Capitolo 22 (2°). Ilaria si confessa

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Il Padre Eterno non sembrava molto interessato a far cambiare idea a Ilaria e un esorcista non era disponibile, per sfortuna di Marco, ma per Ilaria ci fu un confronto con il suo parroco che ora narreremo. Se infatti per la scuola l'annuncio della gravidanza era andato liscio diverso fu il discorso della chiesa. Fino ad allora Ilaria era stata il modello preso ad esempio di tipica ragazza parrocchiana: dai suoi primordi, un po' timidi, appena arrivata dal sud, si era ritagliata un suo posto fisso fra le animatrici, nel gruppo post cresima, nel gruppo delle aiuto catechiste e nel coro della messa alla domenica. Era di casa in parrocchia e tutti ne parlavano bene. Non aveva mai dato da pensare, non un vizio, non un appuntamento, non un ragazzo attorno, solo amici; nessuno aveva mai sospettato, o voluto vedere, il suo amore per Marco che, comunque, non era mai stato concreto e troppo visibile: erano sempre stati discreti anche negli anni in cui si erano amati in silenzio. Così anche il suo pregare la Madonna non era mai stato fatto da lei platealmente, di proposito per farsi vedere; qualcuno certamente l'aveva vista ogni tanto inginocchiarsi e stare in meditazione ma ciò, invece che farla vedere come bigotta, contribuiva a dare di lei un'immagine molto tranquilla, di ragazza devota, a cui affidare ciecamente bimbi di ogni età. Risultò quindi parecchio strano, e forse per questo anche chiacchierato, il passaparola che, pian piano, circolò in quell'ambiente sul suo stato interessante appena da metà gennaio non fu più nascondibile.

Il parroco, Don Giambattista, che tutti chiamavano Don "Giamba", era una persona decisamente pratica e di poche parole; poco oltre i quaranta, totalmente calvo, magro e un po' pallido, era il tipico parroco di una parrocchia di periferia di una grande città. Amministrava sacramenti e partecipava a gite, faceva processioni e giocava a pallone, raccoglieva i ragazzi dalla strada e li portava in oratorio, aveva idee progressiste sui giovani e però era anche rigoroso in Chiesa e le sue omelie erano quasi delle lezioni di catechismo o addirittura di teologia sopportabili solo perché brevi.

Ilaria con lui aveva un rapporto non sempre liscio perché i suoi modi molto estroversi e un po' anticonformisti nell'animazione dei bimbi a volte contrastavano con la sua voglia di tranquillità il sabato pomeriggio e molte volte li aveva sgridati se facevano troppo chiasso in cortile. Ma, a parte queste piccolezze, Ilaria, come detto, non gli aveva dato mai problemi; per lui risultò quindi un inconveniente non da poco gestire questa gravidanza senza dare adito a troppe malignità. Aveva sperato che, in pochi giorni, Ilaria si presentasse nel suo ufficio per chiedergli di celebrare delle nozze improvvise in modo da mettere a tacere tutti e regolarizzare la sua situazione; ma le settimane passavano, nulla di ciò accadeva e le chiacchiere aumentavano anche perché Andrea, a differenza della scuola, non si faceva vedere in chiesa e quindi l'identità del padre era un altro argomento succoso delle chiacchiere su di lei che non era mai stata vista accompagnata da un ragazzo ufficiale. Per spezzare questa catena di dicerie che, a suo giudizio, nuoceva ad Ilaria stessa indirettamente, agli inizi di febbraio la chiamò nel suo ufficio in Sacrestia a porte chiuse.

"Ciao Ilaria, accomodati"

"Buonasera Don."

Ilaria si sedette, ormai la prominenza del ventre era ben visibile da seduta. Il Don, come se non avesse mai vista la pancia di Ilaria, alzò gli occhi al cielo in un secondo di raccoglimento, giunse le mani, mormorò un "Deo Gratia" per trovare le parole giuste e poi incominciò col dire:

"Ecco, andiamo subito al dunque Ilaria: ti ho chiamata perché credo che sia il caso di mettere un po' a tacere tutte le dicerie che vado a sentire in parrocchia su di te; mi dispiace sentire certe cose sul tuo conto, ma, si sa... la gente parla. Io... non voglio sapere i particolari della tua condizione, ci sarà un motivo. Però sicuramente mi voglio sincerare che tu ti stia adoperando per regolarizzarla, prima o poi, così da mettere a tacere un po' tutti quanti."

"Cosa intende, Don, per regolarizzare? vuol dire... sposare il papà?"

"Bè, non sarebbe male, no, Ilaria? Se si potesse sarebbe la cosa migliore per te e il bambino, non trovi? Il papà ha mostrato interesse a questo? Innanzitutto... chi è?"

Dolore e perdono (Parti I - VI) [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora