Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]

Capitolo 23 (3°). Due scelte per Anna e Marco

Alla fine, inevitabilmente... Anna e Ilaria dovettero parlarsi; prima di arrivare ad uno scontro diretto, che ella voleva evitare, Anna voleva sincerarsi con Ilaria che fossero d'accordo sul come gestire Marco. Ella capì infatti che, dopo Marco con la sua decisione di rinunciare al dottorato, anche per lei era giunto il momento di una scelta di vita: o rompere il fidanzamento con Marco e non averlo più del tutto o arrivare ad un compromesso con la sorella e condividerlo. Marco era suo, totalmente suo fisicamente, almeno per il momento, ma emotivamente no, l'amava, di certo, ma c'era questo legame che ancora rimaneva con Ilaria, di questo fatto doveva tenerne conto per gli anni a venire. Non avrebbe mai potuto accusare Marco o Ilaria di non esserne stata avvisata: la situazione era, purtroppo, evidente ed esposta alla luce: Ilaria non nascondeva di amare Marco, se non ad Andrea, ma Anna non sapeva se Ilaria sapesse che lei sapeva e decise di parlarle. Trovò l'occasione un giorno che Marco era impegnato in università in un colloquio con il relatore e i nuovi tesisti e chiamò Ilaria a casa di Irene dicendole che avrebbe avuto piacere di invitarla nella casa di via Luccoli per fargliela vedere.

"Ilaria, ti vengo a prendere in auto, non ti preoccupare per l'autobus. Mi farebbe piacere, dovrai fare cinque piani di scale ma penso che tu li possa fare."

L'andò a prendere, parcheggiò poi a Caricamento, dall'Acquario, e poi andarono a casa a piedi. Ilaria fece i cinque piani senza problemi ma cominciava ad essere più grossa ed ebbe un po' di fiatone a metà strada. Anna le disse:

"Su, Ilaria, prendi fiato, non facciamo tutto di corsa."

Prese fiato e riprese, arrivarono dalla porta e, dopo aver aperto, Ilaria disse:

"Che bello, qui, Anna... davvero. Com'è carino. Non pensavo. Marco me ne aveva parlato ma... è diverso vederlo nella realtà"

Anna la seguiva, Ilaria con la sua pancia ebbe un effetto curioso su di lei; per un attimo ella in lei vide se stessa incinta, un domani, fare i cinque piani a piedi per tutti i nove mesi, con gioia e fatica, incinta a causa di Marco; ma fu solo un'immagine, una specie di visione.

"Marco ha già fatto molto qui, Ilaria, questa casa solo un mese fa era irriconoscibile, adesso ci si può quasi vivere. Tuo fratello è molto bravo in queste cose, sembra che abbia proprio talento per il fai da te."

Ilaria passeggiò per la sala; toccò il tavolo e le sedie. Andò verso la finestra.

"Che alto, qui, Anna, è luminoso! Saranno faticosi cinque piani a piedi, ma alla fine da qui hai una bellissima vista sui vicoli.".

"Sì, era... bè, le case così alte costavano di meno, proprio perché per arrivarci bisogna salire molto, per questo mio bisnonno la prese, era economica, faticosa ma carina una volta su. Vieni, ti porto sopra, ancora un piano di scale, ti faccio vedere come Marco ha già messo a posto un po' la cucina e il tetto."

Salirono in veranda: di pomeriggio il terrazzo era soleggiato e la veranda tratteneva un piacevolissimo tepore al sole di fine febbraio. Non serviva riscaldamento. Furono inondate di luce e Ilaria si schermò gli occhi. Passeggiarono un po' sul tetto e poi, una volta rientrate, Anna la fece accomodare al tavolinetto della cucina, chiese ad Ilaria se volesse un tè ed Ilaria accettò. Parlarono un poco della casa e della sua gravidanza: Anna, con l'idea di fare ginecologia, chiese varie cose ad Ilaria, sul suo stato e di come la dottoressa Saffi la seguisse; fu piacevole per lei ascoltare e per Ilaria confidarsi, e poi Anna, con le tazze fumanti e alcuni biscotti di fronte a loro, cercò di entrare nell'argomento che le stava a cuore.

"Io, Ilaria, ti ho chiamata qui anche per parlare di Marco. Volevo... volevo capire con te cosa si può fare perché ecco... ti volevo dire che so di te e Marco, della vostra storia d'amore da adolescenti. Me l'ha raccontata. E vorrei che tu sappia che io lo so. Marco con me è sincero, mi dice tutto di voi."