Capitolo 32 (6°). Complici

113 17 91
                                    

Marco strinse i pugni sul tavolo; si alzò. Anna gli mise la mano sul braccio.

"Siediti gattino; per favore. Andrea, non offendere però; se anche sei arrabbiato modera le parole, stai parlando comunque della mamma di tuo figlio, colei che dieci giorni fa volevi  sposare, ti ricordo."

Andrea bevve un generoso sorso di birra e poi disse, puntandole il dito:

"Offendere Anna? Da quando in qua la verità offende? La verità ti renderebbe libera Anna, se solo la volessi vedere come la vedo io. E tu Marco, che fai lì in piedi? Dimmi cosa vuoi fare, vorresti picchiarmi? Avresti quasi ragione; ma non lo fai, e sai perché? Perché intimamente sai di essere nel torto, ecco il perché. Siediti dai, non volevo infierire su quella minorata di tua sorella. Io non potevo sapere la tara mentale che aveva in quella sera, ma tu... tu sì, te la sei coltivata bene con quella tara, ti faceva comodo: avevi una sorella molto sexy che ti amava con tutti i suoi disegni e le voci in testa; poverina, fa quasi pena ma purtroppo è anche bellissima ed è una trappola per chi non la conosce. Anna, lascia che ti spieghi cosa realmente voleva fare il tuo fidanzato, la verità, solo la verità, poi prova a contraddirmi Marco se non ho colto nel segno."

Anna non avrebbe voluto ascoltare, sapeva che Andrea avrebbe detto solo cattiverie nate dalla sua rabbia, ma non parlò e continuò a mangiare lentamente il suo gelato sperando che quella tortura finisse presto: aveva capito che Andrea stava esagerando, ma non poteva sapere che ciò che stava per dire l'avrebbe ferita nell'intimo. Marco con paura si rese conto che, forse d'istinto, forse per una forza più potente di lui, la sua mano, non comandata da lui, aveva afferrato il portacenere di vetro: non si ricordò di averlo fatto e ne ebbe paura, come se ci fosse qualcosa che non poteva realmente controllare; nessuno ci aveva fatto caso ma sarebbe stato un attimo romperglielo in testa; era riuscito a tenere a bada l'ombra del padre solo per un soffio, forse solo per Anna o per fortuna; quella serata sarebbe potuta finire male, si sedette e non volle interromperlo, aveva capito che Andrea aveva bisogno di sfogarsi, ma, anche lui, non immaginava la portata di ciò che avrebbe detto.

"Ascoltami Anna, ti spiego il vero disegno di Marco e Ilaria, non quello della madonna e dei santi, quello vero, terra terra: lui avrebbe voluto prendersi Ilaria senza far clamore, portarsela all'estero, realizzare il suo sogno di famiglia incestuosa ma poi lui, che è leggermente più  intelligente di lei, ha capito che fuggire non sarebbe servito perché li avrebbero poi scoperti, così da soli erano troppo vulnerabili, e allora ha pensato a un 'piano B': mettere una copertura, te, in mezzo a loro due per far vedere che sono 'normali'; prima di tutto ti hanno convinta che il loro incesto è stato solo una fantasia di adolescenti, poverini, e che vogliono ora farsi una vita tranquilla; Ilaria fa anche la scena di sacrificarsi per il fratello, che santa donna, sacrifica il suo grande amore per dare una moglie all'ingegnere qui di fronte. Come fa a sacrificarsi? Semplice! Prende un pollo qualunque alla tua festa, me, non so con quale criterio mi abbia scelto, non so, mettiamo a caso, forse perché quella sera le parlai, non importa, sa di essere bella e che non avrà problemi ad avere chiunque, infatti mi seduce in quattro e quattr'otto, io purtroppo mi lascio incantare dalla sua bellezza, dal fatto che si lascia prendere così, liberamente, per la prima volta, non capita tutti i giorni, lo ammetto, di avere una vergine bellissima disponibile, in quella sera ci sono cascato. Tanto cosa le costa dare la verginità a me se poi per tutta la vita potrà avere il suo Marco? E' un prezzo onesto da pagare; Marco rinuncia allo jus primae noctis e si assicura la sorella per la vita. E' un piano fantastico e infatti tu ed io ci caschiamo a pennello, sembra proprio un disegno della madonna, invece è un piano diabolico; ti innamori di Marco, te lo stai per sposare, sviluppi per Ilaria un senso di riconoscenza perché si è sacrificata per darti il tuo gattino... e, dopo il matrimonio, senza difese, perché chi va a pensare di difendersi da una sorella?, loro potranno fare tutti i loro comodi... io sono servito solo come uno strumento per sverginarla e infatti poi Ilaria mi rifiuterà nei primi tempi, lei aspetta il suo Marco. E' lui che deve fare la figura del bravo marito ingegnere, lei può anche rimanere sola a tenergli il letto in caldo. Però... c'è un problema..."

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora