Anna, sembrava volerle veramente bene. Si avvicinò a lei, la prese a braccetto e le disse:

"Grazie Anna, davvero, tu sei veramente buona con me."

"Figurati Ilaria. Io... te lo dovevo, quando c'è qualcosa di sbagliato non mi piace e le cose le dico. Non mi piacciono le cose fatte male. E questa, Andrea, perdonami, è una cosa fatta male. Emanuele ha solo circa quaranta giorni di vita e, te lo dico anche da medico, non lo togli alla madre così come se fosse un bambino grande: ha bisogno di sentirla vicino notte e giorno. E anche... diciamolo, per la madre è importante sentirsi il bambino sempre vicino, almeno per i primi tre, quattro mesi, se glielo togli adesso loro due sentono un distacco fisico, siamo fatti così, papà e mamma a questo punto della vita sono diversi, fattene una ragione Andrea. Un domani te lo porti anche in vacanza ma adesso fallo stare con Ilaria, se vuoi vederlo devi vedere anche la mamma nei paraggi. Prendetevi la carrozzina e portatelo giù dagli ulivi, nessuno vi vede e avrete la vostra privacy se proprio dovete raccontarvi qualcosa di segreto. Allora Andrea che mi dici della proposta? Per oggi, almeno, non portatele via Emanuele in auto chissà dove, non ve ne verrebbe nulla: è una ragazza spaventata anche dalla vostra età, siete entrambi più grandi di lei; tu, Silvia, potresti essere quasi sua madre, siete qui, rimaneteci, state miei ospiti, anche a cena, non è un problema, dico a Franco di aggiungere due coperti, lui sempre cucina di più. Anche Ilaria sta qui, anche a dormire, la porterò io a Genova domani mattina."

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora