Capitolo 28 (3°). La verità

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Andrea sbiancò, non se l'aspettava.

"Un... 'chi'?"

"Sì, Andrea, un 'chi'."

Andrea... rimase un attimo a pensare, forse con Ilaria bisognava veramente andare cauti, cercò di capire:

"E questo 'chi' è reale, una persona? un uomo? Non un 'chi' che sta nella tua testa?"

"Sì, Andrea, è un 'chi' in carne ed ossa, un uomo."

Andrea era sconvolto. Ci fu silenzio per qualche secondo. Andrea la guardò, senza parole, poi disse, calmo, anche se un po' triste:

"Dunque era questa la verità... curioso Ilaria, io pensavo chissà cosa, a una ragione mistica, la madonna che te lo vietava, dio che voleva che tu rimanessi da sola, un blocco psicologico, un trauma infantile..."

Ebbe uno scatto di un riso amaro, soffocato, rivolto a sé stesso; si diede una pacca in fronte:

"No, Andrea, che stupido che eri... non erano putti, cherubini o arcangeli, non erano santi e madonne... ti sei fatto fregare Andrea nel più banale dei modi! Ridi, ridi pagliaccio! Ridi Andrea! La causa del rifiuto di Ilaria era la cosa più semplice del mondo, potevi arrivarci da solo: 'non ti amo, perché amo un altro'. Bastava dirlo Ilaria. Perché non me l'hai detto subito?"

Ilaria non voleva che stesse male Andrea, cercò di consolarlo:

"Andrea, non volevo ferirti, credimi, non pensavo che tu ti innamorassi di me, cercavo... di respingerti in ogni modo pensando che tu prima o poi desistessi dal tuo proposito di avermi come donna, come moglie, ma non l'hai fatto; stasera addirittura ti proponi ufficialmente con un anello e mi costringi a dirtelo; ma questa è la verità. Perdonami."

"Va bene, allora tutto è sistemato, è chiaro che non mi puoi sposare se c'è un 'chi' di mezzo, lo capisco anche io, Ilaria,", disse, quasi allegro, ma di un'allegria tragica. "C'è un piccolo particolare, ora, però, Ilaria, da sistemare."

Ilaria si preoccupò, Andrea si alzò e cominciò a passeggiare; quasi parlando a sé stesso disse, sempre a voce bassa:

"Innanzitutto dimmi Ilaria: quindi era per questo motivo che hai rifiutato casa mia sotto quella di mio padre? Per continuare a vedere questo 'chi' liberamente? Per fare i vostri comodi indisturbati?"

"Sì... anche per quello, Andrea, ma non per... non per quello... che pensi... io lo amo, ma solo da distante, e poi volevo e voglio veramente lavorare e rendermi libera; amando un altro non volevo dipendere dai tuoi soldi e quella casa non me la sarei potuta mai permettere. E' un 'chi', certo, ma non sono in una relazione con lui. Credimi, Andrea... lo sai... ho fatto l'amore una volta sola nella mia vita, quella sera con te: ero vergine prima, non ho fatto più nulla dopo. Prima di te e dopo di te, nessuno... nessuno! Però, sì, io amo questo 'chi' e non ti posso sposare per questo."

Andrea si fermò, Ilaria lo stupiva sempre:

"Vuoi dire che... ami un 'chi' ma... senza far nulla con lui, come non fai nulla con me?"

"Sì, Andrea, scusami, dovevo essere chiara; non farei così con te, non sono una donna di quel tipo: ti stimo troppo come uomo e come padre, non mi prenderei un amante in casa con te presente come papà; non l'avrei fatto in quella casa tua, non lo faccio in questa; questo te l'avrei detto: è un 'chi', sì, ma non siamo in una relazione. E' una cosa del mio cuore, non del mio corpo. Volevo essere libera di vederlo, certo, questo 'chi', ma vederlo e star con lui, senza fare nulla, solo per la gioia di averlo vicino, perché io, ora, vivo per queste tre gioie: crescere Emanuele come mamma serena, farti fare il papà con tutta me stessa ed amare e poter star vicina a questo 'chi', fedele e devota a lui, ma solo nel cuore."

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora