Il capodanno 1998 fu particolare per tutte le nostre famiglie che stiamo seguendo; Silvia e Andrea andarono in Sicilia ed ella finalmente conobbe di persona Giulia, la nuova moglie di Nicola, e Gaia, la loro figlia; Andrea venne presentato loro come "fidanzato": Giulia era un po' più giovane ma sempre di due anni più grande, egli era sempre il più piccolo dei quattro. La seconda moglie di Nicola aveva sempre saputo di Silvia, del fatto che quando andasse a Genova al cimitero la vedesse e non fu gelosa di questo rincontro; anzi, come tipica donna siciliana li ospitò in casa varie volte a pranzo e Andrea vide in lei un carattere simile ad Ilaria, mediterraneo, aperto e ospitale, cosa che gli fece ritornare un poco la nostalgia.
Silvia con Nicola si comportò sempre in modo affettuoso, ma per quanto fossero rimasti in buoni rapporti si vedeva quanto fosse impossibile per loro un'eventuale riunione data dalla tragedia passata in comune; fu per questo motivo che sia Andrea che Giulia non furono gelosi.
Nicola li ospitò, come aveva preannunciato, in una delle sue villette prefabbricate adiacenti al bar che affittava per brevi periodi. Fu un periodo sereno per entrambi; Andrea sentiva sicuramente la nostalgia di Ilaria e del suo capodanno al Sud; era curioso, egli, che non era mai sceso a sud di Firenze in gita scolastica, in poco più di un anno aveva fatto un figlio con una Salernitana e si era fidanzato con una Genovese che, però, era rimasta legata alla Sicilia, terra del suo primo marito. Gli mancava Emanuele, ma, si accorse anche che gli mancava Ilaria, non tanto la madre, ma la donna, per la prima volta dopo tanto tempo cominciava a vedere Silvia come possibile mamma. Questo era evidenziato anche dal fatto che Silvia con Gaia si comportava veramente bene ed ella si era affezionata subito a questa "zia Silvia", come venne subito nominata.
Questa nostalgia si esprimeva con la sua solita tendenza a far battute e a estraniarsi un poco; tanto che Nicola una sera prima di Capodanno disse a Silvia al bar.
"Silvia, io... continuo molto a non capire, però accetto la tua decisione. Questo Andrea mi pare poco adatto a te. Tu sei stata abituata alle feste, a qualcuno che ti trascini fuori. Con uno come lui invecchiate prima del tempo, guardalo là, seduto laggiù a guardare il mare, che fa lì? Perché non sta con noi? Tu stai in casa e lui pure, cosa fate? per quanto sia più giovane mi pare un po' moscio, scusa se te lo dico."
Prese un bicchiere, ci mise del ghiaccio, preparò un analcolico che poi posò sul bancone per lei.
"Grazie... no, Nico, tranquillo, io mi avvicino ai quaranta, voglio una vita tranquilla adesso, ho finito con le feste. Mi fa piacere esser qui, queste sere, tu sai come mettere buona musica ed animare la festa, ma poi a Genova amo casa mia...e poi... adesso... ho da guardare un bambino, lo sai."
"Sì, ho capito... c'è questo Emanuele di mezzo... ma sei sicura che sia una cosa bella per te? Mi sembri così ossessionata, ne parli come se l'avessi fatto te ma non è così, purtroppo. Avresti dovuto voltare veramente pagina come ho fatto io, non metterti in una storia dove c'è un bambino che sembra il nostro. Non è il nostro Silvia, lo sai. E' di Andrea e di quella Ilaria che nominate. Ti farai male se ti affezioni troppo."
Nicola prese dei bicchieri dal bancone per metterli a lavare; Silvia sorseggiò un po' del suo bicchiere. Le venne tristezza per ciò che aveva detto Nico:
"Parli bene tu Nico, ma tu hai potuto voltare pagina perché tu puoi fare bambini, io no. Per me voltare pagina significava distruggere la camera azzurra, rassegnarmi alla solitudine di non esser mai madre e sai che non potevo. E adesso, infatti, c'è un altro bambino che ci dorme. Non è bello? Vuol dire che... la vita mi ha donato di nuovo qualcosa. Non ci speravo più..."
"No, non è bello affatto! Poi fai come vuoi, ma ho paura che questo sia uno di quei casi in cui una coincidenza può far ammattire: a luglio sembravi più posata, adesso non ti riconosco quasi più. Non voglio criticarti Silvia, ma ho paura che tu abbia scelto di stare con Andrea solo per riempire quella camera della depressione e cercare di far la mamma al posto della vera. Non ci vedo un grande futuro, scusa... anche per quella ragazza che mi sembra sia giovanissima."
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Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]
General FictionUna storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rincontrano per il funerale del loro padre. Così diversi e così s...