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Federico's pov

Sono di ritorno dalle mie lezioni quotidiane, Anna è con Angel e per questo motivo ho deciso di approfittarne della sua assenza per risolvere dei problemi con Josh.

Guardo dallo specchietto retrovisore per accertarmi che non ci sia nessuno, e per fortuna, sono completamente solo in queste stradine desolate.
Accelero per l'ultima volta, ritrovandomi nel territorio nemico, la fine del South Central.
Qui la mia vita è perennemente in pericolo, potrebbero attaccarmi da un momento all'altro se mi dovessero riconoscere.

Voglio concludere oggi la mia vita da gangster.

Scendo dalla mia Audi e ristudio il mio piano di spiare la gang di Josh nelle loro riunioni pomeridiane, saprò i loro movimenti in modo da agire per primo ed essere finalmente libero.
So che è molto rischioso, ma anche restare un solo giorno in più nella gang sarebbe un rischio per me.

Cammino verso il garage dove si svolgono le loro riunioni, sento già la rabbia attraversare ogni centimetro del mio corpo, ma ora non posso commettere cazzate, dovrò resistere alla voglia di ammazzare con le mie stesse mani quel bastardo.
Riguardare i muri sporchi di questo garage mi fa uno strano effetto, mi ritornano in mente i ricordi di anni fa, quando c'ero io all'interno di questo spazio malsano.
Le persone urlavano il mio nome, altre si avvicinavano al tavolo delle scommesse per scommettere su di noi come se fossimo degli oggetti su cui puntare.
I miei avversari facevano sempre parte della gang di Josh, la maggior parte delle volte ne sono uscito vincitore perché quando salivo sul ring la rabbia prendeva controllo del mio corpo, l'odio mi rendeva improvvisamente una persona diversa, una persona pericolosa.

Era difficile fermarmi, nessuno ci è mai riuscito.

Vincevo gli incontri illegali, portavo a casa un bel po di soldi, ma la mia era una vittoria personale. La vittoria di aver nuovamente primeggiato su di loro, su di lui, Josh.
Perché il mio odio su di lui è più forte di qualsiasi cosa e farei di tutto pur di vederlo soffrire come ha fatto soffrire me.

Ritorno alla realtà scacciando i ricordi del passato, mi avvicino all'edificio e cerco di ascoltare le loro voci dall'esterno.
Sento la voce di Josh, parla di uno strano movimento per ottenere una grande somma di denaro, il denaro che gli appartiene.

Non capisco di cosa stia parlando.

D'improvviso sento un singhiozzo proveniente da vicino, molto vicino.
Mi volto, notando una bambina piagnucolante seduta sull'asfalto di fianco al garage.
Mi avvicino e d'istinto mi abbasso alla sua altezza, scostandole i capelli dal viso.

"hey calmati, basta piangere."  mormoro, osservando il suo viso rigato dalle lacrime. "ma aspetta, io ti ho già vista da qualche parte..." aggrotto la fronte ammirando quegli occhi chiari che ho già incrociato prima d'ora. 

"Tu sei Federico." afferma semplicemente, asciugandosi le lacrime.

"Camilla." pronuncio, ricordandomi dell'ospedale e di ciò che è successo con suo fratello. "Che ci fai qui? È pericoloso, ti rendi conto? Chi ti ha mandato qui?"

"Sono arrivata da sola, mio fratello non sa nulla, volevo scoprire più su di lui e i suoi amici ma ho già scoperto abbastanza..." scuote la testa riflettendo sulle sue stesse parole.

"È pericoloso qui, vieni, ti accompagno a casa."  la sollevo cercando di non fare un minimo rumore e mi dirigo verso l'auto.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora