Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]

Capitolo 33 (1°). Il racconto di una madre

Il giorno dopo Marco andò da Ilaria a pranzo; le disse di aver incontrato Andrea la sera precedente con Anna, ma senza dire troppi particolari: sarebbe stato troppo brutto per Ilaria ascoltare ciò che realmente Andrea pensava di loro due; ma non poteva neppure lasciarla nell'illusione di un ritorno che, giorno dopo giorno, appariva sempre meno plausibile; le disse:

"Ili, mi dispiace, Andrea è veramente cambiato dal giorno del battesimo, non riesco a farlo ragionare: ti devi rassegnare secondo me; a questo punto Andrea lo dobbiamo dare per perso. So che è dura, sarà dura per tutti quanti, per te sicuramente come mamma ma anche per me e per Anna, perché ciò mi rende fragile nella mia serenità vedendoti da sola e Anna ne soffrirà, non è colpa tua ovvio. Forse era troppo bella la situazione del battesimo, non poteva durare, anche se... tu veramente lo trattavi bene. Vorrei poterti dire che tutto si risolverà ma non è detto."

Ilaria aveva fatto una pizza per Marco, anzi, due, una l'avrebbe poi tagliata in quadrati e portata in villa per merenda insieme ad una torta che aveva impastato il giorno prima ritornata dall'archivio. Ilaria, malgrado la brutta notizia, gli sorrise:

"Marco mio, quando rimasi incinta non pensavo a questi problemi, pensavo solo a cose pratiche, crescere il bambino, fargli il corredo, fare la mamma; io sono brava in questo. Non sono brava a fare tanti discorsi astratti, come te. So che il Cielo, se ci ha messi in questa situazione, ci vuole mettere alla prova; ma vedo che la stiamo superando e che le persone intelligenti, come Anna e i suoi genitori, non hanno paura di noi, di me soprattutto. Addirittura mi invitano oggi nella villa a dormire, io... che non c'entro nulla con loro; so che si fidano di me e di te; e noi sai cosa faremo Marco mio?"

"Sì, certo, ovvio, non tradiamo la loro fiducia, ma questo penso che sia sempre stato chiaro tra noi fin da quando ho cominciato con Anna: abbiamo rinunciato ad amarci fisicamente. E' Andrea quello che pensa che noi vogliamo avere un rapporto fisico, che non stiamo aspettando altro che l'occasione giusta."

Ilaria si intristì; prese la mano a Marco appoggiata al tavolo con tutte e due le sue mani.

"Lo ha detto? Dimmi, Marco mio, lo ha veramente detto a te? Di fronte ad Anna? Mi farebbe male saperlo."

"Sì, Ili, purtroppo sì. Lui ne è convinto ed è convinto anche che andandosene via ci favorisca in questo, perché tu rimani sola ed io vedendoti sola me ne approfitterei secondo lui, come se non avessimo dimostrato in questi anni che ci possiamo voler bene, persino amare, senza far nulla."

Ilaria appoggiò la sua testa sul tavolo, sopra la mano di Marco, pensierosa; parlò, come a sé stessa, triste:

"Non ha proprio capito nulla di noi, allora."

"Sì, e non ci prova neppure. E' questo che mi fa rabbia talvolta; sai Ili? Te lo devo dire proprio sinceramente: quello di essere preso per una persona malata che non vedeva l'ora di portarti a letto, che anche tu sia malata perché ami tuo fratello, quando io so che volevamo solo amarci ed attenderci in modo puro; so che quel nostro cammino fatto da ragazzi pieno di sentimenti sia stata la cosa più bella che ho avuto nella vita prima di Anna e, inoltre, io sto con Anna solo grazie a te, al tuo Sacrificio. Tutte queste cose le ignora Andrea e non vede che ci possiamo controllare; guarda adesso: siamo soli in casa, Emanuele dorme, quale momento migliore per fare qualcosa? E però non lo facciamo, perché? Perché non ti desidero? No, è diverso, sto cominciando a capire meglio ciò che sento. Ho bisogno di te ma non di 'quella' te."

Ilaria gli carezzava il braccio mentre teneva ancora la testa appoggiata alla sua mano sul tavolo; Marco le carezzò il capo con l'altra.

"Oh, Marco mio... stai capendo finalmente... cosa hai nel cuore. Ti aspettavo Marco mio, sapevo... sapevo che saresti tornato!"