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Anna's pov

"Bimba con il tempo la penserai diversamente." Ridacchia ancora una volta. Quel suo modo di ridere vanitosamente mi sta dando troppo sui nervi. Ma davvero, si crede di essere chissà chi sto ragazzo, ma con me non funziona. Chissà quante ragazze gli vanno dietro, ho capito che è figo, ma con calma.

"Mi chiamo Anna, lo vuoi capire?" Urlo spazientita. "adesso esci dalla mia stanza, e dovresti chiedere scusa ad Angel." Gli indico la porta.

Si alza, con quel suo ghigno stampato sulla faccia, e se ne va nella sua stanza.
Oh per l'amor del cielo, non pensavo di litigare con una persona già dal primo giorno.
Dopo aver sistemato tutte le mie cose, decido di cercare Angel e andarle a parlare. Esco dalla mia stanza, di fronte ho proprio la stanza di Federico che è socchiusa, e di fianco alla nostra c'è quella di Benjamin. Poi c'è soltanto il bagno, e il salotto collegato alla cucina. È piccolo questo appartamento, ma accogliente.
Ben è seduto sul divano guardando la tv, come al suo solito.

"Ben hai visto Angel?" Chiedo avanzando verso di lui.

"Si, è appena uscita, prova a vedere se c'è al bar del college."
Prendo il cellulare ed esco dall'appartamento.
Cavolo, è immenso questo posto.
Chiedo informazioni a degli studenti e finalmente arrivo al bar, ed ecco Angel, è da sola seduta al tavolo tenendo lo sguardo rivolto verso il basso. Mi avvicino lentamente sorridendo.

"Posso sedermi?"

"Uh Anna! Certo che puoi."

"Angel, mi dispiace per prima, davvero. Ma Federico da quanto ho capito è soltanto uno stronzo, ho avuto modo di conoscerlo oggi." Le sorrido dolcemente.

"Io ero innamorata di lui capisci? Ma per lui era solo un gioco, un fottuto gioco! Il giorno dopo già si baciava un'altra ragazza davanti ai miei occhi. Ed io devo anche viverci insieme!" I suoi occhi diventano lucidi, sta per piangere.

"Angel le persone così non ti meritano, lui non prova sentimenti per nessuno, vuole solo persone da usare, ma prima o poi tutti si renderanno conto di che persona è e rimarrà solo."
Rimango a fissare un punto fisso fuori la finestra, c'è Federico lì fuori, con gli stessi amici che stavano fuori al supermercato ieri. Angel segue il mio sguardo fuori la finestra.

"ecco vedi? Come faccio a dimenticarlo se me lo ritrovo sempre davanti agli occhi?" Chiede esasperata.

"secondo te cosa stanno facendo?" Chiedo curiosa, vedendo Federico parlare con aria molto seria e non da sfacciato come fa sempre. All'improvviso Federico si gira verso la nostra finestra, e poco dopo lo vedo prendere la macchina insieme ai suoi amici e partire.

"Anna, non ho mai visto Federico così serio in vita mia" ridacchia.

"Credi sia successo qualcosa?" Chiedo.

"Non ne ho idea, ma okay aspettiamo il suo ritorno per chiederglielo." Dice sorridendo.
Io e Angel ritorniamo nell'appartamento per pranzare, visto che stiamo morendo di fame entrambe. Io ho sempre fame ma dettagli.

"Ben!!" Urlo entrando dalla porta.

Lui sobbalza. "È successo qualcosa?" Chiede.

"ho visto Federico un po' troppo serio, poi è partito con la sua macchina, è successo qualcosa?"

"Ehm, cosa? No, magari è una sciocchezza, dai vieni stai tranquilla" dice allargando le braccia per poi abbracciarmi.

È stranissimo anche lui, mi sta nascondendo qualcosa? Non sembrava affatto convinto delle sue parole.

"Ho ordinato le pizze per noi, Federico non viene a mangiare" dice Angel entrando in cucina. "Voglio sapere cosa nasconde quel ragazzo." Parla tra se e se mentre appoggia le nostre pizze sul tavolo.

Finiamo di pranzare, e né approfitto per vedere le mie serie TV preferite, fino a quando sento la porta d'ingresso sbattere violentemente.
Uh è ritornato il biondo, che Dio mi aiuti a sopportarlo adesso.

"Ben dove sei?" Urla per la casa.
"Benjamin! Sei nella tua stanza?"
Dopo una decina di minuti lo sento piombare nella nostra stanza.
"Che ci facevate voi due vicino alla finestra del bar? Mi stavate spiando?" Si avvicina con aria minacciosa.

"Scusa biondo ma il bar è un posto pubblico." Rispondo.

Angel mi guarda scuotendo la testa e mima un non farlo.
Federico si gira di scatto verso di me.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora